Indagini a ritmo serrato sul duplice omicidio di Antonio Calò e Caterina Martucci, coniugi di 69 e 63 anni uccisi a fucilate in casa il 28 febbraio scorso, nelle campagne di Serranova di Carovigno (Brindisi). In carcere, con l’accusa di essere l’autore dei delitti, il fratello dell’uomo, Cosimo Calò, 83 anni, il quale avrebbe confessato le sue responsabilità poche ore dopo essere stato convocato dai carabinieri quale persona informata sui fatti.
In sede di interrogatorio di garanzia, davanti al gip l’indagato avrebbe reso dichiarazioni che avrebbero aggravato ulteriormente la sua posizione ricalcando un tessuto di attriti profondi in ambito familiare. Stando a quanto riportato da La vita in diretta, Cosimo Calò non solo avrebbe reso piena confessione del duplice omicidio, ma avrebbe confermato uno scenario balzato in testa alle cronache poche ore dopo l’arresto: dopo aver ammazzato fratello e cognata, sarebbe stato pronto ad uccidere ancora e la sua furia, riporta il programma di Alberto Matano, sarebbe stata diretta a un altro fratello, Carmelo, con cui i rapporti non sarebbero stati buoni da tempo. I dissidi tra fratelli farebbero da sfondo alla morte dei coniugi: la pista di un movente economico, e in particolare di un’eredità contesa tra parenti, aveva preso piede fin dalle prime battute d’inchiesta e parrebbe in qualche modo irrobustirsi all’esito delle prime ammissioni dell’83enne arrestato.
Coppia uccisa a Carovigno, l’indagato al gip: “Ammazzerei Carmelo anche adesso”
“Ammazzerei Carmelo anche adesso“. Sarebbe questo uno dei passaggi choc delle dichiarazioni di Cosimo Calò davanti al gip, in sede di interrogatorio di garanzia, dopo la confessione del duplice omicidio dell’altro fratello, Antonio Calò, e della moglie di quest’ultimo, Caterina Martucci. L’uomo, in carcere dopo aver ammesso di aver ucciso gli anziani coniugi, avrebbe colpito il fratello minore con un colpo di fucile, due quelli esplosi contro la cognata, e avrebbe meditato di assassinare anche l’altro fratello, Carmelo.
All’esito degli elementi emersi, il giudice per le indagini preliminari avrebbe emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’83enne. Sussisterebbero, secondo la valutazione del gip riportata dal programma di Alberto Matano, il rischio di reiterazione del reato e quello di inquinamento delle prove, oltre ad una ravvisata pericolosità sociale. Il 28 febbraio scorso, stando a quanto ricostruito, Cosimo Calò avrebbe cercato il fratello Carmelo con lo scopo di ucciderlo, ma non trovandolo in casa si sarebbe diretto presso l’abitazione di Antonio Calò e Caterina Martucci. Dopo i delitti, sarebbe andato a dormire e prima dell’alba sarebbe ripartito alla ricerca del presunto precedente obiettivo, non riuscendo comunque a trovarlo. “Volevo ammazzare Carmelo perché è la causa dei miei mali“, avrebbe detto l’uomo agli inquirenti, rivelando di essere pronto a farlo in ogni momento.