Il processo di primo grado sull’inchiesta Consip si è chiuso con 8 assoluzioni e 2 condanne. Tra gli assolti ci sono Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo Renzi, e l’ex ministro Luca Lotti. I giudici dell’ottava sezione collegiale del tribunale di Roma hanno assolto anche l’ex parlamentare Italo Bocchino, gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, l’ex generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia e Filippo Vannoni, ex presidente di Publiacqua, e per Stefano Massimo Pandimiglio. Le due condanne, invece, riguardano l’ex ufficiale del Noe Gianpaolo Scafarto, condannato a un anno e mezzo di carcere, e il colonnello Alessandro Sessa, punito con tre mesi di reclusioni. Entrambi beneficiano della sospensione della pena e della non menzione, ma con provvisionale di 50mila euro in favore del ministero della Difesa.
Come aveva dichiarato il pm Mario Palazzi, la sentenza è destinata più alla storia che alla giustizia, alla luce dell’imminente prescrizione. La vicenda risale al 20 dicembre 2016, quando Luigi Marroni, ex amministratore delegato di Consip, rivelò al pm di Napoli Henry John Woodcock di essere venuto a conoscenza dell’esistenza di un’inchiesta sull’appalto Fm4 da 2,7 miliardi di euro, bandito centrale acquisti della Pubblica amministrazione. A rivelargli l’esistenza di quell’indagine, aveva riferito Marroni, sarebbero stati Luca Lotti, Emanuele Saltalamacchia e Filippo Vannoni. Sul registro degli indagati fu iscritto anche il nome di Tiziano Renzi, tirato in ballo da un’intercettazione. Ma le accuse sono cadute in sede processuale, lasciando il posto a una serie di assoluzioni.
LO SFOGO DI MATTEO RENZI DOPO L’ASSOLUZIONE DEL PADRE
«Vi ricordate il caso Consip? Dopo sette anni di massacro mediatico oggi è arrivata la sentenza. E sapete come è finita? Tutti i miei amici assolti. Tutti!», ha esordito Matteo Renzi in un post social in cui ha commentato la sentenza di primo grado del tribunale di Roma. A proposito dei condannati, il leader di Italia Viva ha segnalato che sono «quei pubblici ufficiali che hanno tramato contro di noi facendo falsi pur di attaccarci. I miei amici invece assolti». Matteo Renzi non si è fermato qui: «Sette anni, i titoloni di tutti i giornali, i talk, un danno reputazionale infinito. E il danno politico, morale, umano. E per qualcuno addirittura la custodia cautelare. Poi oggi arrivano le assoluzioni per tutti».
A proposito dell’assoluzione del padre Tiziano Renzi, ha aggiunto: «Ti voglio bene, babbo». Ma ha avuto un pensiero per tutti gli altri imputati assolti, «di cui in gran parte conosco il dolore e la rabbia», mandando un abbraccio a loro e alle loro famiglie «che in questo momento stanno piangendo di gioia». Nel suo post, Matteo Renzi ha concluso: «C’è un giudice a Roma dopo sette anni. Ma ci sarà qualcuno nelle redazioni, in Parlamento, nella classe dirigente di questo Paese che avrà finalmente il coraggio di chiedere scusa? Ma vi rendete conto di quanto il presunto scandalo Consip ha inciso per distruggere la nostra azione politica e ora scopriamo che era tutto regolare? Ho nel cuore allo stesso tempo una felicità incontenibile e un dolore che non si cicatrizza».