Alvin Toffler, sociologo e scrittore contemporaneo, che amava definirsi futurologo, diceva: “Gli analfabeti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non sanno imparare, disimparare e reimparare”. Ed è partendo da questa frase che torniamo a parlare di formazione continua, il “life long learning”, competenza cruciale per mantenersi impiegabili.



Continuando a usare uno dei nostri tormentoni, “Il cambiamento che cambia”, richiede a tutti noi di adattarci costantemente. Visto che stiamo introducendo il nostro argomento, ci agganciamo alla curiosità trattata ultimamente, pensando che sia un elemento fondamentale per individuare nuove opportunità di crescita e formazione. Osservare ciò che accade nella realtà, al di fuori del nostro quotidiano lavorativo e personale, ci permette di capire meglio cosa accade intorno a noi e di anticipare le tendenze.



Lavoro ibrido: definizione e benefici

Ma facciamo ordine e definiamo cos’è il lavoro ibrido. È una combinazione di lavoro in presenza e da remoto, che offre numerosi vantaggi, ma che, almeno in Italia, trova ancora alcune resistenze. Parlando di smart working, abbiamo già sottolineato come questo modello non solo migliori il work-life balance (equilibrio tra i tempi da dedicare al lavoro e quelli da dedicare alla vita privata e alla famiglia), ma aumenti anche la produttività. Le aziende riducono i costi operativi, mentre i dipendenti godono di una maggiore flessibilità e risparmiano tempo di viaggio. Queste trasformazioni sono essenziali per il benessere lavorativo e la soddisfazione professionale, ma ovviamente presentano anche delle controindicazioni.



Il lavoro ibrido, infatti, non è tutto rose e fiori. La mancanza di interazioni faccia a faccia può portare a sentimenti di isolamento tra i dipendenti e a una diminuzione della coesione del team. Inoltre, la gestione del tempo può diventare una sfida, con il rischio di sovrapposizione tra vita lavorativa e personale. La comunicazione efficace può risultare complicata senza la presenza fisica.

In questo cambiamento verso un ambiente ibrido, la formazione continua diventa necessaria. Il rapido progresso tecnologico e le nuove metodologie di lavoro richiedono un aggiornamento costante delle competenze. Dati recenti indicano che le aziende che investono in formazione continua vedono un aumento della produttività fino al 30%. Come ci siamo già detti, mantenersi aggiornati è fondamentale per cogliere le opportunità che emergono in un mercato del lavoro in continua evoluzione.

Ma quali sono gli strumenti che possono facilitare questo cambiamento? Sicuramente le piattaforme di e-learning, come Coursera, Udemy e LinkedIn Learning, stanno trasformando il modo in cui i dipendenti apprendono. Aprono spazi di formazione continua che fino a qualche anno fa sarebbero stati molto più costosi e di difficile applicazione, mentre oggi sono accessibili a molti.

Case study

Un esempio significativo è l’azienda Enel, che ha implementato un robusto programma di formazione continua per i suoi dipendenti, registrando un incremento del 25% nella soddisfazione dei dipendenti e un miglioramento delle performance aziendali. La fonte di questa informazione è il rapporto annuale di Enel del 2023. Un altro caso rilevante è quello di Luxottica, che ha adottato strumenti di e-learning per formare il proprio personale, ottenendo un significativo aumento della produttività (fonte: Il Sole 24 Ore).

Investire nella formazione continua anche senza il supporto aziendale

Ma se l’azienda non può o non vuole sostenere la mia formazione? Investire nella formazione continua è vantaggioso anche quando l’azienda non offre supporto. Quanto detto finora non vale “solo” per il lavoratore, ma per la persona nella sua interezza. Formarsi anche autonomamente permette di restare competitivi sul mercato del lavoro, aumentare la propria impiegabilità e aprirsi a nuove opportunità professionali. La curiosità, come già detto, è una qualità che facilita l’individuazione delle competenze da sviluppare. Investire su se stessi è sempre un buon investimento.

Diceva Marcel Proust, scrittore e critico letterario francese: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.” Questo ci sembra l’augurio da farci per poter dire che la formazione continua deve essere sempre di più un compagno di viaggio prezioso. Tutti noi dobbiamo migliorare la nostra proattività, mentre le aziende, comprese le piccole e medie imprese, devono creare un ambiente che favorisca l’apprendimento costante, positivo e curioso verso la realtà. Questo ci aiuta e ci aiuterà ad avere nuovi occhi.

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