Uno studio statistico di fine 2023, condotto da Remote (European Life-Work Balance Index 2023), ha evidenziato che l’Italia si trova al quartultimo posto su trenta Paesi nella classifica europea per equilibrio tra vita e lavoro. Questa statistica non è incoraggiante, ma l’argomento è molto “on fire”. Proviamo a capire, insieme, se ci sono aspetti del nostro mercato del lavoro su cui agire per migliorare il rapporto vita-lavoro.



L’Italia è un Paese di micro e piccole imprese, caratterizzate da una struttura aziendale snella e da un rapporto più diretto tra proprietà e collaboratori. Questo potrebbe essere il terreno fertile per la coltivazione di una cultura della corresponsabilità e del cambiamento. Questo rapporto più stretto, infatti, offre l’opportunità di promuovere un senso di coinvolgimento e responsabilità reciproca per migliorare l’azienda nella qualità e nella produttività.



Proviamo a usare due termini, “micro lavoro” e “macro lavoro”, considerando il primo come le azioni che nel quotidiano ciascuno di noi può compiere per favorire il cambiamento all’interno della propria realtà lavorativa. Ognuno può contribuire, anche nel proprio piccolo, a creare un ambiente lavorativo più equilibrato e gratificante. Proviamo a sintetizzare alcuni esempi in atto di micro lavoro in alcune realtà.

1) In alcune micro e piccole imprese sono sempre più frequenti il coinvolgimento dei dipendenti alle decisioni aziendali tramite incontri periodici, anche giornalieri, per discutere strategie e raccogliere feedback. Questi momenti non sono nuovi nelle aziende, ma le novità riguardano non solo gli aspetti tecnici operativi, ma anche quelli emotivi e di qualità del lavoro, che in passato non sempre sono stati considerati. Questo coinvolgimento favorisce un senso di appartenenza e sfrutta le diverse prospettive dei dipendenti per migliorare le decisioni aziendali, ma soprattutto aiuta a prevenire le situazioni d’incomprensione e a evitare possibili tensioni.



2) Oggi si sta aprendo uno spazio nuovo per le micro e piccole imprese che riguarda la formazione. Fino a poco tempo fa era complesso investire in formazione, ma la tecnologia facilita la possibilità di formarsi: webinar e mentoring sono due esempi dei nuovi strumenti. Questo crea un ambiente in cui i collaboratori si sentono valorizzati e supportati nel progresso della propria carriera e si favorisce una fidelizzazione.

3) Il concetto di flessibilità nelle micro e piccole imprese è sicuramente più complesso da affrontare, dato che spesso una risorsa svolge un lavoro “in esclusiva”, rendendo il suo ruolo rigido. L’aumento del turnover, dettato da un mercato del lavoro molto attivo e accattivante, tuttavia, spinge le aziende verso una maggiore considerazione della flessibilità lavorativa. Si inizia a vedere, una cultura della rotazione dei ruoli, sempre più spesso ci sono esempi di orario flessibile o di telelavoro che permettono un equilibrio tra le esigenze del personale e delle aziende, dimostrando attenzione e promuovendo fiducia reciproca, ma soprattutto creatività.

Quello che abbiamo definito un “macro lavoro” richiede una visione più ampia e sicuramente di più complessa lettura, ma proviamo comunque a evidenziare qualche spunto.

1) Le possibili condivisioni di best practices tra le imprese, dirette e indirette.

2) Un impegno collettivo che coinvolge non solo le parti interessate direttamente, ma anche la società nel suo complesso, le istituzioni. Qualcosa si incomincia a vedere, come norme che vanno a favorire le famiglie, le giovani mamme, la formazione continua, il ricollocamento, che indirettamente partecipano a favorire la qualità del rapporto vita-lavoro.

In sintesi, per affrontare l’equilibrio tra vita e lavoro in Italia dobbiamo valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese. È essenziale promuovere una cultura della corresponsabilità, coinvolgendo proprietà e collaboratori nella vita aziendale. Considerando la rapidità del cambiamento, dobbiamo adottare un approccio dinamico e innovativo. L’Italia ha la possibilità di trasformare le sfide in opportunità, sfruttando le peculiarità delle sue imprese più piccole per promuovere un ambiente lavorativo equilibrato, inclusivo, gratificante e innovativo.

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