Italia
ai ferri corti con l’Olanda nel Consiglio UE. Tra i due paesi il clima si è infuocato sul tema del Recovery Fund, con Conte che sarebbe profondamente irritato dall’atteggiamento del primo ministro olandese Mark Rutte. A testimoniare come l’accordo sia ancora molto lontano anche il premier della Repubblica Ceca, Andrej Babis, che ha sottolineate: “Le posizioni sono ancora divergenti e non siamo vicini ad un accordo. E non sappiamo ancora quale sarà l’ammontare totale del Recovery Fund“. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, commentando in serata al Tg di La7 lo stallo dei negoziati, ha dichiarato: “La nostra linea rossa è che il Recovery Fund deve essere adeguato alla sfida, servono risorse significative con eurobond e utilizzate sulla base del metodo comunitario, e non con veti di Paesi membri verso altri, questo sarebbe improprio“. (agg. di Fabio Belli)
CONSIGLIO UE, CONTE ATTACCA RUTTE
Alle ore 18.00 è arrivato lo stop alla plenaria, con il via agli incontri bilaterali. Secondo quanto riportato da Tg Com 24, a margine dei lavori del Consiglio Ue è stato registrato uno scambio di battute tra il premier Conte e il primo ministro olandese Mark Rutte, ma il clima tra i due Paesi è a dir poco rovente. La proposta olandese sulla governance del Recovery Fund «è incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico» secondo il giurista. Repubblica riporta che l’Olanda insiste per avere il diritto di veto per poter bloccare i futuri Piani nazionali di riforme, che rappresentano la condizione per accedere dal 2021 ai fondi Ue. Fonti italiane hanno inoltre reso noto che Conte ha fatto un intervento «molto forte e articolato sul piano giuridico». E non filtra grande fiducia, come spiegato da fonti diplomatiche: «La situazione è complessa ma il clima è responsabile e costruttivo». (Aggiornamento di MB)
CONSIGLIO UE, BATTAGLIA SU TAGLI AIUTI: FRANCIA ATTACCA SU REBATE
Discussione ad oltranza nel Consiglio Ue: c’è una battaglia su tre elementi principali, secondo quanto riportato dall’Ansa, che fa riferimento a fonti diplomatiche europee. Si tratta di governance, Recovery Fund e correzioni al Bilancio 2021/2027. Sono state presentate varie opzioni per la riduzione del tetto del Bilancio e dei sussidi (190 miliardi) che compongono la parte di Recovery Fund suddiviso in programmi. A guidare la carica per la riduzione del Bilancio e sui rebate è la Danimarca, invece la Francia chiede di mettere fine agli sconti. Intanto Mario Monti, intervenuto a Rai Radio 1, si dice fiducioso sull’accordo al Consiglio Ue: «Credo che ce la potranno fare e che addirittura ce la faranno. Magari con qualche piccolo rinvio». Per l’ex premier c’è la forte volontà di chiudere la questione entro fine mese: «Io non escludo proprio che ce la facciano perché ci sono paesi che hanno grandissimo bisogno di questi fondi, tra cui l’Italia, e saranno disposti a qualche compromesso purché si raggiunga un accordo, senza il quale neanche un euro si muoverà verso gli stati membri, e poi perché chi tiene banco Angela Merkel, la figura più potente e autorevole».(agg. di Silvana Palazzo)
CONSIGLIO UE, MERKEL “BISOGNA SCENDERE A COMPROMESSI”
Consiglio Ue
in salita, come previsto, per cercare un accordo sul bilancio comunitario e sul Recovery Fund. Nessun arretramento da parte dei “frugali”, ma Angela Merkel, che ha un ruolo di mediazione insieme ad Emmanuel Macron, auspica un’intesa al più presto. «Dobbiamo guardare in faccia la realtà» – dice riferendosi alla crisi causata dall’emergenza coronavirus – «e tutti devono davvero essere disposti a scendere a compromessi in modo da poter ottenere qualcosa di buono per l’Europa». D’altra parte, ha riconosciuto che le differenze tra i leader Ue «sono ancora molto, molto grandi e non possiamo prevedere se riusciremo a raggiungere un risultato». Del resto ci sono paesi come la Finlandia che spinge per una riduzione della quota di aiuti del Recovery Fund aumentando invece i prestiti. «Sarebbe preferibile meno della metà in sovvenzioni. Non avremmo creato un pacchetto con tutte sovvenzioni», ha dichiarato la premier Mette Marin in conferenza stampa. (agg. di Silvana Palazzo)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, GUALTIERI “FIDUCIOSO”
