Dopo le polemiche sorte ieri con le parole del viceministro Sileri sulla concezione di “congiunti”, oggi l’esponente M5s torna su quanto spiegato ieri in merito alla possibilità di visitare gli amici spiegandosi con dovuti dettagli: «Sulla questione ‘amici’, si tratta di buonsenso e poi le parole vengono anche strumentalizzate. Il buon senso fa sì che si faccia la migliore scelta nel rispetto di se stessi e degli altri. È chiaro che c’è chi ha un familiare e chi ha solo un amico, questo non significa riempire la macchina di amici e andare a fare la grigliata. Bisogna essere responsabili», riprendere Sileri a Radio Deejay. Per il viceministro della Salute il montare delle critiche è molto deludente, «ciò che mi infastidisce è che alcuni considerano gli italiani persone senza buonsenso»; per Sileri, «auspico che l’autocertificazione nelle prossime settimane venga tolta, non possiamo dover continuare a dimostrare la legittimità di uno spostamento per colpa dei pochi che non seguono le regole».



SILERI “PER UN AMICO VERO SI PUÒ USCIRE”

Sono decisamente significative le dichiarazioni rilasciate dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in merito alla questione “congiunti”. L’esponente dell’esecutivo, un po’ a sorpresa, ha infatti allargato la platea, oltre a parenti e fidanzate/i, anche agli amici. Così ha infatti spiegato ai microfoni di Radio 2 durante il programma “Un giorno da pecora”: “Anche un’amicizia è un affetto stabile, a volte è migliore di un familiare”. La domanda sorge spontanea, si potrà quindi andare a casa di un amico il prossimo 4 maggio? “Sì – replica Sileri – se è un amico vero, se non è una scusa. Se io incontrassi un amico caro ora, dopo tre mesi, lo abbraccerei e ci scapperebbe pure una lacrimuccia”, aggiunge l’esponente del Movimento 5 Stelle, “contravvenendo” alle rigide restrizioni riguardanti l’epidemia da coronavirus. Sileri affronta quindi l’argomento ses*o, conscio che se due partner dovessero vedersi dopo mesi, potrebbe succedere di tutto: “In questo momento non sappiamo se il ses*o è a rischio – dice a riguardo – ma di sicuro lo è la vicinanza. Può essere un rischio è difficile frenarsi, ma magari due ragazzi si vedono dopo tanto tempo è difficile frenarsi, ma magari qualcuno ha a casa la nonna di 75 anni”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CONGIUNTI CHI SONO? DPCM, OK VISITE PARENTI E FIDANZATI FASE 2

Chi sono dunque i congiunti? La domanda corre sul web, tra le chiamate su zoom e nei supermercati: con il nuovo Dpcm attivo dal 4 maggio in poi, la fase 2 avremo capito che sarà molto simile alla fase 1 (almeno fino al 18 maggio) con l’eccezione appunto delle visite a “congiunti” stabilite e definite dal Decreto del Premier Conte pubblicato domenica notte. Dopo l’ira di tre quarti degli italiani per la non chiarezza circa cosa siano questi “congiunti”, prima Palazzo Chigi e ora anche le anticipazioni del Corriere della Sera (a firma delle consuete informatissima Guerzoni e Sarzanini) confermano l’inversione di tendenza scelta da Conte dopo la semi-rivolta popolare: genitori, figli, nonni, nipoti e cugini sono per legge i congiunti, a cui però si sommano anche fidanzati e “affetti stabili”.



Nella nuova autocertificazione che servirà nella fase 2 per normare gli spostamenti, le ultimissime ci dicono che il modulo potrebbe anche rimanere lo stesso attuale dove non sarà necessario indicare quale “congiunto” si sta facendo visite per rispettare la privacy dei cittadini: di contro, visto che l’autocertificazione mette in oggetto una sanzione se compilata con motivi verificati fasulli, il Governo deve necessariamente chiarire una volta per tutte cosa si intenda per congiunti (per uscire di casa basterà infatti barrare l’opzione “assistenza a congiunti” anche se ovviamente non vi è alcuna emergenza o sostegno necessario).

CONGIUNTI, IL REBUS CHIARITO PRIMA DEL 1 MAGGIO

Così dal 1 maggio – certifica lo scoop del Corriere della Sera – il Governo dovrà chiarire nelle FAQ sul proprio portale online e in una direttiva chiara del Viminale cosa si intenda per congiunti e come dovranno avvenire gli spostamenti a livelli di legge. Resta al momento un unico rebus che Conte e Palazzo Chigi dovranno sciogliere, ovvero il concetto di “affetti stabili”: al netto di ironie e bufale circolate sul web, bisogna capire se il Governo oltre ai fidanzati permetta anche ad amanti, amici molto stretti, persone con rapporti intimi costanti e quant’altro rientrino nei sensi di legge del Dpcm oppure no. Nell’attesa di capirlo, e di leggere su Gazzetta Ufficiale anche la nuova versione del Decreto con indicata l’esatta lista dei parenti/affini, le specifiche del Governo andranno a definire anche la situazione sulle seconde case: nei fatti sarà impedito qualsiasi viaggio nelle seconde case, anche se nella stessa regione di residenza.