Il negoziato in Consiglio Ue su Recovery Fund e bilancio si fa più complicato per l’Italia. I Paesi frugali hanno presentato un documento in cui chiedono di tagliare di 155 miliardi di euro i sussidi. L’Olanda poi insiste sul suo potere di veto e fonti diplomatiche europee, citate da Repubblica, fanno sapere che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel dovrebbe presentare un’altra proposta ai leader Ue per raggiungere un compromesso. In serata fonti di Palazzo Chigi fanno poi sapere che il premier Giuseppe Conte ha proposto di modificare il meccanismo che può bloccare l’erogazione dei fondi in fase di attuazione. Le decisioni devono essere prese a maggioranza qualificata,a non all’unanimità. Non trapelano altri dettagli al momento ma sin dall’inizio Conte si è opposto alla richiesta di Mark Rutte di prendere decisioni in Consiglio europeo sui piani di riforma nazionali all’unanimità. (agg. di Silvana Palazzo)
CONSIGLIO UE, CONTE “CONFRONTO DURO CON OLANDA”
Gli aggiornamenti da Bruxelles sui lavori del Consiglio europeo su Recovery Fund e bilancio stavolta arrivano direttamente dal premier Giuseppe Conte. «Siamo in una fase di stallo», ha ammesso in una diretta social. In merito al negoziato ha spiegato che «si sta rivelando molto complicato, più del previsto», in quanto «ci sono tante questioni su cui stiamo discutendo e che non riusciamo a sciogliere». Ma Conte garantisce che sta «invitando tutti a convergere verso l’obiettivo comune», cioè l’approvazione del Next Generation e l’approvazione del bilancio. «Stiamo discutendo dell’ammontare totale. Alcuni Stati mettono in discussione l’ammontare dei sussidi», ma ci sono altri aspetti procedurali riguardo le verifiche sull’esecuzione del programma. «Stiamo cercando di trovare una sintesi e dobbiamo trovarla mantenendo le coordinate più importanti, affermando un principio fondamentale: gli strumenti devono essere proporzionali alla crisi che stiamo vivendo e devono essere efficaci». Conte ha spiegato che si sta «confrontando duramente con l’Olanda» e altri paesi frugali «che non condividono la necessità di una risposta così consistente e mettono in discussione anche i prestiti». (agg. di Silvana Palazzo)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, DUELLO ITALIA-OLANDA
Il Consiglio Ue sul Recovery Fund e il bilancio europeo è una partita a scacchi che non sembra voler finire. Il gioco però si sta facendo duro, infatti il presidente Charles Michel ha cominciato a fare pressione sull’Olanda e sul veto che intende mantenere sugli aiuti e l’uso dei fondi di bilancio. C’è poi il premier Giuseppe Conte che con l’omologo spagnolo Pedro Sanchez non intende accettare il meccanismo del “freno d’emergenza”, cioè la possibilità che un singolo Paese ponga il veto sull’esborso dei fondi in seno al Consiglio, che quindi verrebbe interpellato in caso di insoddisfazione rispetto al Recovery Plan di uno dei partner. Una prospettiva inaccettabile per Conte, che ha evocato la riforma della politica fiscale europea, l’arma di trattativa considerata più efficace nel duello con l’Olanda, e ha fatto un riferimento indiretto alla Germania parlando della necessità di affrontare i surplus commerciali e i dumping fiscali per competere ad armi pari. «L’Italia ha deciso di affrontare, di sua iniziativa, un percorso di riforme che le consentano di correre ma pretenderà una seria politica fiscale comune». (agg. di Silvana Palazzo)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, NUOVA PROPOSTA DI CHARLES MICHEL
Prosegue il dialogo al Consiglio Ue sul Recovery Fund e c’è da registrare la nuova proposta del presidente Charles Michel. Il piano prevede un taglio di 50 miliardi di sussidi, con un rafforzamento di 15 miliardi di euro per la Resilience Recovery Facility. L’ammontare totale dello strumento resterebbe così a 750 miliardi, ma con un equilibrio tutto nuovo: 450 miliardi di sussidi e 300 milioni di prestiti. Una proposta che è stata accolta positivamente dall’Olanda, come reso noto da fonti diplomatiche: «La proposta sulla governance presentata da Michel è un passo nella giusta direzione». Nel corso della discussione in Consiglio Ue è stato registrato un intervento molto duro del premier Giuseppe Conte, «in particolare con i Paesi che vogliono riservarsi un veto sull’attuazione del budget che è inaccettabile giuridicamente e politicamente perché altera l’assetto istituzionale europeo». Come riporta Tg Com 24, il giurista ha ricordato come quella del Consiglio Europeo sia una discussione spartiacque «perché da domani dovrà essere affrontata in tutte le sedi europee una riforma organica della politica fiscale europea». (Aggiornamento di MB)
CONSIGLIO UE SUL RECOVERY FUND, CONTE: “NEGOZIATO PROSEGUE”