Secondo il ministro del tesoro Gualtieri, trovare l’accordo sul Recovery Fund è “decisivo”, meglio se “già in questo Consiglio europeo”. L’esponente del governo Conte Bis si dice “fiducioso”, come spiegato al Corriere della Sera, nonostante siano ancora numerosi i governatori contrari, in particolare quelli del nord guidati da Rutte. “Una rapida implementazione del programma Next generation – ha aggiunto – è essenziale per raggiungere una ripresa solida e sostenibile”. Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, si è espresso così sull’ostracismo olandese: “Le divergenze nelle posizioni sono ancora relativamente grandi, davanti a noi ci sono negoziati molto intensi e probabilmente lunghi. Ma sono ottimista sul fatto che riusciremo a raggiungere un risultato. E’ cruciale che gli aiuti siano usati per riforme lungimiranti e non per progetti orientati al passato”. Sulla vicenda ha detto la sua anche David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo: “L’Unione europea non è un bancomat. Abbiamo qualcosa di più da dire non solo come europei ma anche come Stati membri. Abbiamo la grande vocazione di rimettere in piedi le nostre economie, preservare la libertà dei nostri cittadini, le risorse pubbliche e farlo con un disegno che permetta di difendere i nostri valori”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, MERKEL “DIFFERENZE MOLTO GRANDI”
Proseguono i commenti dal Consiglio Ue in corso, per trovare l’accordo sul Recovery Fund. Dopo le dure dichiarazioni del premier olandese Rutte (che potete trovare qui sotto), è giunto il commento del vice presidente del Parlamento Ue, Fabio Massimo Castaldo, che attraverso la propria pagina Twitter ha replicato così al politico dei Paesi Bassi: “La proposta avanzata dalla Commissione Europea è estremamente ambiziosa e noi l’abbiamo sostenuta anche all’interno del Parlamento Europeo. Il premier olandese Rutte sta giocando a essere rigido sulla proposta per mero fine elettorale”. Sulla vicenda si è espressa anche la cancelliera Angela Merkel, una delle principali attrici in questa trattativa, che si dice non in grado di prevedere quale sarà l’esito del Consiglio: “Le differenze sono ancora molto, molto grandi – le sue parole – e non possiamo prevedere se riusciremo a raggiungere un risultato. Mi aspetto trattative molto, molto difficili. La Germania lavorerà insieme alla Francia per aiutare il presidente del Consiglio europeo Michel. Dobbiamo solo lavorare sodo”. Infine Ursula von der Leyen, numero uno della Commissione Europea, che si auspica possa essere trovata una soluzione che vada bene a tutti: “Se facciamo la cosa giusta possiamo superare questa crisi in modo più forte. Tutti i pezzi necessari sono sul tavolo e la soluzione è possibile. La soluzione è quello che i cittadini dell’Ue si aspettano da noi. E’ il nostro lavoro. Il rischio di una nuova ondata della pandemia rimane – conclude – e tutto il mondo ci guarda: si chiede come l’Europa riuscirà a restare unita”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONSIGLIO UE RECOVERY FUND, RUTTE: “ACCORDO? POSSIBILITÀ SOTTO 50%”
Doccia gelata da parte del premier olandese Mark Rutte, in merito alla possibilità di raggiungere nelle prossime ore un accordo sul Recovery Fund. Poco fa, infatti, il “falco” orange ha commentato così la situazione: “Vedo poco meno del 50% di possibilità di raggiungere un accordo entro domenica”. Rutte, al suo arrivo al consiglio europeo di Bruxelles ha poi aggiunto: “E’ ancora possibile raggiungere un compromesso a questo vertice”, ma “ci aspetta un duro lavoro”, specificando di voler “vedere le riforme” in cambio degli aiuti. Sa bene che la strada sarà tutta in salita anche Charles Michel, presidente del consiglio europeo, che parlando con i cronisti ha commentato: “Anche se l’incontro di oggi sarà difficile, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice – ha aggiunto e concluso – so che sarà difficile: non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONSIGLIO UE, CONTE ATTACCA OLANDA “CONTRO REGOLE”
