Gli amici non rientrano negli affetti stabili, quindi non sono congiunti. La precisazione arriva dopo un pomeriggio caotico tra FAQ sulla Fase 2 e mancati chiarimenti. Palazzo Chigi ha dato anche il senso delle visite: limitate al massimo, quindi non deve esserci un avanti-dietro tra case di familiari, parenti e affini. Devono essere incontri dettati da necessità e comunque sempre protetti. Niente da fare per gli amici che «non rientrano tra gli stabili legami affettivi» a cui il governo fa riferimento con l’espressione congiunti. Lo riporta Repubblica, facendo riferimento a fonti di governo. Il “giallo” dei congiunti si è infittito quando nel pomeriggio il Corriere della Sera, dopo la diffusione delle FAQ, ha aperto alla possibilità di visite tra amici, nel pieno rispetto delle regole che abbiamo fatto nostre in queste settimane. In serata la retromarcia: «Palazzo Chigi ha poi chiarito che gli amici “non sono affetti stabili” e che pertanto in questa fase non è possibile incontrarli». (agg. di Silvana Palazzo)



CAOS CONGIUNTI, GOVERNO CHIARISCE MA…

Il sito di Palazzo Chigi ha pubblicato le FAQ sulle novità del Dpcm 26 aprile 2020, rispondendo a molti dubbi, in primis quello sui congiunti, ma senza risolverli del tutto. Chi sono i congiunti? Il governo fa riferimento ad una dizione che «può indirettamente ricavarsi, sistematicamente, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile». Rientrano coniugi, partner conviventi, partner delle unioni civili, persone legate da uno stabile legame affettivo, nonché parenti fino al sesto grado. Ma chi sono nello specifico questi ultimi? Anche i figli dei cugini tra loro, fa un esempio Palazzo Chigi. E gli affini fino al quarto grado? I cugini del coniuge. Invece per quanto riguarda gli “affetti stabili”, il Corriere della Sera riporta che il governo ha chiarito che ci sono anche gli amici che abbiano una necessità. E l’incontro è al massimo tra due persone. (agg. di Silvana Palazzo)



CONGIUNTI, CHI SONO: ATTESI CHIARIMENTI GOVERNO

Il governo sta per fare chiarezza sul termine “congiunti”, che ha usato nel Dpcm del 26 aprile 2020 per aggiungere una nuova fattispecie alle ragioni degli spostamenti nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Entro qualche ora Palazzo Chigi pubblicherà sul sito della Presidenza del Consiglio i chiarimenti al decreto che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e che entra in vigore alla mezzanotte di domani 3 maggio. Dal Corriere della Sera arriva una anticipazione sul termine congiunti, espressione con cui si intendono “Parenti, affini, partner nelle unioni civili e chi è legato da stabile legame affettivo”. Rispetto a quanto emerso finora, ci sembra evidentemente di un chiarimento parziale, al di là di partner nelle unioni civili che non era stato specificato, si tratta di una spiegazione fornita anche negli incontri con la stampa. Ci si aspetta quindi un chiarimento anche sull’espressione “stabile legame affettivo”, per capire se vi siano compresi anche fidanzati o gli amici a cui ha ad esempio fatto riferimento il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.



GLI ALTRI ASPETTI DA CHIARIRE

A proposito di chiarimenti, oggi potrebbero arrivare alcune Faq (risposte a domande frequenti) riguardanti il modulo di autocertificazione, congiunti, spostamenti e mascherine. Chi sono i congiunti? Sono compresi anche gli amici? Va precisata l’identità dei congiunti? Per quanto riguarda gli spostamenti, le visite ai congiunti fuori dal proprio Comune di residenza devono svolgersi in giornata o si può restare più di un giorno? Un altro aspetto da chiarire è quello delle seconde case. Sono consentiti gli spostamenti all’interno della Regione e il ritorno presso il proprio domicilio, ma resta il divieto di trasferirsi nelle seconde case? Secondo il Dpcm del 26 aprile si può andare a passeggiare anche lontano dalla propria abitazione, ma è necessaria l’autocertificazione? Il decreto permette l’attività motoria all’aperto, ma ci sono limitazioni? Infine, il capitolo autocertificazione: il Viminale vorrebbe non produrre un nuovo modulo e permettere di usare l’ultimo a disposizione. Quindi, Palazzo Chigi dovrà chiarire questo aspetto importante in vista dell’inizio della Fase 2.