L’APPELLO DEI VESCOVI CONTRO LA CORSA AL RIARMO: “SERVE EDUCARE ALLA PACE”

Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI si è chiuso a Roma questa mattina sotto la guida del Presidente cardinale Matteo Zuppi, con un nuovo appello alla pace accogliendo il continuo impulso di Papa Francesco contro la “terza guerra mondiale a pezzi”. Seguendo così l’invito dell’arcivescovo di Bologna nella sua lunga introduzione al Consiglio CEI (l’edizione invernale svolta tra il 22 e il 24 gennaio 2024), la Conferenza Episcopale Italiana invita ad educare alla pace: dal tempo della Chiesa volto alla testimonianza di evangelizzazione al Cammino sinodale fino alla complessa attualità che percorre l’Italia.



«Sostenuti dalle parole del Presidente e dalle continue sollecitazioni di Papa Francesco, i Vescovi hanno ribadito l’urgenza che l’anelito di pace si declini in preghiera, amicizia, volontà di educare alla riconciliazione, perché mai come in questo tempo servono artigiani di pace», si legge nel comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente, rivolto a tutti i livelli di contesto possibili, internazionale, nazionale, comunitario, ecclesiale, familiare, individuale. L’impegno per la pace, ricorda la CEI, è un’urgenza e una responsabilità in prima istanza per la Chiesa.



CONSIGLIO PERMANENTE CEI: SPERANZA E SINODO VERSO IL GIUBILEO

Ringraziando il cardinale Zuppi, i vescovi della CEI hanno concordato sulla necessità di offrire parole di speranza davanti alle tante questioni che interrogano l’umanità, indicando modalità concrete per la costruzione del bene comune: la Conferenza Episcopale ricorda però che la presenza quotidiana della Chiesa non è «conquistare spazi», bensì per la «presenza significativa che fa della debolezza la sua forza». Essere deboli, ricorda il Consiglio Permanente nel suo comunicato finale, «non vuole dire essere irrilevanti, ma porsi, con mitezza, in modo antitetico rispetto alla cultura dominante della potenza e della sopraffazione». Zuppi nella sua introduzione ha definito quello attuale come il “tempo della Chiesa”, l’evangelizzazione “richiesta” è soprattutto «testimonianza, impegno sul piano culturale perché il Vangelo – che è la Buona Notizia – possa essere comunicato in modo efficace a tutti».



Il “bagaglio” della Chiesa italiana dovrà aiutare a leggere con più chiarezza il contesto attuale che circonda la nostra società, «lacerata da contraddizioni e da problemi che attanagliano le famiglie, i più poveri, gli ultimi». Nel dibattito di questi tre giorni in Consiglio Episcopale Permanente CEI si è manifestata la forte preoccupazione per la cultura del “conflitto” che ha «nel linguaggio violento e nella corsa al riarmo due elementi fondamentali». Serve invece “educare alla pace”, proponendo percorsi formativi e alternative valide specie per i giovani, spesso destinatari di un’attenzione marginale.

Sotto il profilo della formazione, il Consiglio dei vescovi italiani ha salutato con pieno favore la firma dello scorso 9 gennaio tra la Chiesa italiana e il Ministero dell’Istruzione e del Merito in vista del concorso per gli insegnanti di religione: «questo traguardo valorizzi quanti operano nella scuola e, dall’altra, apra una riflessione sulle modalità per coinvolgere quanti invece scelgono di non avvalersi di questo insegnamento». Come già accennato dal Presidente della CEI durante l’introduzione ai lavori, il Consiglio Permanente della Chiesa Italiana condivide alcune riflessioni sulla Dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede, Fiducia supplicans, in merito alla benedizione delle coppie gay: «il documento si pone nell’orizzonte della misericordia, dello sguardo amorevole della Chiesa su tutti i figli di Dio, senza tuttavia derogare dagli insegnamenti del Magistero», ha detto il Card. Zuppi trovando conferma nella CEI stessa che giudica quello scritto una «conferma della dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio» e non ammette «alcun tipo di rito liturgico o benedizioni simili a un rito liturgico che possano creare confusione»,

In vista del grande appuntamento del Giubileo della Chiesa nel 2025 (al Consiglio è stato presentati ai vescovi il calendario degli appuntamenti del Giubileo predisposti dalla Santa Sede, con le indicazioni relative alle iscrizioni e alla partecipazione), la Conferenza Episcopale Italiana ha scelto il tema chiave della 79ª Assemblea Generale che si terrà dal 20 al 23 maggio 2024: la ricezione della fase sapienziale del Cammino sinodale. Durante i lavori è stata messa in evidenza la correlazione tra il percorso nazionale e quello universale dell’ultimo Sinodo della Chiesa in Vaticano: i 5 temi indicati come prioritari nelle Linee guida del 2023 (ovvero missione, comunicazione, formazione, corresponsabilità e strutture) sono «il frutto del biennio della fase narrativa (2021-2022, 2022-2023), il cui primo anno si è svolto in maniera del tutto aderente al Documento preparatorio del Sinodo. Per questo, il Consiglio Permanente ha stabilito di non aggiungere nuove tracce e nuove domande, ma di proseguire nel percorso di “discernimento” che le Chiese in Italia stanno portando avanti».