«Con questo Consiglio Ue non c’è in gioco una partita contabile ma una sfida per la leadership europea nel mondo oltre che per la ripresa dopo l’emergenza», così il Premier Conte dopo il faccia a faccia ieri sera a cena con il Presidente Emmanuel Macron, non senza momenti di “tensione” lanciati contro l’Olanda che per il Capo del Governo «non è in linea con le regole» sul fronte rebates. «Con il presidente francese – ha poi garantito ancora Conte – c’è una forte intesa per raggiungere con rapidità un accordo sulla risposta comune alla crisi del Covid-19. Unarisposta ambiziosa, responsabile e solidale per ricostruire le nostre economie e rafforzare il progetto europeo». Arrivato a Bruxelles per l’inizio dei lavori del Consiglio Europeo stamane, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aggiunge «una rapida implementazione del programma Next Generation Eu è essenziale per raggiungere una ripresa solida e sostenibile, e su questa posizione è maturato un largo consenso, una novità politica di straordinario rilievo». Su Twitter il commissario agli Affari Economici Gentiloni ha invece sostenuto «Oggi il vertice dei Paesi europei sulla proposta della Commissione sul Recovery Fund. Coraggio, ambizione, unità. E un po’ di fortuna .venerdì 17». Gli accordi sembrano comunque non vicinissimo, come confermato da un altro alto funzionario Ue all’Adnkronos «Non ci siamo ancora un accordo non è garantito. Può essere raggiunto, ma ci sono ancora differenze tra le delegazioni».
OGGI E DOMANI CONSIGLIO UE
Oggi e domani l’Europa prova a trovare un accordo che ormai da inizio pandemia è il vero fulcro della crisi economica post-Covid: il Consiglio Ue previsto per oggi e domani 18 luglio 2020 vede tutti i leader europei convocati a Bruxelles per la prima volta in presenza dopo l’emergenza coronavirus. I punti sul tavolo del Consiglio riguardano ormai come noto il piano di ripresa in risposta alla crisi Covid-19 – il Next Generation Eu della Presidente Von der Leyen – e il nuovo bilancio a lungo termine dell’UE: dopo le precedenti riunioni interlocutorie, grandi trame trasversali tra i vari Paesi sono state condotte in queste ultime settimane per poter cercare già oggi un accordo di massima che faccia scattare il Recovery Fund nei prossimi mesi. I finanziamenti per le singole economie europee, come spiegato dal Commissario Paolo Gentiloni, non arriveranno prima del 2021 ma proprio per questa tempifica molto estesa (servono infatti le singole negoziazioni dei Recovery Plan dei vari Paesi Ue, con tanto di approvazione della governance europea per ogni prestito erogato) Conte, Merkel e Macron intendono spingere per un accordo già entro luglio.
I 6 PUNTI DEL PIANO MICHEL
«Gli obiettivi della ripresa possono riassumersi in tre parole: convergenza, resilienza e trasformazione. Concretamente, questo significa riparare ai danni causati dalla COVID-19, riformare le nostre economie e rimodellare le nostre società», ha spiegato il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nella lettera di convocazione ai leader Ue in arrivo oggi a Bruxelles. I 6 punti costitutivi del possibile accordo sono stati identificati in Entità del QFP (1 074 miliardi di EUR per realizzare gli obiettivi a lungo termine dell’UE); correzioni forfetarie per Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia; Entità del Recovery Fund da 750 miliardi di euro; Prestiti e sovvenzioni in modo da garantire «no oneri eccessivi per gli Stati membri con elevati livelli di debito»; Ripartizione del dispositivo per la ripresa e resilienza (70% dei fondi per il 2021-2022, il 30% per il 2023); Governance e condizionalità, con la scelta decisiva tra Commissione Europea o Consiglio Ue per decidere i vari stanziamenti dei prestiti e i monitoraggi successivi.
