Nel mondo del lavoro, non sempre le collaborazioni che sorgono generano poi grande valore; talvolta, si rivelano persino deludenti.

Esiste un modo per far sì che, al contrario, le collaborazioni che intraprendiamo si rivelino floride nel tempo portando grande valore per la nostra azienda, società o attività? Tirate un sospiro di sollievo, perché la risposta a questa domanda è: sì, gli extreme contracts!



Gli extreme contracts sono “accordi perfetti” pensati per minimizzare i tempi di creazione di fiducia – il fondamento di qualsiasi relazione – tra le parti che hanno intrapreso una collaborazione. Dal raggiungimento di un livello elevato di fiducia potrà fiorire, poi, una collaborazione di grande valore. Infatti, lo scopo degli extreme contracts è quello di creare le condizioni adatte affinché il knowledge work possa realizzarsi e generare valore reale senza impedimenti di alcun tipo, siano questi economici, commerciali, relazionali o emotivi.



Per comprendere gli extreme contracts è necessario introdurre il Cynefin framework, ovvero un insieme organizzato di concetti e criteri che Dave Snowden, fondatore e direttore scientifico della società di consulenza Cognitive Edge a Singapore, propose nei primi anni 2000 con lo scopo di aiutare manager e responsabili a prendere decisioni.

Partendo dall’assunto che ogni decisione viene presa in determinati contesti, il modello del Cynefin framework identifica cinque domini in cui ciò accade che consentono di individuare la modalità attraverso la quale vengono prese decisioni dando un senso al proprio comportamento e a quello altrui. I cinque domini sono:



1) semplice;

2) complicato;

3) complesso;

4) caotico;

5) disordinato.

Il dominio Semplice è caratterizzato da stabilità, chiarezza ed esistenza di regole precise. Per questo motivo la sequenza che si conclude con una decisione è “percepire-categorizzare-rispondere”: si riconosce ciò che si sta verificando, lo si categorizza e si agisce secondo una determinata regola, nota come best practice. Questo è il caso delle procedure legali o amministrative che anche le nostre aziende seguono.

Il secondo dominio, Complicato, così come il primo, può essere ascritto alla categoria dei domini “ordinati”, ovvero quello in cui i rapporti di causa-effetto sono noti e visibili chiaramente. Tuttavia, essendo questo il dominio del know-how e degli esperti, la relazione causale può essere interamente conosciuta soltanto grazie a un’analisi puntuale o a grande esperienza. Non a caso, per arrivare a una decisione la sequenza che caratterizza il dominio è “percepire-analizzare-rispondere”, ovvero ciò che fanno i chirurgi quando diagnosticano una malattia o malessere e suggeriscono la cura o operazione adatta.

Se, com’è possibile intuire, il secondo dominio prevede l’esistenza di una gamma di risposte/decisioni giuste, nel dominio Complesso esiste almeno una risposta corretta, la cui correttezza – però – si potrà verificare solo in prospettiva. Proprio per questo, la sequenza che segue è “sondare-percepire-rispondere” e non esistono modelli da applicare per trattare il problema in modo deterministico come, invece, accade nel primo dominio. Il dominio Complesso è quello in cui sono inseriti mercati e aziende: non si possono fare previsioni certe ed essere, così, sicuri di aver calibrato bene la risposta.

Nel dominio Caotico i rapporti causali sono ignoti e la confusione che caratterizza gli eventi rende difficile approcciarvisi in modo ragionato, come nel caso di una grave crisi, anche di tipo economico-finanziaria. In questa circostanza, la sequenza che determina una decisione è “agire-percepire-rispondere”.

Il dominio del Disordine rappresenta situazioni in cui non è chiaro quale sia il dominio che le caratterizza. Ciò si verifica, ad esempio, ogni qualvolta le parti coinvolte in una collaborazione sono in disaccordo su alcuni temi e sulle modalità tramite cui affrontare determinate situazioni.

George Box diceva: “tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni sono utili“. Spero, quindi, che possiate prendere la parte migliore del modello che vi ho proposto in questo articolo, riflettervi e applicarla nella vostra attività lavorativa!

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