Parlare di gentilezza non è certo un argomento nuovo. Antropologi e sociologi si sono occupati e continuano a farlo, evidenziando il ruolo cruciale che la gentilezza gioca nelle relazioni umane e nella società in generale. Oggi, in un momento in cui c’è un crescente interesse per la qualità della vita sul posto di lavoro, la gentilezza torna ad essere un tema centrale.
Della gentilezza scriveva il filosofo Norberto Bobbio: “La gentilezza, non è sinonimo di debolezza. È una virtù che impegna, che mette in movimento, che invita a cercare sempre il bene dell’altro: quel che è necessario nel fare politica”.
Iniziamo, dunque, il nostro viaggio nella gentilezza nel lavoro, guardandola come un codice, senza trascurare che è vista come una vera e propria soft skill che può migliorare l’efficienza e la qualità della vita.
Viviamo in un’epoca in cui sempre più persone si preoccupano del proprio benessere emotivo e psicologico sul lavoro. L’ansia e lo stress sono diffusi, in molti cercano modi per migliorare l’ambiente lavorativo e la gentilezza emerge come un aspetto che può influenzare positivamente la qualità della vita professionale e personale. Quando parliamo di gentilezza sul posto di lavoro, tuttavia, non ci riferiamo solo a gesti di cortesia, ma ad atteggiamenti che si manifestano attraverso la cura e il rispetto verso e gli altri, per esempio con ascolto attivo.
Ma perché si possa capire meglio che la gentilezza non è solo buone maniere ed emotività, ecco un esempio concreto. Lo studio condotto da Rafael Francisco Neves Stédile pubblicato sulla rivista scientifica multidisciplinare “Núcleo do Conhecimento” offre una visione approfondita sull’effetto della gentilezza nelle organizzazioni aziendali. Attraverso un’indagine che ha coinvolto 100 partecipanti e interviste dirette, l’analisi mette in evidenza l’importanza della gentilezza sul luogo di lavoro e i suoi impatti positivi sulla produttività e il benessere dei dipendenti. I risultati della ricerca evidenziano come si possa favorire un ambiente lavorativo più sereno e collaborativo, portando a una maggiore soddisfazione e impegno dei dipendenti, e riducendo lo stress e l’assenteismo.
Quindi, possiamo dire che promuovere la gentilezza sul luogo di lavoro non solo migliora il clima organizzativo, ma può anche avere un impatto positivo sulla produttività, la soddisfazione dei dipendenti e il successo complessivo dell’azienda.
Per concludere mi permetto di darvi cinque spunti per favorire dei comportamenti concreti che, con successi alternati, provo io stesso a perseguire nel mio quotidiano, sperando vi siano di aiuto.
1) Praticare l’autocura e stabilire limiti personali, se volete, volersi bene.
2) Creare relazioni attraverso incontri con colleghi, clienti, fornitori, ecc. che non abbiano solo contenuto strettamente professionale.
3) Mostrare sincerità nell’ascolto e, se vero, esprimere apprezzamento.
4) Fornire feedback costruttivo: il vuoto comunicativo, ognuno lo riempie come vuole.
5) Non usare un linguaggio aggressivo e svolgere piccoli gesti gentili quotidiani, verso sé e verso gli atri.
Buona gentilezza a tutti.
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