«Ogni donna è libera di fare la sua scelta sull’aborto»: fanno e faranno discutere le parole pronunciate da Padre Pat Conroy, sacerdote gesuita, ex cappellano del Congresso e dimessosi in protesta contro Donald Trump dopo i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

«Il cattolicesimo deve rispettare il diritto di scelta della donna. Anche se il sistema nel quale viviamo dovrebbe fare tutto il possibile per aiutare le donne a fare la scelta di non abortire»: questo il sunto di quanto detto dal prete “anti-Trump” intervistato sia da Lew Nescott Jr che dal “Washington Post”. La discussione sull’aborto nella Chiesa è in atto da tempo, specialmente negli Stati Uniti dove la Conferenza Episcopale da mesi si riscopre di fatto “spaccata” in due tra vescovi conservatori e progressisti (la polemica sulla Comunione a Joe Biden, ma non solo). L’intervento di Conroy, che pure conferma di essere contrario all’aborto, non fa ora che alimentare quella divisione e confusione percepibile in primis dagli stessi fedeli.



L’ABORTO, IL GESUITA E IL PAPA

Secondo il commento di Paolo Rodari, vaticanista de “La Repubblica”, l’orientamento della Chiesa sembra quello di non arrivare allo “scontro” frontale con i cattolici, specie se ricoprono cariche pubbliche, favorevoli alla libertà di scelta. In questo, padre Conroy sembra decisamente incarnare tale posizione: «è un valore “americano” il fatto che ognuno di noi possa scegliere dove sta andando la propria vita». Ma proprio questa scelta, spiega il sacerdote, «è un valore cristiano cattolico. Tutti noi dovremmo usare i nostri doni, i nostri talenti e la nostra intelligenza nel miglior modo possibile per fare le scelte migliori che abbiamo la libertà di fare». Dal Vaticano non commentano ufficialmente l’uscita del noto gesuita americano, semmai predicano più prudenza attraverso l’intervento di Monsignor Gianfranco Girotti, l’ex penitenziere maggiore della Santa Sede, raggiunto da “Repubblica”, «l’aborto resta un peccato grave e per questo ci vuole prudenza». Conroy va però dritto per la sua strada e afferma al WP: «Dato che le donne hanno questo diritto costituzionale (quello della libertà di scelta, ndr), il nostro compito come fedeli cristiani, o come cattolici, è di consentire loro di ottimizzare la capacità di fare la scelta». L’indirizzo sarà pure quello di non arrivare allo “scontro”, ma nel merito dell’aborto gli interventi pubblici di Papa Francesco anche nell’ultimo periodo sono stati tutt’altro che “leggeri”: «l’aborto è un omicidio (Udienza con i farmacisti italiani, 14 ottobre 2021); «C’è lo scarto dei bambini che non vogliamo ricevere e con la legge dell’aborto che li rimanda al mittente, li uccide […] È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Questo è l’aborto» (Assemblea plenaria Pontificia Accademia per la Vita, 27 settembre 2021) e ancora, «La vita va difesa dal concepimento alla morte naturale» (Udienza generale 27 ottobre 2021). Come a dire, non proprio tutti i gesuiti sono concordi con l’accento dato da Padre Conroy…



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