L’attuale sindaco di Luino Enrico Bianchi ci parla dell’avventura alla guida della sua città e ricorda la volta in cui ha deciso di seguire la Scuola di formazione politica “Conoscere per decidere” organizzata da Fondazione per la Sussidiarietà, Società Umanitaria e Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, al via lunedì 7 marzo.
Come ha appreso l’opportunità di frequentare questo corso di formazione nel 2019/2020, la seconda edizione?
Ricordo che con gli amici si parlava spesso di politica. Il confronto era a livello locale, per cercare di comprendere meglio alcune situazioni sul territorio, ma anche a livello più generale. Direi che abbiamo sempre affrontato l’argomento con molta passione e complice un’esperienza in consiglio comunale nella mia vita ho spesso avvertito una certa tensione per la politica. La politica mette a disposizione una serie di strumenti per risolvere i problemi tra gli uomini. Anche oggi con la guerra in Ucraina, uno dei discorsi più ricorrenti è che sia mancata la politica o che abbia persino fallito il suo compito. Oggi, come al tempo in cui mi confrontavo con la mia compagnia di conoscenti, ho la convinzione che la politica sia l’elemento chiave per risolvere davvero le difficoltà tra le persone. Ricordo di aver ascoltato una lezione di Enrico Letta di presentazione al corso e ho intercettato dei discorsi che ben si conciliavano con questa idea. Ho subito pensato il corso fosse un’opportunità per approfondire meglio questa passione soprattutto culturale. Qualcosa che a prescindere da tutto faceva parte della mia identità. Ecco in che modo ho cominciato a seguire il corso.
Un ricordo di quel momento di formazione che sente di voler condividere con chi magari sta pensando di iscriversi?
Mi hanno sempre colpito le conclusioni a cui arrivava Giorgio Vittadini. I suoi interventi avevano la capacità di riportarti al senso, non solo del percorso formativo, ma oserei suggerire, anche di quello del “fare politica”. Non a caso, dopo il 2020, finite le lezioni ho continuato un po’ a seguire, cercare qua e là, le sue dichiarazioni. Non lo dico per piaggeria, perché in effetti non lo conosco personalmente, ma raramente ho sentito delle lezioni che chiarivano perfettamente la filosofia di una scuola. Non rimanevo mai a bocca asciutta alla fine dei suoi interventi. È stata un’autentica scoperta.
Che cosa è riuscito a portarsi dietro a margine di quella esperienza? Che cosa è riuscito a mettere in pratica?
Nella mia quotidianità di amministratore locale le difficoltà sono davvero all’ordine del giorno. Inizio a risolverli dal mattino alle 8.30 e li affronto negli uffici del comune o in esterna quando esco a verificare come procedono i lavori. Quello che credo di aver maturato anche grazie alla scuola di formazione politica è l’impegno a non affrontare i problemi in maniera troppo ideologica. Spesso è il primo passo verso un fallimento. Personalmente, quella su cui mi piace ragionare insieme ai membri della mia squadra e in generale ai cittadini, è l’idea di città. Se dovessi dare un consiglio a chi sta pensando di iscriversi direi proprio: vai senza pregiudizi perché troverai un’apertura totale alla realtà e alle novità intorno a tutti noi.
Lei è diventato sindaco con la lista “Proposta per Luino”. Qual è la sua idea di città?
Il tema chiave per me è quello di costruire un tessuto sociale che riporti tutti alla consapevolezza di partecipare a un bene comune. Se la città riesce a restare unita allora anche il destino sarà comune. Gli interessi di parte non portano lontano. Gli amministratori comunali hanno certamente storie personali differenti e di certo formazioni anche molto distanti, ma questa idea dovrebbe accomunare tutti. Quando noti che guida le persone intorno a te, credo che anche a sessant’anni si possa avvertire l’idea di imparare, di migliorare e… sentirsi di nuovo giovani in un gruppo di amici!
(Sandro Paté)
Per informazioni e iscrizioni: https://www.sussidiarieta.net/cn3303/imparare-a-governare-per-un-rsquo-etica-della-leadership.html
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