In un precedente articolo abbiamo esplorato come la curiosità influenzi il nostro approccio al lavoro e alla vita, mettendo in evidenza la convergenza generazionale senza precedenti, in particolare tra i Boomer, la Generazione X, i Millennial e la Generazione Z. Ci sembra interessante dare continuità e vogliamo dedicare un focus particolare alla Generazione Z, un gruppo emergente che sta già iniziando a lasciare il segno nel mondo del lavoro.
Io faccio parte della Generazione X, sono un consulente aziendale e insegnante in una scuola professionale, nonché formatore che lavora con giovani in apprendistato. Questo mi dà il privilegio di osservare da vicino la Generazione Z, e vorrei condividere con voi cosa sto vedendo e vivendo, per guardare insieme come questa generazione potrebbe cambiare positivamente il mondo del lavoro nei prossimi anni.
Ma quali sono le generazioni? Per comprenderlo meglio vi elenco, come sono generalmente suddivise e gli anni di riferimento: Generazione perduta (1883-1900); Greatest Generation (1901-1927); Generazione silenziosa (1928-1945); Baby boomers o “Boomers” (1946-1964); Generazione X (1965-1980); Generazione Y o “Millennials” (1981-1996); Generazione Z o “Centennials” (1997-2009/11); Generazione Alpha o “Screenagers” (2010/12-oggi).
Un cambiamento culturale in arrivo
Il primo elemento che dobbiamo considerare per capire la Generazione Z è che è nata e cresciuta nell’era digitale. Diversamente dai Millennials, che hanno vissuto una transizione tra il mondo analogico e quello digitale, i ragazzi della Generazione Z hanno visto quasi esclusivamente l’euro e sono cresciuti con una competenza digitale innata. La Generazione Z è composta da circa 9 milioni di persone in Italia e rappresenterà un terzo dei lavoratori entro il 2030, secondo i dati dell’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Possiamo dire che gli Z incarnano una mentalità e una cultura lavorativa differente dalle generazioni che la precedono, come i Boomers e la Generazione X e la Y. Questi giovani portano con loro una maggiore consapevolezza delle questioni sociali e ambientali, essendo cresciuti, e scusate gli esempi banali, con la raccolta differenziata (obbligatoria dal 1997) e il divieto di fumo nei locali pubblici (entrato in vigore dal 2003). Essendo cresciuti con una sensibilità sempre più crescente all’attenzione all’ambiente, fin dalla loro infanzia, è probabile e auspicabile che il loro ingresso nel mondo del lavoro possa dare slancio a un cambiamento culturale, promuovendo una cultura aziendale più inclusiva.
L’ingresso della Generazione Z nel mondo del lavoro
Con l’avvento graduale della Generazione Z nel mercato del lavoro e i baby boomer che fino a oggi sono stati la forza lavorativa prevalente e che andranno sempre più in pensione, le aziende dovranno tenere presente maggiormente questa nuova cultura. Secondo LinkedIn, i lavoratori della Generazione Z cambiano lavoro a un tasso del 134%, in crescita rispetto al 2019, in confronto al 24% dei Millennial e al 4% dei Boomer. Questa nuova forza lavoro è alla ricerca di opportunità lavorative che rispecchino i suoi valori e interessi personali. Le aziende dovranno guardare alla flessibilità, all’innovazione e all’impegno sociale come elementi cruciali per attirare la Generazione Z e pensare a una stabilità a lungo termine.
Adattarsi per accogliere la Generazione Z
L’arrivo della Generazione Z rappresenta un’opportunità per le generazioni precedenti per accogliere il cambiamento e creare una contaminazione contagiosamente propositiva, ma non si potranno trascurare alcuni bisogni, perché secondo Pymnts (azienda di ricerca americana) il 65% della Generazione Z fa fatica ad arrivare a fine mese e le aziende, dal canto loro, dovranno adottare un approccio inclusivo e collaborativo, cercando di ridurre i gap esistenti, incoraggiando lo scambio intergenerazionale di conoscenze per favorire la crescita e lo sviluppo di tutti i dipendenti. Sarà interessante vedere come si prepareranno all’ingresso massiccio della Generazione Z, aggiornando le proprie politiche e le proprie infrastrutture per rispondere alle sue esigenze e aspettative.
Promuovere un ambiente inclusivo e sostenibile
Un elemento centrale nell’accogliere la Generazione Z nel mondo del lavoro sarà la promozione di un ambiente aziendale inclusivo e sostenibile, poiché la Generazione Z è già multietnica e diversificata. I luoghi di lavoro dovranno accogliere sempre di più la diversità e promuovere l’uguaglianza di opportunità per tutti i dipendenti. Inoltre, sarà importante adottare politiche e pratiche che favoriscano la sostenibilità, riducendo l’impatto negativo sull’ambiente e promuovendo comportamenti responsabili.
Investire nel futuro del lavoro
In conclusione, proviamo a fare sintesi. In primo luogo, la Generazione Z di per sé, abituata a navigare nel “cambiamento che cambia”, sarà utile per tutti; in secondo luogo, l’ampio inserimento fisiologico di questa generazione nel mondo del lavoro comporterà un cambiamento per contaminazione; infine, la Generazione Z dovrà aprire le porte alla Generazione Alpha che arriverà prima di quanto possiamo credere.
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