FONTI FEDERACCIAI: ANTONIO GOZZI CERTIFICA LA SOGLIA DEI VOTI SUPERIORE IL 25%
Il candidato alla Presidenza di Confindustria nell’ormai imminente voto finale – Antonio Gozzi – ha consegnato in data 14 marzo 2024 la documentazione necessaria alla Commissione di designazione: si tratta delle delibere e le espressioni di consenso che certificano una soglia dei voti assembleari superiore al 25%. In questo modo Gozzi, come il patron di ERG Edoardo Garrone e il vicepresidente attuale in Confindustria, Emanuele Orsini, potrà partecipare di diritto alle fasi finali della nomina chiamata a succedere al Presidente Carlo Bonomi.
Secondo fonti vicine al Presidente di Federacciai, e come del resto preannunciato dagli organi di stampa nelle scorse settimane, Antonio Gozzi resta punto di riferimento della manifattura italiana: nei vari tour “elettorali” in giro per le industri italiane, il presidente del Gruppo Duferco avrebbe raccolto ampio consenso in maniera piuttosto omogenea da Nord a Sud. Non solo, Gozzi avrebbe trovato un’ampia affinità con settori cruciali per l’industria italiana: dalla farmaceutica alla moda, dal mondo del legno-arredo alla chimica, passando per l’area vetro, carta, cemento e ovviamente il suo settore di riferimento, l’acciaio.
L’UNDERDOG GOZZI E GLI ARGOMENTI PER CONVINCERE L’ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA
Tra le priorità più volte evidenziate dallo stesso Antonio Gozzi fin dall’inizio della sua candidatura in Confindustria, confermano ancora le fonti di Federacciai, vi è quella di poter contare su un leader autorevole in Europa «capace di affrontare le importanti sfide per il rilancio del sistema imprenditoriale italiano e per la competitività dell’Italia». Come spiegato dal nostro focus “Spy Confindustria” ad inizio marzo, l’industriale considerato “underdog” nella corsa al Gruppo Confindustria ha vissuto per 20 anni a Bruxelles guadagnandosi la stima sul campo di colleghi, esperti del settori in diversi ambiti cruciali dell’industria europea.
Rieletto al secondo mandato alla guida di Federacciai, Gozzi ha partecipato alla vita associativa ma non è considerato un “professionista” di Confindustria ed è proprio questo ruolo da “alternativo” a poter giocare un’influenza importante all’interno di vari settori strategici in Italia: endorsement già incassato da Ansaldo Energia, il n.1 di Duferco avrebbe l’accordo per un supporto solido da ENEL ed ENI.