Alcune cose cambiano, da oggi 4 maggio, con l’avvio definitivo della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. La maggiore novità riguarda la possibilità di poter incontrare i “congiunti”. Nell’ultima settimana questo è stato il “tema” caldo tra i più discussi rispetto al contenuto dell’ultimo Dpcm del 26 aprile scorso, dal momento che si è rivelato anche quello con le maggiori difficoltà di interpretazione. Chi rientra in tale categoria? Per fare chiarezza Palazzo Chigi ha citato una sentenza della Corte di Cassazione del 2014 parlando di “Solido legame affettivo”. Ovviamente il riferimento ai familiari, sia consanguinei che acquisiti ma sono inclusi anche fidanzati, compagni, conviventi, nonché i partner delle unioni civili e i parenti fino al sesto grado (per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (per esempio, i cugini del coniuge). Palazzo Chigi comunque dà le indicazioni del senso di queste visite che dovranno comunque essere sempre limitate al massimo. Da evitare quindi i continui avanti e indietro tra casi di familiari, parenti e affini ma gli incontri devono essere sempre dettati da reali necessità e devono sempre avvenire in maniera protetta. Questo significa che sarà possibile andare a far visita alla nonna che non si vede da due mesi, magari per fornirle un aiuto o un po’ di conforto, sempre rispettando le regole delle distanze e l’obbligo della mascherina ma non gli amici, che “non rientrano tra gli stabili legami affettivi” che giustificano gli spostamenti, precisano fonti di governo.
CONGIUNTI, FASE 2: COSA CAMBIA, TUTTE LE REGOLE PER GLI INCONTRI IN SICUREZZA
Certamente, da oggi 4 maggio, negli spostamenti è inclusa la possibilità di poter far visita anche ai propri congiunti. Palazzo Chigi tuttavia raccomanda con estrema solerzia che tali incontri devono essere limitati al massimo. In particolare si raccomanda di limitare gli incontri con persone non conviventi in quanto questo potrebbe aumentare il rischio di contagio. Ad ogni modo, in occasione di questi incontri devono essere rispettate delle regole ben precise: divieto di assembramento, distanziamento interpersonale di almeno un metro e obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie. Molti rivedranno i propri cari dopo due mesi dall’ultimo incontro. Anche in questi casi però non sarà possibile scambi di abbracci o strette di mano. Quando si parla di assembramento si deve intendere “ogni agglomerato con più di due persone dove non è possibile mantenere la distanza sicurezza di almeno un metro”. Questo significa che il numero di persone che possono ritrovarsi nel medesimo stabile può dipendere da vari fattori, a partire dalla grandezza dell’abitazione. Ricordiamo infine che è possibile andare a trovare un congiunto a piedi, in bicicletta, auto o attraverso i mezzi pubblici ma non è possibile ancora fare visita ad un congiunto al di fuori della propria Regione.