Si è concluso il Consiglio dei ministri dopo circa un’ora. Il Cdm, come spiega l’Ansa, ha approvato definitivamente il decreto legislativo per il riordino del settore dei giochi online. Secondo fonti di governo si tratta di “razionalizzare e aggiornare il sistema dei giochi pubblici a distanza, aumentando il valore delle concessioni da assegnare portandole ai corretti livelli di mercato. Tutto il sistema viene regolato con norme più moderne e rigorose”. Arriva proprio dal Cdm il rinnovo della gara del Lotto, con una base d’asta che passa da 700 milioni a a 1 miliardo. È stata imposta però anche la fine all’utilizzo dei contanti per i giochi online. Il prossimo step sarà un intervento sulla rete dei giochi fisici.
Il governo ha discusso anche del sistema di riscossione con l’obiettivo di renderlo più “veloce ed efficiente” per snellire i debiti fiscali. Il viceministro all’Economia Maurizio Leo, ha spiegato che con la riforma fiscale che si vuole aiutare “chi vuole pagare” ma non riesce. Ha poi assicurato che il governo continuerà a “lottare contro i furbetti”. Sul fronte fisco si passa dalle 72 rate mensili attuali ad un massimo di 120 spalmate su 10 anni. Nel dettaglio, oltre i 120mila euro di debito sarà possibile dilazionare il pagamento in massimo 120 rate mensili. Sotto quella soglia invece è previsto aumento progressivo delle rate ogni biennio.
Consiglio dei ministri, il bonus anziani: le decisioni
Nel Consiglio dei ministri si è discusso anche del bonus anziani, ovvero ottocentocinquanta euro che vanno ad aggiungersi all’indennità di accompagnamento. Il decreto riconosce per due anni agli over 80 gravemente non autosufficienti la “prestazione universale” comprensiva dei 531,76 euro di accompagnamento e del nuovo assegno di assistenza del valore di 850 euro per un totale di circa 1380 euro mensili. Questo spetta agli anziani già titolari dell’assegno di accompagnamento ovvero ultraottantenni non autosufficienti con bisogno “gravissimo” di assistenza e con Isee non superiore ai 6mila euro. In totale riguarda 25mila persone, come sottolinea il Sole 24 Ore.
La misura sarà in totale da 500 milioni (250 milioni all’anno): se questo budget sarà sforato, i requisiti di accesso saranno rivisti e la platea verrà ristretta. Gli 850 euro devono servire per pagare badanti o retribuire imprese di servizi di assistenza. Non potranno essere spesi in altro modo, pena la revoca. Per finanziare la misura, il governo ha “pescato” da fondi e programmi già attivi: 150 milioni dal Fondo non autosufficienze, 250 milioni a valere sul Programma nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027’ e 100 milioni dalla Missione 5 del Pnrr.