La lotta alla criminalità organizzata vede l’Europa unita: da oggi infatti sarà più facile confiscare i patrimoni ingiustificati attraverso una nuova normativa al vaglio della Commissione. La confisca potrà venire soltanto a determinate condizioni e non sarà necessario una condanna penale. Il requisito fondamentale è che un’autorità giudiziaria sia convinta che il bene in questione sia il risultato di un comportamento criminale.



Confisca preventiva del patrimonio: non serve la “condanna penale”

Il consiglio potrà quindi avviare i negoziati al Parlamento Europeo per definire il testo giuridico definitivo che verrà poi recepito da tutti i paesi dell’Unione. All’interno della direttiva sono già state stabilite alcune norme che concernono il rintracciamento, l’identificazione, il congelamento, la confisca e la gestione dei beni ritenuti di origine criminale.



Per la violazione delle misure restrittive dell’UE, saranno inoltre introdotte alcune sanzioni come quelle applicate alla Russia nel contesto della guerra in Ucraina.

Ma cosa servirà davvero per finire nell’occhio degli inquirenti dei paesi dell’Unione Europea? Basterà intrattenere dei rapporti di tipo commerciale con delle aziende, società ed altre persone giuridiche stilate all’interno di un elenco europeo. Qualora queste aziende riescano a trarre un profitto attraverso un rapporto commerciale degli enti inseriti nella black list, saranno trattati esattamente come vengono trattati i terroristi internazionali, trafficanti di essere umani oppure narco-trafficanti.



Confisca preventiva del patrimonio: obbligo di cooperazione e condivisione dei dati

Gli stati membri avranno quindi l’obbligo di garantire che le amministrazioni responsabili del rintracciamento del congelamento della gestione di denaro legato alle attività illecite dispongono di personale qualificato e di adeguate risorse finanziarie, tecnologiche e tecniche.
A tal proposito gli uffici europei condivideranno le medesime informazioni al fine di recuperare i beni nei diversi stati membri.

È per questo che le amministrazioni dovranno garantire l’accesso alle banche dati e ai registri nazionali pertinenti in modalità immediata e diretta.

Dal momento che i beni verranno confiscati, questi potranno essere congelati oppure gestiti dalle autorità responsabili che ne potranno anche autorizzare il trasferimento o la vendita, soprattutto quando si tratta di beni deteriorabili.

Anche se già esistevano alcune normative dell’Unione Europea in merito al rintracciamento e alla confisca dei beni leciti, nel 2020 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione Europea a rafforzare il quadro giuridico in materia, quindi una direttiva come questa era attesa da tempo.