Chi opera nel mondo del lavoro sa perfettamente che le sfide da affrontare sono legate a obiettivi sfidanti in contesti complessi.

Con “obiettivi sfidanti” si intendono quegli obiettivi che non si possono raggiungere da soli; con “contesti complessi” si fa riferimento a quei contesti caratterizzati da diverse variabili che mutano nel tempo. Nonostante questo, spesso i consulenti che si occupano di formazione si concentrano nel proporre singole strategie che possiamo denominare “pallottole d’argento”. Tale espressione deriva dal mondo della letteratura horror, in cui la pallottola d’argento rappresentava l’unica arma da poter utilizzare per uccidere un licantropo. Traslata all’interno del contesto aziendale, l’arma viene intesa come metafora che descrive il bias per cui si pensa che una sola tecnica o un solo strumento siano in grado di risolvere i problemi in un colpo solo. Purtroppo, non è così; anche se nel tempo hanno avuto successo molti singoli professionisti che hanno incentrato la soluzione di qualsiasi problema con un’unica strategia.



Recentemente ho avuto modo di rileggere il famoso libro di Simon Sinek “Start with Why“, ovvero “Partire dal Perché“, e ho potuto confrontarlo con il testo di un altro autore, Philip Rosenzweig, il quale – in maniera molto analitica – smontava, pezzo per pezzo, i case history di Sinek, mostrando come coloro che hanno avuto successo non lo hanno avuto solo perché si sono rivolti ai propri interlocutori partendo dal perché, ma per una congiunzione straordinaria di numerosi altri fattori. Un esempio eclatante sono le scoperte passate alla storia, come quella della penicillina o del viagra, avvenute “per caso”.



Forse dovremmo cominciare con l’identificazione e la denuncia delle varie metodologie associate al concetto di “pallottola d’argento”. È importante tener presente che, quando operiamo in contesti complessi con molte variabili e obiettivi ambiziosi, la chiave per risolvere un problema non è una soluzione rapida, ma piuttosto una serie di azioni individuali, come delle normali pallottole che, se collocate strategicamente in un processo, possono sconfiggere gli ostacoli. Per usare un’altra metafora, è come costruire qualcosa di sofisticato, bello e accogliente: richiede molteplici materiali e una solida base. Pertanto, è essenziale organizzare e allineare le competenze all’interno delle organizzazioni, formarle e orientarle sempre di più verso le strategie e i valori del top management e dei leader aziendali.



Ancora una volta, quindi, avere a disposizione una serie di strumenti diversi da utilizzare in processi che permettono di combinare al meglio tutti questi elementi per creare la soluzione ottimale si rivela essere l’unico approccio che, statisticamente, ci consente di raggiungere gli obiettivi desiderati.

Chiunque dubiti di ciò può certamente continuare a cercare una strategia magica o affidarsi alla fortuna. Per tutti gli altri, l’invito è di mettersi al lavoro costruendo step-by-step nuove strategie.

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