Un elemento accomuna tutti i manager che abbiamo incontrato nelle diverse aziende: ciascuno di loro sostiene di non avere tempo. L’espressione è motivata dal fatto che il continuo velocizzarsi del mondo del lavoro, causato soprattutto dalle possibilità di comunicazione offerte dalla tecnologia, carica il manager di una quantità di compiti difficilmente compatibili con le ore di lavoro; tant’è che queste incombenze tendono sempre più a invadere la sfera privata. È quindi sempre più necessaria la capacità di gestire al meglio il tempo, il cosiddetto time management.
È dunque questa la Soft Skill protagonista del terzo articolo del ciclo dedicato ai grandi della storia del Rinascimento. Quest’oggi parleremo del Brunelleschi, un’artista che già nella sua epoca ha dimostrato grande abilità nella gestione del tempo.
Imparare a padroneggiare il proprio tempo è utile non solo per migliorare la propria efficacia ed efficienza lavorativa, ma offre anche notevoli benefici dal punto di vista psicologico. Non a caso le persone che gestiscono in maniera ottimale il proprio tempo si sentono positive, fiduciose e padrone della propria vita, e possono vantare di un ottimo livello di armonia e benessere mentale.
Anche in questo caso osservando uno dei grandi del Rinascimento troviamo degli spunti di riflessione. Ci riferiamo a Brunelleschi e alla sua dimostrata capacità di gestire, pressoché da solo, la sovraintendenza dei lavori per la costruzione della cupola del Duomo di Firenze. A distanza di secoli non si è ancora fatta piena luce su come sia stato possibile per un solo uomo tenere in pugno il più grande e complesso cantiere dell’epoca. Sappiamo solo che tutto veniva controllato minuziosamente da Brunelleschi: dalla progettazione, ai materiali fino alle paghe delle maestranze. E ogni volta che accadeva un imprevisto, il primo ad affrontarlo era lui stesso. È quindi importante riflettere sul fatto che il suo successo era dovuto all’articolata pianificazione e all’organizzazione minuziosa del lavoro.
Sarebbe quasi utopico aspirare a raggiungere un livello di efficienza e di programmazione pari a quello del Brunelleschi, ma la sua maniacale supervisione di ogni step del processo di costruzione della cupola ci ricorda quanto sia importante controllare la propria area di comfort. Quest’ultima si riferisce alla porzione del nostro tempo su cui esercitiamo il pieno controllo, e si distingue dall’area di leadership, ovvero quella in cui possiamo gestirci da soli ma siamo comunque sottoposti al controllo degli altri, e dall’area fuori dal nostro controllo, dove le decisioni e l’organizzazione non sono in capo a noi ma ad altri. Per migliorare la gestione del tempo occorre focalizzarsi sulle aree sotto il nostro controllo, in modo da prendere l’iniziativa ed agire su ciò che possiamo manipolare, influenzare e controllare.
Il secondo elemento che ha portato all’efficienza del Brunelleschi è la passione per il progetto che era chiamato a realizzare, che spesso lo portava a lavorare fino a sacrificare il riposo. Con ciò non chiediamo certo ai manager di oggi di rinunciare al proprio tempo libero per dedicare tutta la vita al proprio lavoro. È infatti fondamentale gestire il proprio tempo con equilibrio, di modo che tutti gli impegni lavorativi e personali siano ecologici, ovvero che convivano tra loro in maniera pacifica e fruttuosa. Le attività quotidiane devono essere proporzionate alle priorità e agli obiettivi che ciascuno di noi si prefissa. Nel caso del Brunelleschi, l’artista è riuscito a dedicare anima e corpo alla costruzione del Duomo perché questa attività era perfettamente in linea con le sue passioni e aspirazioni.
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