CONSIGLIO UE: COSA PROPONE L’ITALIA DI CONTE
L’Italia dopo il tour diplomatico del Premier Giuseppe Conte (che ha toccato Spagna, Portogallo, Olanda e Germania) arriva all’appuntamento del Consiglio Europeo con la volontà di trovare subito un accordo che eviti ulteriori ritardi nei prestiti e soprattutto una stringente condizionalità nel poter metter mano agli oltre 100 miliardi di euro che potrebbero arrivare per la sola Italia. «Non è questo il tempo dei rinvii, ma delle decisioni. L’Italia deve correre», ha scritto ieri su Facebook il Presidente del Consiglio arrivando a Bruxelles per la due giorni di riunioni europea. Dopo l’intervento al Parlamento, dove ha chiesto che non si permettano «logiche al ribasso», il Capo del Governo ha insistito sulla necessità di un Recovery Fund tempestivo e poderoso per il rilancio dell’Unione Europea dei prossimi mesi: «dobbiamo approvare al più presto il Recovery Fund e il Quadro Finanziario Pluriennale. Le nuove risorse ci consentiranno di investire nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e di perseguire il rilancio economico e sociale di cui il nostro Paese ha bisogno. Confrontiamoci duramente, lavoriamo meticolosamente sui dettagli, ma non perdiamo di vista la prospettiva e la visione “politica” che guida la nostra azione. È il tempo della responsabilità». Nello specifico, l’Italia proverà a negoziare un Recovery Plan fin da fine luglio e che non vi siano tagli a quei 500 miliardi (sui 750) di sovvenzioni proposti da Francia e Germania, come invece vorrebbero proporre i “Paesi frugali” (Olanda, Danimarca, Svezia e Austria) che sostengono l’aumento oltre i 250 miliardi del piano attuale dei prestiti con condizionalità.
IL PROGRAMMA DELLA 2 GIORNI EUROPEA
Sul tavolo dell’Ue ci sono dunque oltre a Recovery Fund e piano di bilancio a lungo termine, anche i cosiddetti “rebates” ovvero gli sconti che l’Ue concede ad alcuni Paesi: Conte li ha definiti “aiuti anacronistici” esattamente come i paradisi fiscali permessi in alcune aree dell’Europa. «Ogni nostra, anche parziale, flessibilità riguardo all’esigenza politica, per alcuni Stati Membri, di mantenerli non può che essere condizionata ad una piena e effettiva apertura da parte di quei Paesi ad un accordo rapido e di alto profilo sul Next Generation EU», ribatte Conte in una sorta di braccio di ferro che probabilmente andrà avanti per tutti i due giorni di Consiglio Europeo che si aprono stamane. Il programma fitto di incontri procederà dalle ore 10 di oggi e continuerà per tutta la giornata di venerdì e pure quella di domani, 18 luglio 2020: «Sul bilancio pluriennale Ue che comprende il Recovery Fund l’accordo è ancora lontano e sarà necessario costruire ponti tra le diverse posizioni ribadite dai Governi Ue anche alla vigilia del vertice a Bruxelles, il primo di persona dopo mesi di riunioni in videoconferenza», sono le voci riportate da fonti autorevoli dell’Agi da Bruxelles vicino al Presidente Michel. La situazione è difficile, come ammesso dalla Cancelliera Angela Merkel nell’ultimo bilaterale col Premier Conte: i quattro Paesi ‘frugali’ (Olanda, Svezia, Danimarca e Austria), scrivono ancora le fonti dell’Agi, «avrebbero proposto un taglio dei sussidi a fondo perduto dai 500 miliardi previsti dal piano di Recovery Fund ai 400 miliardi ritenuti meno indigesti dai Governi più scettici».