Due notizie in una che potrebbero “sconvolgere” le mosse e le strategie delle Elezioni Europee 2019 a soli due giorni dal voto in praticamente tutti i Paesi Ue (tranne Uk, Olanda e Irlanda che hanno votato/votano oggi): il Consiglio d’Europa – a cui aderiscono 47 Paesi e che ha come mandato la difesa dei diritti umani e lo stato di diritto (in poche parole, non fa parte delle istituzioni Ue) – ha deciso di non riconoscere il gruppo “Nuovi democratici europei-Europa delle Nazioni e delle Libertà”, ovvero l’ENF a cui sono affiliati Lega, Fpoe, Afd e Marine Le Pen. A livello attuale il gruppo è guidato dal parlamentare austriaco del Fpoe, Martin Graf, ma vede come posizione dominante al suo interno la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen: il Consiglio d’Europa ha lanciato l’avviso sul proprio account Twitter ma al momento non ha reso pubbliche le motivazioni di un gesto che potrebbe cambiare qualcosa in vista del voto di domenica e soprattutto dell’elezione degli eurodeputati nel nuovo Parlamento Ue.
ELEZIONI EUROPEE: ORBAN, “BENE SALVINI CON PPE”
Ispirazioni e valori estremisti – specie nel Fpoe e nell’Afd tedesca – vicini alla destra fascista: potrebbe essere questo il motivo per cui il Consiglio d’Europa non riconosce ufficialmente l’Enf anche se potrebbe non essere l’unico. Salvini e Le Pen non hanno finora espresso un candidato ufficiale alla Presidenza della Commissione Europea, contravvenendo al sistema dello “Spitzenkadidat” (candidato di punta, ndr) ovvero il gruppo di candidati che ogni partito Ue ha già annunciato alla vigilia delle Elezioni Europee. Questi i possibili motivi, ma ripetiamo, finché non vi sarà una comunicazione ufficiale al momento la mossa del Consiglio potrebbe avere diverse incognite specie nelle conseguenze: dalle minime (come probabile) alle ingenti, con condizionamenti del voto per i partiti “sovranisti” che intendono far capo alla Lega di Salvini, il partito che si gioca la prima posizione come rappresentanza all’Europarlamento contro la Cdu di Angela Merkel. Nel frattempo, altrettanto importante è la comunicazione fatta dal Presidente d’Ungheria Viktor Orban nel merito delle possibile alleanze post-Elezioni: «Salvini in Italia fa un buon lavoro e per questo non bisogna escludere un’alleanza dopo le elezioni», lo spiega il n.1 di Budapest alla Bild, sottolineando come «farò di tutto perché il Ppe vinca ma dopo si aprirà un dibattito doloroso: non voglio che il Ppe leghi il suo destino con la sinistra», confessa il leader di Fidesz. “Sospeso” dai popolari nelle scorse settimane, Orban è ufficialmente ancora dentro il Ppe e proprio la sua figura è quella ideale per un possibile patto d’alleanza con la Lega e l’Enf qualora Weber decida di costruire una coalizione di centro-destra che escluda socialdemocratici, Alde e Verdi.