Il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Felix Tshisekedi, ha rilasciato un’intervista al quotidiano inglese The Times, criticando duramente la scelta del governo della Gran Bretagna di finalizzare l’accordo con il Ruanda per l’accoglienza dei migranti clandestini. L’accusa del presidente è soprattutto nei confronti della segretaria dell’interno Suella Braverman, colpevole di voler deliberatamente tacere sugli abusi nei confronti dei civili e sul genocidio che da anni si sta compiendo in Ruanda. “Chiudere gli occhi su queste atrocità è sicuramente oggetto di scambio nell’accordo“, secondo Tshisekedi inoltre, le colpe sarebbero anche da imputare all’Onu, che probabilmente “difende molti interessi economici nel continuare ad armare i gruppi dell’esercito che continuano a compiere atrocità antidemocratiche“.
“Come può un Paese che dice di avere grandi valori democratici, come il Regno Unito, scendere a compromessi con chi nega i diritti della popolazione” aggiunge il presidente del Congo riferendosi alla visita della segretaria Braverman a Kigali, e commenta denunciando il fatto di non essere mai stato ascoltato nella richiesta di sanzioni nei confronti del Ruanda e dei gruppi militari armati RDF che reprimono la libertà.
MIGRANTI, CONGO CONTRO ACCORDO UK-RUANDA
L’attuale presidente della repubblica democratica del Congo, Felix Tshisekedi, è intervenuto duramente sulla stampa inglese a commentare l’accordo tra Uk e Ruanda sull’accoglienza dei migranti clandestini. Ha dichiarato al The Times, “a quanto pare il Regno Unito ha più a cuore la deportazione dei migranti piuttosto che sostenere la pace e la stabilità“. E non sono mancate le accuse all’Onu, colpevole non solo di ignorare completamente gli abusi ed il genocidio che si sta compiendo in Ruanda, ma di favoreggiare l’esercito in queste atrocità garantendo le forniture di armi. Tutto ciò avrebbe alla base, secondo il presidente, interessi economici basati soprattutto sul traffico di oro ed altre materie prime che vengono esportate per rifornire le industrie tecnologiche negli Stati Uniti e in Europa.
Recentemente Tshisekedi aveva avuto un’accesa discussione anche con Emmanuel Macron, accusato di voler continuare a perseguire il colonialismo della Francia dei confronti del Congo ed era stato incolpato dal presidente francese di voler imporre una supremazia nella lotta interna per le risorse naturali. Su quest’ultimo caso aggiunge: “il Congo è stato tra i paesi africani a votare contro l’invasione della Russia in Ucraina, ma se il resto d’Europa continua a deluderci in questo modo ignorando le nostre richieste saremo costretti a diventare alleati di Putin“.