Finalmente è arrivata l’estate e con essa le tante sospirate vacanze. Mi auguro che quest’anno avremo modo di goderci a pieno il riposo dopo il periodo estremamente intenso che abbiamo vissuto a causa della pandemia, la quale ha colpito l’economia a più livelli ma anche il corpo e la mente dei singoli.

Per fare un esempio, recentemente ho avuto modo di parlare con un cliente che lavora nel mondo della ristorazione di lusso il quale mi ha riferito di aver passato ben cinque anni senza concedersi delle vacanze, ma che quest’anno non avrebbe potuto farne a meno, proprio a causa della stanchezza accumulata dalle recenti prove a cui è stato sottoposto. In breve, abbiamo bisogno di riposare, ne siamo consci, ma, soprattutto, ne abbiamo voglia.



Detto ciò, le vacanze non devono essere un momento in cui il cervello si “spegne” e il tempo viene sprecato. Quello che conviene fare è concentrarsi sul riposo considerandolo come il rovescio di una medaglia il cui fronte è rappresentato dal lavoro. Non a caso esiste un detto che dice “lavora bene chi ben riposa”.



Ecco quindi, tre suggerimenti che invito a seguire per potersi godere il meritato riposo, ma allo stesso tempo necessari per ricominciare con ancora più determinazione a settembre, un mese che sappiamo bene essere importante per far ripartire un mercato che si è impantanato anche a causa della pandemia e che quindi necessità di grinta e voglia di fare.

Il primo suggerimento è stare con persone che ci vogliono bene. Durante il lockdown siamo stati costretti all’isolamento, ed ora è arrivato il momento di riappropriarci di quella dimensione relazionale che è alla base del nostro essere umani. Sarà interessante vedere se l’ultimo periodo passato ci ha aiutato a essere più inclini all’ascolto, più empatici e magari meno banali nei dialoghi. Spesso si domanda “Come stai?” per paura del silenzio mentre dovremmo apprendere come porre la stessa domanda per esprimere quanto siamo interessati al destino dell’altra persona, per sapere sinceramente cosa prova e come sta, senza il timore che ci racconti non solo le sue gioie ma anche le sue paure e i dolori.



Il secondo suggerimento è quello di dedicare del tempo a leggere e riflettere. Sappiamo che è fondamentale leggere il più possibile ed è inutile negare che il periodo migliore per farlo è proprio l’estate. Leggere ci aiuta ad avere stimoli e a confrontarci con altri pensatori, a sentirci colpiti da nuove provocazioni e punti di vista, magari anche molto distanti dai nostri. Riflettere ci permette di vagliare tutto e trattenere il valore, cercando di costruire e poi mettere in pratica ciò che ci sembra più utile per le sfide a cui ciascuno di noi personalmente è sottoposto.

Infine, il terzo suggerimento che, a onore del vero, non è un’idea originale ma mi è stata suggerita da un amico top manager, è quello di fare qualcosa di nuovo, di intraprendere una piccola o grande avventura che, in precedenza, non abbiamo mai avuto il coraggio di iniziare. Questo perché è importante imparare a riconoscere che il tempo delle vacanze non è quello in cui tutto si ferma, ma quello in cui si fanno esperienze diverse, le quali potranno tornare utili a settembre, quando ciascuno di noi tornerà a indossare il proprio abito professionale.

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