C’è una parola che viene molto usata e ancora più spesso abusata nel mondo del lavoro ed è formazione. Tutti dicono che sia fondamentale, non molti ci investono e quasi nessuno sa bene quando e in che modo è veramente utile per sé. Questo articolo ha come scopo quello di fare chiarezza, per permettere a ciascun lettore di comprendere i diversi livelli di formazione per poi identificare a che livello ciascuno dovrebbe accedere.
Questi tre livelli sono stati forse per la prima volta codificati in maniera chiara e sistematica dall’Accademia di Comunicazione Strategica, che si occupa di studiare come le persone si relazionano tra loro, come processano le informazioni e come prendono le decisioni.
Il primo livello è quello che l’Accademia definisce Informazione, per accedere a questo primo step si possono frequentare webinar, leggere ricerche, libri, lo scopo è quello di apprendere nozioni di qualità che possano essere utili all’interno del proprio mestiere. Leggendo un mio libro intitolato “Il Negoziatore. Strategie vincenti” edito da ACS Editore, si può comprendere che cosa si intende esattamente per negoziazione, quali sono le principali strategie innovative e i contesti in cui risulta più vantaggioso usarle. In questo livello è importante sottolineare che i frequentanti non fanno esercitazioni e non imparano concretamente come negoziare e quindi, ad esempio, come gestire momenti di tensione. Detto ciò, si capisce bene come molti casi che vengono venduti come formazione siano in realtà identificabili come mera informazione.
Al secondo livello si trova quella che viene denominata appunto Formazione, quest’ultima si svolge tendenzialmente in aula e ha come scopo quello di formare i partecipanti ad apprendere nuove strategie e tecniche. Mantenendo l’esempio della negoziazione, chi partecipa a un buon corso su questo argomento imparerà a gestire le diverse fasi del processo negoziale, a identificare i propri interventi e quelli della controparte, a gestire lo stress e a utilizzare le tecniche utili a seconda dei livelli di contesti in cui negozierà. Un buon trainer permette quindi ai partecipanti del corso di uscire con una cassetta degli attrezzi pronta all’uso, avendo già imparato il loro funzionamento durante le varie esercitazioni. Affinché la formazione sia di un buon livello, è necessario avere un’aula composta da un numero ridotto di persone. Durante le mie docenze presso le business school invito sempre ad avere un gruppo di persone non superiori a dodici, soprattutto se ciò che è stato venduto è stato denominato come formazione.
Alcuni anni fa facendo consulenza in azienda mi sono reso conto che era necessario soddisfare un’esigenza mai identificata prima. In diversi interventi di consulenza, diversi imprenditori mi avevano segnalato di avvertire l’esigenza di formarsi ma allo stesso tempo di avere delle necessità particolari da soddisfare. In primis il fattore tempo, essendo impegnati volevano concentrare in poco tempo i contenuti che ritenevano importanti sul tema delle soft skills, che ancora oggi vengono affrontati in maniera generalista nelle università e nelle business school, salvo rare eccezioni. In secondo luogo, desideravano che la formazione fosse verticale sulle loro figure aziendali, in modo tale da poter entrare nel merito di casi concreti e reali che loro stessi avrebbero portato al docente. Infine, richiedevano la massima riservatezza sullo svolgimento di questi corsi, in moda tale da sfruttare al massimo il vantaggio competitivo appreso nei corsi stessi.
Ed è così, che recependo queste nuove esigenze, io e un team di senior dell’Accademia di Comunicazione Strategica abbiamo creato il terzo livello di formazione denominato One to one. In breve, quest’ultimi sono corsi che vengono distribuiti lungo alcuni mesi con una serie di incontri one to one della durata di due o tre ore circa, utili per fornire agli imprenditori e ai top manager tutte quelle competenze comportamentali, di comunicazione strategica e negoziali, affinché possano svolgere al meglio il proprio lavoro, rispettando l’ecosistema di tutti i loro impegni e affrontando in maniera riservata i casi reali che diventano oggetto di docenze e confronto.
A questo punto, avendo spiegato quali sono i livelli di quella che in generale viene chiamata formazione vi lascio con due domande: “Tu a che livello sei? Ma soprattutto, a che livello vuoi arrivare?”.
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