Nel nuovo appuntamento prenatalizio in compagnia di Chi l’ha visto, in onda stasera su Rai3, spazio all’attesa svolta nel caso dei coniugi Pasho, scomparsi nel novembre 2015. A distanza di cinque anni, i loro corpi sono stati rinvenuti fatti a pezzi e chiusi in quattro valigie a Firenze e questo ha riacceso i riflettori sul giallo di Shpetim e Teuta, 54 e 52 anni. A denunciare la loro scomparsa furono Dorina e Vittoria Pasho, figlie della coppia di coniugi albanesi. La vera svolta nel caso è arrivata nelle passate ore con il fermo di una donna, ex fidanzata del figlio di Sheptim e Teuta Pasho. Anche lei albanese, come riferisce Il Fatto Quotidiano nell’edizione online, ha 36 anni, con precedenti, ed all’epoca della sparizione delle due vittime conviveva con Taulant Pasho. A carico della donna le accuse pensantissime di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei due coniugi. Il ritrovamento delle due valigie era avvenuto in due momenti differenti nel capoluogo toscano, esattamente in una zona tra il carcere e l’autostrada Firenze-Pisa-Livorno. Le prime tre furono rinvenute il 15 dicembre scorso mentre la quarta il giorno successivo anche grazie all’intervento dei cani molecolari impiegati nel corso delle indagini.



CONIUGI PASHO, CORPI FATTI A PEZZI IN VALIGIE: LA SVOLTA

Sin dai primi momenti si era ipotizzato che i resti rinvenuti nelle valigie potessero appartenere proprio alla coppia di coniugi albanesi dei quali si erano perse le tracce nel novembre 2015. A confermare la loro identità era stato un tatuaggio a forma di ancora rinvenuto su un avambraccio e l’impronta digitale di un dito che sembrerebbe combaciare con quella di Shpetim Pasho, scomparso insieme alla moglie Teuta. Nelle prime due valigie trovate nel campo a distanza di circa 70 metri l’una dall’altra, vi era il cadavere saponificato dell’uomo con il busto avvolto in un telo in una e le gambe in un’altra. L’autopsia ha confermato che la vittima sarebbe stata uccisa con una coltellata alla gola. In seguito agli ulteriori accertamenti delle forze dell’ordine era emersa tra le sterpaglie anche una terza valigia contenente il tronco umano di una donna in avanzato stato di decomposizione. Gli altri resti erano stato trovati grazie all’impiego dei cani molecolari. A trovare il primo bagaglio era stato un pensionato 74enne che ha dichiarato che da un paio di anni non tagliava le erbacce dell’orto sociale che coltivava e dove è stata compiuta la scoperta. Elona Kalesha, la 36enne in stato di fermo, per il momento come spiega Repubblica avrebbe scelto di rispondere finendo in carcere senza pronunciare alcuna parola.

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