Dal 2019 la Fondazione per la Sussidiarietà, con la Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine presieduta da Luciano Violante e con la Fondazione Umanitaria, organizzano una scuola di formazione politica, “Conoscere per decidere”. Si vuole offrire ogni anno un ciclo di incontri con autorevoli relatori per affrontare i temi più caldi del momento nella partecipazione alla gestione della “res publica”.



Il fascino suscitato da ciò che mi circonda desta la passione di occuparmi della realtà che coinvolge la vita di tutti. Per poi farlo occorre una conoscenza delle esperienze esistenti, dei tentativi fatti e di come le idee sono diventate leggi, istituzioni e modo di governare la realtà.

Quest’anno cadono le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. L’ideale dell’unificazione europea gode ancora di un grande consenso fra i cittadini d’Europa. Non sempre però il consenso si estende alle scelte politiche ed economiche fatte dalle istituzioni europee. Il percorso con cui le istituzioni europee arrivano alle decisioni valide per tutti i Paesi aderenti è poco conosciuto. Dare per scontato che il futuro europeo è già tracciato sarebbe una grave ingenuità.



Il percorso di incontri proposto per il 2024 vuole offrire strumenti di conoscenza sulla realtà delle istituzioni e delle politiche europee e mettere a fuoco le scelte che la realtà internazionale e le scadenze legate all’allargamento del numero dei Paesi aderenti comportano.

Vi è un contesto generale che è di sfida agli stessi fondamenti del pensiero europeo e che sono stati alla base del processo di unificazione. La centralità della persona con i suoi desideri vitali è stata la spinta che ha animato le grandi famiglie della politica europea nella faticosa costruzione unitaria. Le radici cristiane, laico-illuministiche e socialiste hanno contribuito tutte a costruire le istituzioni europee, ma anche a consolidare un umanesimo europeo che sta alla base della democrazia politica ed economica che caratterizzano il progetto dell’Europa unita.



La crisi della globalizzazione con il ritorno della guerra sul suolo europeo e la crescita dei focolai di tensione nel mondo hanno fatto crescere movimenti di chiusura nazionalistica. Dietro il crescente populismo tornano anche ideologie totalitarie. In un clima culturale e politico dove si svaluta il valore della singolarità della persona si arriva a fare accordi internazionali dove si scambiano vite per controvalori economici. L’incapacità di affrontare i movimenti migratori con politiche di integrazione e di sviluppo dei Paesi più poveri porta fino a perdere di vista il valore della vita umana.

Su queste basi la stessa democrazia diventa debole e corre il rischio di vedere restringersi i suoi spazi dietro interventi di modifiche istituzionali motivate solo dalla ricerca di assenza di contrappesi democratici e consenso demagogico.

I temi scelti per il confronto vogliono proprio mettere a tema le sfide che interessano l’Europa nel mondo in subbuglio e di fronte alle sfide economiche aperte. Anche la necessità di rivedere le regole istituzionali può essere occasione di rilancio e non di arretramento se con la partecipazione di nuove adesioni si riuscirà a superare il diritto di veto assegnato ad ogni singolo Paese e si svilupperanno regole più democratiche di decisione.

A partire dal 17 febbraio e fino al 6 aprile avremo 5 appuntamenti con 11 importanti relatori. L’apertura del primo appuntamento vedrà una relazione di Luciano Violante sulle sfide che sovranismo e populismo stanno portando alla democrazia europea. Seguiranno lezioni sul sistema istituzionale europeo e le principali linee politiche seguite. Un’attenzione particolare, con più appuntamenti, sarà dedicata al sistema di welfare europeo che deve affrontare la sfida demografica, delle immigrazioni e dei cambiamenti tecnologici garantendo i diritti di giustizia e di inclusione sociale.

La capacità dell’Europa di esercitare un ruolo importante nel ridisegno delle relazioni internazionali è al centro di altri importanti incontri. Alle relazioni atlantiche ed al rapporto con gli Usa da un lato e con la crescita della Cina e dell’India dall’altro, sono dedicati appuntamenti di rilievo. Alle difficoltà delle relazioni economiche internazionali con la crisi della globalizzazione finanziaria seguono oggi le difficoltà legate alla “guerra mondiale a pezzetti”come ci ricorda spesso Papa Francesco. Il ruolo internazionale europeo per la pace e la prosperità economica è una sfida aperta e di grande portata.

Il corso vuole aprirsi alla partecipazione di studenti, docenti scolastici e persone interessate. Si terrà a Milano con la possibilità di avere collegamenti collettivi con altre sedi in Italia ed in Europa.

La presenza di importanti relatori e la ricchezza dei temi affrontati permetterà a che vorrà seguirlo di affrontare l’appuntamento elettorale europeo con tutti gli elementi per scegliere la strada più utile per uno sviluppo politico e sociale dell’Europa equo, pacifico e più unitario di quanto è già.

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