Non si ferma per nulla la maxi indagine sul caso Consip: questa mattina il Gip di Roma Gaspare Sturzo ha ordinato ai pm l’iscrizione nel registro degli indagati di Denis Verdini – ex FI, poi alleato di Renzi nonché padre della fidanzata di Salvini – anche se parallelamente ha accolto la richiesta di parziale archiviazione di uno dei filoni dell’indagine sulla centrale acquisti della Pubblica Amministrazione. La richiesta avanzata dal Gip contro l’ex leader di Ala è per i presunti reati di concussione e turbativa d’asta: «Verdini deve essere indagato insieme all’ex parlamentare Ignazio Abrignani e all’imprenditore Ezio Bigotti in relazione alla gara di appalto Consip FM4», spiega l’Agenzia Ansa, riportando le conclusioni del Gip secondo cui ai tre è contestato il reato di concussione ai danni dell’ex ad di Consip Luigi Marroni. Nelle 190 pagine con cui il Sturzo ha parzialmente accolto la richiesta di archiviazione avanzate dalla Procura di Roma, il Gip ha però richiesto che vengano confermate le indagini a carico di Tiziano Renzi (padre dell’ex premier), Luca Lotti, l’imprenditore Alfredo Romeo, l’ex parlamentare Italo Bocchino.



CONSIP, LE NUOVE INDAGINI INDETTE DAL GIP DI ROMA

Nello specifico, il Gip Sturzo chiede di iscrivere nel registro degli indagati «l’imprenditore Carlo Russo, già a processo nel filone principale e indagato in questa tranche per turbativa d’asta, anche per il reato di traffico di influenze illecite in concorso con l’imprenditore Alfredo Romeo, l’ex parlamentare Italo Bocchino e Tiziano Renzi», come riporta l’Hiffington Post. Il Gip di Roma per quanto riguarda il padre di Renzi ha chiesto ai pm di verificare se vi sia stata o meno l’attività di mediazione per per commesse ed appalti, in concorso con l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino: l’accusa resta traffico di influenze, mentre vengono archiviati altri due episodi precedentemente contestati dai magistrati negli altri filoni Consip. Niente rinvio a giudizio ma neanche archiviazione, l’avvocato di Tiziano Renzi commenta così la scelta “mediana” del Gip: «Per due volte la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione di Tiziano Renzi, riconoscendo la correttezza del comportamento del mio cliente rimaniamo a disposizione dei magistrati romani anche per le nuove indagini, con la tranquillità e la fiducia di chi intende collaborare con gli inquirenti, prendendo atto che – a differenza dei ripetuti rumors della vigilia – il Gup non ha ordinato l’imputazione coattiva sotto alcun profilo», spiega il legale Federico Bagattini. L’ex Ministro Lotti invece dopo le ultime novità di indagine Consip commenta su Facebook «La Procura di Roma che ha condotto le indagini (iniziate nel 2016) aveva chiesto per me l’archiviazione del reato di rivelazione di segreto d’ufficio. Il Gip ieri ha deciso una proroga di 90 giorni per integrazione delle indagini. Dopo oltre tre anni, occorrerà attendere altri tre mesi. Io dico: bene così! Nessuna polemica, anzi. Sono certo che questo ulteriore tempo chiarirà meglio e fino in fondo questa vicenda. E servirà a dimostrare come io non possa avere rivelato “segreti d’ufficio” che non conoscevo e che non afferivano all’incarico governativo che all’epoca ricoprivo».



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