In questo periodo dell’anno è in arrivo il conguaglio TFR per i lavoratori del settore pubblico. Loro stessi sono quelli che hanno già percepito la liquidazione con il cosiddetto Trattamento di Fine Rapporto o Servizio. Su questo importo però c’è stata una decurtazione fissa da conteggiare.

Il TFR liquidato è soggetto ad una tassazione fissa e media del 23%. Questo importo però, potrebbe variare a seconda dei casi, motivo per cui all’Agenzia delle Entrate adesso spetta effettuare un conguaglio sulla quale conteggiare l’imposizione corretta.



Conguaglio TFR 2024: cosa aspettarsi?

Il conguaglio TFR potrebbe presentare degli importi differenti in base alla propria situazione lavorativa. Ad esempio, i dipendenti privati che accantonano il trattamento di fine rapporto pagano un’imposta che varia in base alla dimensione dell’impresa per cui lavorano o per la durata del fondo pensionistico (se la cifra fosse destinata ad un fondo pensione).



Mentre gli statali l’aliquota fa riferimento alle imposte effettivamente spettanti e relative al biennio precedente.

Chi è in possesso della quota TFR specifica e accantonata annualmente, potrebbe autonomamente effettuare un calcolo online sul potenziale conguaglio rapportato anche alle imposte realmente previste e da corrispondere all’Erario.

Discrepanza a debito o a credito

Il conguaglio TFR potrebbe essere a debito oppure a credito. Il calcolo spetta all’Agenzia delle Entrate, che contrariamente a quanto fa con i contributi INPS (basati su una percentuale di aliquota fissa), con il Trattamento di Fine Rapporto l’imposta viene suddivisa in due fasi.



Nella prima fase applica una tassazione forfait che poi provvederà a conguagliare al momento della liquidazione a saldo. Dunque la rivalutazione avviene a distanza di tempo, motivo per cui occorre essere preparati a tutto: sia che si tratti di una somma a debito o di una a credito.

Naturalmente qualora la somma fosse a debito, essa non terrà conto di alcuna maggiorazione, dato che il conguaglio TFR basato sulla differenza Irpef, è calcolato tardivamente e secondo il protocollo standard dell’Agenzia delle Entrate.