Il piano del governo per rilanciare il turismo, devastato dalla crisi causata dall’emergenza coronavirus, non convince l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi. «Le bozze che stanno girando in queste ore del “Decreto Rilancio” ci lasciano sconcertati», scrive in un comunicato che suona come un campanello d’allarme. Nonostante il premier Giuseppe Conte dica con convinzione che quest’estate si potrà andare in vacanza, c’è perplessità nel settore del turismo riguardo il sostegno che il governo intende dare col dl Rilancio. «Al 10 maggio ancora non ci sono misure concrete e capaci di sostenere un settore che in questo momento vede il 97% del proprio personale in cassa integrazione». Lo scenario è drammatico: «L’estate è a rischio e molte aziende potrebbero non sopravvivere». Quello di Confindustria Alberghi è un comunicato duro, frutto della frustrazione per il sostegno che ritengono di non aver ricevuto. «Una situazione drammatica cui gli imprenditori stanno facendo fronte in questi mesi DA SOLI, ma in assenza di interventi consistenti e soprattutto veloci, non sarà possibile pensare alla riapertura».



CONFINDUSTRIA ALBERGHI “GOVERNO INTERVENGA O SARÀ TROPPO TARDI”

In effetti la bozza trapelata ieri sul piano del governo per rilanciare il turismo appare insufficiente. Si parla di una “Tax Credit” fino a 500 euro e di fondi, ma il problema è anche di risorse. «La stagione estiva poteva segnare un primo timido passo verso la ripartenza, un recupero almeno parziale di quelle decine/centinaia di migliaia di lavoratori che vivono oggi degli ammortizzatori sociali», scrive Confindustria Alberghi. C’è la consapevolezza di andare in contro ad una stagione in perdita, ma anche che può essere «un’opportunità per interrompere un fermo che dura ormai da quasi tre mesi e ricominciare un lento percorso di ritorno alla normalità per le imprese e per i cittadini». Il timore, che per l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi è un rischio concreto, è quella di assistere alla mancata riapertura di molti alberghi. «La situazione economica per le aziende del settore è drammatica, dal DL Liquidità ancora non si vedono effetti, ci hanno detto che sarebbe stato emanato un protocollo per la riapertura in sicurezza, ci siamo fatti parte attiva ed abbiamo presentato noi, con le altre associazioni una proposta, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e nulla è stato detto agli operatori».



Confindustria Alberghi chiede quindi una pianificazione: «Un adeguamento comunque costoso e complesso che chiede tempi di organizzazione e implementazione. Non si può pensare che le aziende possano attivarsi dalla mattina alla sera». Nel comunicato chiede al governo di intervenire tempestivamente: «Se vogliamo dare la possibilità di fare qualche giorno di vacanza agli italiani le scelte vanno fatte ADESSO. Se vogliamo che le aziende alberghiere in Italia sopravvivano, gli interventi vanno fatti ADESSO». Anche perché l’alternativa è uno scenario drammatico. «A queste condizioni l’estate è a rischio, l’intero settore è a rischio», conclude la nota di Confindustria Alberghi.

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