L’ESITO DEL CONSIGLIO SUPREMOIl presidente Mattarella ha presieduto questo pomeriggio come da convocazione il Consiglio Supremo di Difesa

in merito all’esplodere della guerra in Ucraina: dopo le dichiarazioni del Premier Mario Draghi, anche l’organo preposto alla difesa e sicurezza nazionale ha emesso un duro comunicato nei confronti del Presidente russo Vladimir Putin.



«Il Consiglio Supremo di Difesa esprime la più ferma condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, che rappresenta una grave e inaccettabile violazione del diritto», si legge nella nota finale redatta dal Quirinale al termine del CSD. «Perché l’Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre, è necessario agire con forza e lungimiranza per ristabilire il primato del diritto internazionale e la salvaguardia dei principi e dei valori che hanno garantito pace e stabilità al nostro continente», spiegano ancora dal Quirinale al termine della riunione che ha visto presenti oltre a Mattarella e Draghi, anche i Ministri Di Maio, Lamorgese, Guerini, Franco, Giorgetti, oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dott. Roberto Garofoli; il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti; il Consigliere per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa, Dott. Francesco Saverio Garofani. «La Repubblica Italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina», è la richiesta ribadita dal Consiglio, che conclude poi «Nell’affrontare la crisi in atto, l’Italia manterrà uno stretto raccordo con i propri partner in tutti i principali consessi internazionali. Insieme con i paesi membri dell’UE e gli alleati della NATO è indispensabile rispondere con unità, tempestività e determinazione. L’imposizione alla Federazione Russa di misure severe vede l’Italia agire convintamente nel quadro del coordinamento in seno all’Unione Europea». Entro il weekend un nuovo Consiglio dei Ministri dovrà – secondo fonti dell’ANSA – varare un decreto per un nuovo dislocamento delle truppe italiane, «in linea con il dispositivo che sta mettendo in campo la Nato dopo gli attacchi russi in Ucraina».



CONVOCATO IL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA PER LA GUERRA IN UCRAINA

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per oggi 24 febbraio 2022 alle ore 16.30. L’invasione della Russia in Ucraina ha dunque portato l’intero comparto di difesa europeo e internazionale a prendere immediati provvedimenti e organizzare i prossimi atti formali nei confronti tanto di Kiev quanto soprattutto di Mosca.

Il Consiglio Supremo di Difesa, va ricordato, è il massimo organo di rilevanza costituzionale per la sicurezza e la difesa nazionale del Paese: previsto per il pomeriggio, il Presidente Mattarella con il Premier Draghi (per carica, vicepresidente del Consiglio Supremo) e i Ministri del Governo tenteranno di dare una risposta rapida e netta all’aggressione militare lanciata alle prime luci dell’alba dal Cremlino. Domani la prima informativa al Parlamento del Presidente del Consiglio illustrerà i punti principali dello stato di guerra. Nel frattempo, queste le parole ufficiali del Premier Draghi a poche ore dall’attacco in Ucraina: «Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione».



CHI NE FA PARTE, I POTERI E LE FUNZIONI

Storicamente, il Consiglio Supremo di Difesa è previsto dall’articolo 87 della Costituzione ed esistente dal 1950: è presieduto dal Capo dello Stato (Sergio Mattarella) ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri (Mario Draghi), dai Ministri per gli affari esteri (Luigi Di Maio), dell’interno (Luciana Lamorgese), dell’economia e delle finanze (Daniele Franco), della difesa (Lorenzo Guerini) e dello sviluppo economico (Giancarlo Giorgetti) e dal Capo di stato maggiore della difesa (Amm. Giuseppe Cavo Dragone). Parteciperanno alla riunione odierna, per prassi costituzionale anche il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Roberto Garofoli), Segretario generale della Presidenza della Repubblica (Ugo Zampetti) e il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa (Francesco Saverio Garofani). A seconda delle circostanze e della materia trattata, possono essere chiamati a prendere parte alle riunioni anche «altri ministri, i Capi di stato maggiore di Forza armata, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente del Consiglio di Stato, nonché ulteriori soggetti e personalità in possesso di particolari competenze in campo scientifico, industriale ed economico ed esperti in problemi militari». Le principali funzioni del Consiglio Supremo di Difesa, oggi chiamato a dirimere la situazione delicata in Ucraina, riguardano la discussione e l’approfondimento multidisciplinare delle problematiche relative alla sicurezza ed alla difesa. Come ribadisce il Quirinale, il Consiglio Supremo di Difesa «è strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell’indirizzo politico in materia di difesa nazionale: attraverso esso i suoi componenti possono concorrere a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze».