L’uso strategico del tempo è un tema che mi ha da sempre affascinato. Infatti, penso che la più bella definizione di Time Management sia “leadership in azione”. Con ciò intendo dire che la leadership, ovvero la capacità di fare strategia e condividerla con i propri interlocutori, si evinca principalmente dal modo in cui una persona gestisce il proprio tempo. Se non si viene puntualmente formati su questo argomento si ha la naturale tendenza a gestire in maniera reattiva alle varie incombenze che emergono durante la giornata. Così facendo, tuttavia, il tempo non risulta al nostro “servizio”, al contrario ne siamo schiavi, perché il nostro atteggiamento si basa unicamente sulla risposta momentanea di fronte all’imprevisto o all’evento.



Nel corso degli anni, all’interno dei master one to one che organizzo con gli imprenditori, ho inserito sempre più moduli sull’uso strategico del tempo, con il fine di insegnare a identificare le attività importanti, quelle urgenti, quelle da delegare e quelle da cancellare in quanto falsi problemi e investire quindi meglio il tempo necessario per far crescere la propria attività.



Giusto la scorsa settimana ho concluso l’ultimo modulo di Time Management con due imprenditori, fratello e sorella, alla guida di un’azienda. La donna mi ha dato questo feedback: “Sono contenta di avere ora più coscienza del tempo che spendiamo per tutte le nostre attività, ma so anche che per continuare a crescere dovremo trasferire queste conoscenze anche a tutti i collaboratori”. Queste parole sono purtroppo ancora molto rare: statisticamente le persone che gestiscono in modo strategico il tempo rappresentano un’esigua minoranza.

Gli strumenti alla base del time management acquistano valore nel momento in cui si comprende che non siamo né schiavi né padroni del tempo, infatti se è vero che non possiamo prenderci un minuto in più di quel che ci è dato, è altrettanto vero che abbiamo molto potere sulla gestione di esso. Chi ha poca leadership sul tempo tende a parlare di imprevisti, di obblighi e di vincoli, come se la maggior parte delle proprie azioni fossero decise e controllate da qualcun altro. Mentre si può imparare a negoziare non solo con sé stessi, ma anche con i propri interlocutori, per gestire al meglio il proprio tempo e quello altrui.



Vi è un suggerimento che sono felice di dare a tutti gli amici imprenditori e manager che conosco e consiste nell’assumere un excecutive assistant: avere accanto una persona che organizza la propria agenda, sia gli impegni professionali che quelli personali, aiuta a comprendere meglio l’uso del proprio tempo poiché occorre sempre rendere conto a un altro di questo tempo. E verrà un giorno in cui dovremo rendere conto a un Altro ancora – con la “A” maiuscola – di  come abbiamo gestito e fatto fruttare al meglio i nostri talenti. Ricordiamoci sempre questa bellissima citazione: “Non dire che non hai abbastanza tempo. Hai esattamente lo stesso numero di ore al giorno che venne dato a Galileo, Pasteur, Michelangelo, Madre Teresa, Leonardo da Vinci, Thomas Jefferson e Albert Einstein”.

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