A scuola come al lavoro è importante essere sempre aggiornati. Quando sei a scuola non aver letto un libro ti fa prendere un brutto voto in un’interrogazione, in università ti fa bocciare a un esame e al lavoro ancora peggio perché si rischia di non riconoscere un nuovo trend del mercato e di fallire nel giro di poco tempo. Se quindi appare chiara l’importanza di leggere e studiare per tenersi aggiornati, dall’altra questa necessità si schianta contro l’ormai nota scusa del “non ho tempo”.



In molti casi mi metterei con piglio da negoziatore a smontare questa falsa credenza mostrando come il time management dimostri che mettere in ordine le priorità permette di ottimizzare il proprio tempo e di trovarne per (quasi) tutto. Oggi invece voglio fare una provocazione diversa: promettere che anche senza aumentare il proprio tempo per la lettura si possono aumentare di molto le pagine lette. Come? Con la lettura veloce.



Il campo della lettura veloce e poi delle mnemotecniche è tanto antico quanto vasto e affascinante. Sarebbe necessario un corso di qualche giorno per scoprirne tutti i segreti, ma basta poco per velocizzare notevolmente la propria velocità nel leggere. Una tecnica semplice quanto pratica è quella di usare il dito per scorrere le parole mentre si legge. Rimanere concentrati sulle parole che si leggono è infatti propedeutico per aumentare la velocità di lettura perché lasciamo meno tempo al cervello di distrarsi.

Noi impieghiamo infatti circa un secondo a leggere una parola ad alta voce, ma circa 0,1 secondo per processarla a livello inconscio quando la vediamo scritta. Questo fa sì che una parte del cervello comprende in 0,1 secondo una parola e poi ne passa un altro 0,9 prima di poterla processare ancora e dirla ad alta voce o nella propria mente. In questo lasso di tempo che sembra minimo, ma che per le tempistiche del cervello è molto, il nostro cervello si distrae. Quindi far scorrere il dito mentre si legge è un valido espediente, ma occorre abbinarlo a un altro.



Il secondo trucco infatti è quello di abituarci a far scorrere il dito più velocemente di quanto normalmente non facciamo per dare tempo al nostro cervello di leggere con calma la parola nella nostra testa. Più leggiamo velocemente, meno tempo stiamo dando al cervello per distrarsi e paradossalmente potremo andare veloci e ricordarci di più. Inoltre, sappiamo da alcune statistiche che i contenuti essenziali dei libri sono circa il 20% di quelli scritti. Molte parole come articoli, preposizioni e congiunzioni infatti sono pressoché inutili al fine della trasmissione dei macro-concetti. Leggendo velocemente e scorrendo con il dito quindi il nostro cervello si concentrerà di più sulle parole chiave e tralascerà i connettori. 

L’unione di queste due tecniche, lo scorrimento del dito e l’aumento di velocità, permetterà in definitiva di leggere di più, ricordarsi meglio e soprattutto l’essenziale. Io stesso uso molto queste tecniche e posso assicurare che già con queste si arriva a leggere anche tre volte di più e questo senza aumentare il tempo dedicato alla lettura.

Due precisazioni finali: la prima è che serve allenarsi per alcune decine di minuti per rendere via via più abituale questo tipo di lettura. Ricordo infatti che noi siamo stati educati a leggere fin da bambini in maniera non strategica; la seconda è che bisogna saper scegliere quando usare queste tecniche. Ad esempio, quando voglio leggere un bel romanzo o un contratto leggo con grande attenzione non solo ogni parola, ma ogni virgola. Viceversa, quando leggo giornali, riviste specialistiche ma anche libri di formazione o più semplicemente i miei appunti, trovo grande utilità nell’utilizzo della lettura veloce, perché mi permette di riportare alla mente le informazioni che realmente mi servono. In un mondo che corre sempre più rapidamente quindi, uno dei modi per stare al passo, è la lettura veloce.