Congo, l’estrazione di metalli rari, utilizzati prevalentemente come componenti fondamentali per la transizione energetica sta provocando un vero e proprio disastro ambientale con conseguente crisi sanitaria della popolazione locale. Secondo quanto stabilito da uno studio del RAID e di African Resources Watch infatti, l’attività estrattiva di risorse come rame e cobalto, ha provocato l’inquinamento irreversibile delle acque dei fiumi che si trovano nelle aree delle miniere, portando così molti cittadini, già colpiti dalla povertà estrema ad essere costretti ad utilizzare la stessa risorsa idrica per l’approvvigionamento.



Questo ha già provocato numerose vittime, specialmente tra i bambini. Negli adulti invece c’è stato un aumento delle patologie correlate alla tossicità di alcune sostanze. Soprattutto riscontrate nelle donne come patologie dell’apparato riproduttivo, tra cui: mestruazioni irregolari, aborti spontanei e infezioni urogenitali. Talvolta le malattie sono trasmesse anche al feto con conseguenti nascite di bambini con malformazioni e malattie congenite della pelle. Il problema, come sottolinea il sito metallirari.com, mette in luce tutta una serie di danni provocati dalle esigenze dettate dagli accordi sul Green Deal dei paesi occidentali.



Congo, miniere di metalli rari per transizione green stanno provocando un disastro ambientale e sanitario

In Congo aumentano le malattie e le morti provocate dalla tossicità delle acque, inquinate dall’estrazione di metalli rari per la transizione green. Le miniere infatti inquinano i fiumi circostanti, e la popolazione locale, costretta a bere acqua contaminata ne subisce le conseguenze. La denuncia che era già stata atta in passato da diversi enti di protezione ambientale e di difesa dei diritti umani è stata riproposta dall’associazione African Resources Watch, che ha sottolineato come: “Il Green Deal europeo si stia portando avanti sulla pelle dei congolesi, ai quali viene data poca visibilità perchè vivono lontano dagli occhi degli ambientalisti occidentali



Aggiungendo anche che le popolazioni locali oltre ad ammalarsi si stanno anche impoverendo sempre di più. Quest’ultimo dato mette in risalto oltre agli obblighi sulla sostenibilità ambientale che non vengono rispettati dalle aziende estrattive, anche il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Sempre più sfruttati a vantaggio delle società minerarie. Il 75% dei cittadini ha attualmente dichiarato di dover vivere con un solo pasto al giorno e di non avere le risorse economiche necessarie per l’assistenza sanitaria.