Come in ogni altra parte del pianeta anche in Italia esistono i furbetti del congedo parentale maggiorato. Si tratta di una “furbata” con cui si richiede l’aumento dell’indennità quando non si hanno i reali requisiti per poterla ottenere.

Solitamente l’indennità spettante è pari al 30% rispetto al salario percepito anche se in alcuni contesti e situazioni è possibile ottenere la maggiorazione fino all’80% della propria retribuzione (novità valida soltanto per il 2024).



Congedo parentale maggiorato: quando diventa abuso

Anche se siamo tutti d’accordo che il congedo parentale è un diritto potestativo al quale nessuno può opporsi, allo stesso tempo qualcuno ne approfitta e fa il furbetto richiedendo una maggiorazione della percentuale nella speranza che nessuno se ne accorga.

In realtà il fisco italiano ha potenziato i controlli tanto da essere in grado di individuare eventuali frodi ai danni dello Stato italiano.



Nel caso della maggiorazione per il genitore che si astiene dal lavoro per un breve periodo il flusso di monitoraggio sarà più minuzioso. Le domande saranno sotto osservazione e qualora qualcosa non dovesse andare per il verso il giusto l’INPS si riserva la possibilità di bloccare l’indennizzo.

Se invece i presupposti sono positivi e la domanda è in regola allora l’indennità può essere corrisposta anche al genitore single. Per la coppia invece le regole cambiano: il congedo maggiorato viene garantito per un solo mese rispetto ai tre complessivi.

Il congedo parentale non distingue il sesso che può essere sia maschile che femminile, a patto che i lavoratori dimostrino di avere un contratto di lavoro attivo e in corso.