E’ iniziato poco più di un’ora fa il secondo giorno di Consiglio Ue sul Recovery Fund. Poco prima di sedersi al tavolo il premier Conte ha pubblicato il seguente tweet sul proprio account: “Momento di preparazione della sessione plenaria qui a Bruxelles. Il negoziato prosegue”, con annessa foto di un colloquio dello stesso con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, con Angela Merkel, con Emmanuel Macron e con il premier olandese Mark Rutte. Intanto TgCom24.it riporta le parole rilasciate da alcune fonti italiane, che in merito ai negoziati avrebbero specificato: “Tocca all’Italia difendere la Commissione e il Parlamento”. Nelle ultime ore è inoltre emerso una nuova proposta da parte di Michel, che prevederebbe un ribasso nella parte dei sussidi (da 500 a 450), dei rebates più alti, e altre modifiche, ma l’Italia sembra ferma sulla sua posizione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONSIGLIO UE, INCONTRO FRA CONTE, MERKEL, MACRON, SANCHEZ E RUTTE
Inizierà a breve la seconda giornata del Consiglio Ue per il Recovery Fund. A partire dalle ore 11:00 i leader degli stati membri torneranno a trattare per trovare la quadra, dopo una giornata in cui di passi in avanti se ne sono fatti ben pochi. In particolare, il presidente del consiglio Conte parteciperà ad una riunione con i colleghi Pedro Sanchez (Spagna), Angela Merkel (Germania), Emmanuel Macron (Francia), tutti favorevoli al Recovery Fund come lo intende l’Italia, con l’aggiunta del grande “oppositore”, l’olandese Mark Rutte. C’è spazio per lavorare e trovare un’intesa nella giornata odierna, ed è stata inoltre smentita la notizia secondo cui nella notte appena passata sarebbero arrivate nuove proposte. Secondo Repubblica non è da escludere che oggi vengano proposti sul tavolo nuovi elementi per arrivare alla fatidica fumata bianca. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, CONTE: “RUTTE? NULLA È INCROLLABILE”
Fumata nera a Bruxelles dopo il primo giorno di Consiglio Ue per trovare la quadra sul Recovery Fund. Come era prevedibile, sono ancora troppo distanti le posizioni fra le nazioni come Italia, Spagna e Francia in primis, e quelle invece del nocciolo duro del nord capitanate dall’Olanda di Mark Rutte. Lo ha fatto chiaramente capire il presidente del consiglio Conte, che al termine della giornata di ieri ha parlato così con i giornalisti: “Abbiamo ancora da lavorare perchè le divergenze ci sono. Stiamo parlando del quadro finanziario pluriennale, per i prossimi 7 anni, stiamo parlando di uno strumento innovativo come Next Generation, il programma che contiene il Recovery Fund, quindi obiettivamente ci sono tanti aspetti tecnici da approfondire e ci sono delle divergenze che obiettivamente non siamo ancora riusciti a superare. La proposta di Michel, la possibilità di sottoporre il giudizio alle istituzioni europee sulla base dei piani di rilancio non ci accontenta, nonostante la generosità dello sforzo è una proposta che non troviamo spendile, ho avanzato una proposta italiana alternativa e abbiamo bisogno ancora di lavorare, quella proposta riguarda più che altro la governance dei piani attuativi di recovery fund, però ci sono anche altri aspetti su cui stiamo discutendo”.
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, CONTE: “SERVE ACCORDO PER FAR RIPARTIRE L’UE”
“Qui non si tratta di porre il veto ma di trovare un accordo – ha proseguito Conte – vorrei essere chiaro, l’Italia è molto ambiziosa ma non solo per difendere i propri interessi, ma anche perchè difende una proposta della Commissione Europea. Stiamo difendendo le prerogative della CE, siamo disponibili ad entrare nella logica della revisione di qualche dettaglio ma non siamo assolutamente disponibili ad accettare una soluzione di compromesso che alteri l’equilibrio fra le istituzioni europee, ma anche l’ambizione dell’ammontare dell’intervento. Dobbiamo essere molto chiari – aggiunge il Premier italiano – dobbiamo declinare un programma che favorisca la ripresa europea soprattutto per i paesi più colpiti quindi deve essere un programma che deve rispondere alle caratteristiche adeguatezza, proporzionalità ed effettività, se manca uno di questi aspetti lo strumento non è ben strutturato e funzionale. Effettività significa che sia effettivamente perseguibile, se frapponiamo degli ostacoli operativi lo rendiamo inefficace, non serve a nessuno, non soltanto all’Italia ma all’Europa”. Sulla proposta avanzata dall’Italia: “La nostra era una proposta che consentiva al Consiglio di poter formulare delle osservazioni critiche per sollecitare da parte della Commissione una maggiore attenzione”. Il clima, nonostante le divergenze, resta comunque sereno: “Il clima è quello della consapevolezza che dobbiamo assolutamente raggiungere un risultato, purtroppo oggi c’è stata una fumata nera”. Sul ruolo tedesco: “La Merkel ha avuto un grande ruolo per orientare il suo paese verso questa soluzione, importante il ruolo della Germania”. Infine, sul Falco Rutte: “Incrollabile? Nulla lo è nella vita”.