Non me ne vogliate, se torno a parlare del mantenersi impiegabili, ma, come immaginerete, l’argomento è ampio e in continua evoluzione. Di fatto, mantenersi impiegabili è tutti gli effetti una competenza di base trasversale che nessuno di noi può trascurare, va oltre il mero ambito lavorativo e richiede un costante rapporto desto con la realtà che ci circonda e la capacità di adattarsi al cambiamento che cambia.
Questo cambiamento, ovviamente, non ci può far trascurare una riflessione su come Internet e i social media siano diventati parte integrante del nostro quotidiano e in questo contesto emerge l’importanza della e-reputation e del personal branding.
Ma andiamo per ordine: che cos’è la e-reputation? È un termine che si riferisce alla nostra reputazione online, che si forma attraverso le nostre attività e interazioni su Internet e sui social media, ma anche quello che gli altri dicono di noi. E che cos’è il personal branding? È il processo attraverso il quale creiamo e gestiamo consapevolmente la nostra immagine professionale.
Detto, seppur sinteticamente di cosa parleremo, lasciamo da parte questi due concetti che riprenderemo dopo e facciamoci un’altra domanda: nel nostro uso quotidiano di Internet, quante volte ci capita di “googlare” per approfondire o conoscere qualcosa? Il termine “googlare” è diventato comune nell’uso colloquiale per indicare la ricerca di informazioni su Google e questo neologismo è una testimonianza del ruolo predominante che Google e Internet hanno assunto nella nostra vita quotidiana.
Un altro esempio che riguarda il mondo del lavoro è come opera un recruiter quando riceve un curriculum vitae: inserisce il nome del candidato su Google per verificare la congruità delle informazioni fornite. Ma cosa accade se non trova nulla? Questo solleva domande cruciali sulla credibilità e sulla reputazione online del candidato.
Questi concetti non riguardano solo coloro che sono direttamente coinvolti nel mondo digitale, ma tutti noi. Anche se non siamo esperti di tecnologia o social media, la nostra presenza o assenza online può influenzare significativamente le nostre opportunità professionali e la percezione che gli altri hanno di noi.
Prendere consapevolezza della propria e-reputation e del personal branding non solo ci aiuta a gestire meglio la nostra immagine professionale, ma contribuisce anche a comprendere come siamo visti dagli altri e a mantenere la nostra impiegabilità. È un investimento prezioso nel nostro futuro professionale e nella nostra capacità di adattarci e prosperare in un ambiente lavorativo in costante cambiamento.
Parlando di social, dobbiamo dedicare un approfondimento per LinkedIn, una piattaforma essenziale nel panorama professionale moderno. LinkedIn è una rete sociale dedicata al mondo del lavoro, utilizzata da milioni di professionisti per connettersi, condividere conoscenze e opportunità di carriera. È diventato un punto di riferimento per i recruiter e i datori di lavoro, che lo utilizzano per trovare talenti e verificare le informazioni sui candidati, ma anche una grande opportunità per chi lavora per capire cosa accade intorno a sé e quindi a mantenersi impiegabili.
La gestione della propria e-reputation e del personal branding è un passaggio fondamentale per mantenersi impiegabili, in un mondo del lavoro sempre più digitale, competitivo e in cambiamento. Oltre a sviluppare le competenze tecniche e relazionali, è essenziale investire nella creazione di una reputazione online positiva e coerente con la propria identità professionale, ma soprattutto nella quale ci riconosciamo perché il primo valore è l’autenticità, in quanto questa ci permette di fare meno fatica nel vivere il cambiamento e rimanere desti di fronte a esso.
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