Ho letto con grande piacere “Le competenze di un padre” di Marco Martinelli, edito da San Paolo, un libro che con semplicità e originalità mette in luce come il ruolo di padre possa sviluppare competenze utili anche nel mondo del lavoro. Martinelli ci mostra che essere padre non è solo un’esperienza personale, ma una vera palestra per sviluppare soft skills fondamentali come flessibilità, problem solving, capacità di ascolto e resilienza, competenze sempre più apprezzate dalle aziende. Ma soprattutto, il libro ci invita a vivere pienamente la realtà sia con i figli che sul lavoro, insegnandoci a cogliere meglio ciò che accade intorno a noi e a trasformare ogni esperienza quotidiana in un’opportunità di crescita e miglioramento continuo.



Partendo da questa riflessione, si può aprire un dialogo più ampio sulle soft skills, evidenziando come queste abilità trasversali siano diventate un pilastro nella selezione del personale. Secondo il Future of Jobs Report 2023 del World economic forum, quasi la metà (44%) delle competenze chiave dei lavoratori subirà una trasformazione entro i prossimi cinque anni, con le soft skills al centro di questa rivoluzione. Il rapporto sottolinea che competenze come il pensiero analitico, la creatività e la leadership sono destinate a diventare sempre più importanti, superando le tradizionali abilità tecniche.



Il valore delle soft skills nel mondo del lavoro

Le soft skills non sono solo competenze “gentili”; rappresentano abilità concrete che aiutano a migliorare la performance individuale e collettiva. Le statistiche evidenziano come il 60% delle aziende preveda di investire nella formazione di competenze come la leadership e l’influenza sociale nei prossimi anni, segnalando un cambiamento profondo nelle priorità aziendali (World economic forum). In un contesto di lavoro sempre più automatizzato e tecnologico, le competenze umane diventano il vero vantaggio competitivo.

È interessante notare come il 73% delle aziende ritenga che la domanda di pensiero creativo crescerà più rapidamente rispetto ad altre competenze nei prossimi cinque anni. Questo dato dimostra quanto sia fondamentale investire in soft skills che incoraggiano l’innovazione e l’adattabilità, qualità essenziali in un mercato in continuo cambiamento.



Soft skills e selezione: sempre di più si cerca la trasversale di valore

Nelle selezioni aziendali, le soft skills sono diventate un criterio chiave di valutazione. Abbiamo già parlato di come la capacità di ascoltare, la gentilezza e l’empatia non siano più solo apprezzate, ma spesso decisive. Le aziende cercano persone capaci di lavorare bene in team, di risolvere problemi complessi, di adattarsi rapidamente a nuove situazioni, in breve, essere corresponsabili.

Questa crescente enfasi sulle competenze trasversali si riflette anche nei percorsi di formazione aziendale. Le organizzazioni stanno sviluppando programmi di upskilling (migliorare e aggiornare le competenze) e reskilling (apprendimento di nuove competenze per cambiare ruolo o settore) per colmare le lacune esistenti e preparare i lavoratori alle sfide future. Il Future of Jobs Report evidenzia come, nonostante solo la metà dei lavoratori abbia accesso a una formazione adeguata, l’82% delle aziende pianifica di investire ulteriormente nell’apprendimento continuo e nel miglioramento delle soft skills.

Un ponte tra vita e lavoro

Le competenze trasversali, come quelle descritte da Martinelli nel suo libro, non solo migliorano la nostra vita quotidiana, ma arricchiscono anche il nostro profilo professionale. Essere un buon padre implica sviluppare capacità di gestione del tempo, empatia e una spiccata sensibilità per le dinamiche relazionali, qualità che sono preziose anche in ambito lavorativo.

In conclusione, le soft skills rappresentano un vero e proprio patrimonio che va oltre il contesto familiare, diventando essenziali anche nel mondo del lavoro. Investire nello sviluppo di queste abilità è un passo fondamentale per chiunque desideri rimanere rilevante e competitivo, dimostrando che le esperienze personali possono diventare un valore aggiunto per la crescita professionale.

Una responsabilità verso le generazioni future

Il libro di Martinelli ci suscita un ultimo spunto di riflessione: volendo concludere, con l’augurio che questo argomento rimanga vivo nel nostro quotidiano, “Il mestiere di padre” rilancia, in modo semplice ma incisivo, le responsabilità che tutti abbiamo verso le generazioni future. Siamo chiamati a essere testimoni di come ciò che la vita ci insegna possa essere applicato e valorizzato nel mondo del lavoro. Ancor di più, ci viene chiesto di usare queste esperienze per ispirare i giovani, aiutandoli a comprendere che ogni esperienza rappresenta un’opportunità di crescita. Dobbiamo prepararli a un futuro che richiederà una disponibilità al cambiamento e un adattamento ancora maggiore rispetto a quanto richiesto a noi e questo tentativo di essere maestri sarà, per noi, una grande occasione per crescere insieme a loro.

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