Matteo Renzi si schiera al fianco di Luca Lotti dopo il rinvio a giudizio nel caso Consip, con l’ex ministro dello Sport accusato del reato di favoreggiamento. Intervenuto ai microfoni di Tg2 Post, il leader di Italia Viva ha brevemente commentato: «Nessun dubbio su Lotti e sono certo che dimostrerà la sua innocenza». Netta, invece, la presa di posizione di Giorgia Meloni: «A me pare che questa maggioranza e la Sinistra non sentano il tema dell’imbarazzo, non lo comprendono e non lo capiscono. Penso che dovrebbe imbarazzarli e dovrebbe imbarazzare anche Renzi», le parole della leader di Fratelli d’Italia a Otto e mezzo. Soddisfatto Gianpaolo Scafarto, ex capitano del Noe prosciolto: «Sono molto contento, finalmente c’è la parola fine a questa vicenda». Il legale Attilio Soriano ha evidenziato che «la vicenda avrebbe potuto chiudersi tanto tempo fa: 9 giudici in totale hanno stabilito che il mio assistito è innocente». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CASO CONSIP, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DI LUCA LOTTI
Caso Consip, cinque i rinvii a giudizio decisi dal gup di Roma, Clementina Forleo, emergono nuove reazioni dopo la sentenza. Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il legale di Luca Lotti – l’avvocato Coppi – è tutt’altro che soddisfatto: «Il giudice ha dato la motivazione della sua decisione, una motivazione che non mi sembra corretta dal punto di vista giuridico. Vedremo a questo punto al dibattimento, le recriminazioni servono a poco». Secondo il gup, «Il comportamento attribuito a Lotti avrebbe costituito comunque un intralcio alla giustizia: mi pare una motivazione poco corrispondente alla realtà dei fatti e giuridicamente anche non esatta». Raggiunto dai microfoni dell’Adnkronos, l’ex comandante generale dei carabinieri Del Sette, accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, ha commentato: «Sono sconcertato. Forse ho pestato i piedi a qualcuno. So di aver fatto solo il mio dovere». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONSIP, 5 RINVII A GIUDIZIO
Nuovi aggiornamenti sul caso Consip: rinviato a giudizio Luca Lotti, a processo anche l’ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette ed il generale Emanuele Saltalamacchia. Come riporta Repubblica, l’ex ministro dello Sport e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è accusato del reato di favoreggiamento, così come all’ex comandante della Legione Toscana. A Del Sette, invece, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministro Mario Palazzi contestano i reati di favoreggiamento e di rivelazione del segreto d’ufficio. A processo anche l’ex presidente di Publiacqua Filippo Vannoni e l’imprenditore Carlo Russo, rispettivamente per i reati di favoreggiamento e di millantato credito. Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, era indagato per traffico di influenze ma i pm ne hanno chiesto l’archiviazione: verrà presa una decisione il prossimo 14 ottobre. Prosciolti, infine, l’ex vice comandante del Noe Alessandro Sessa e l’ex capitano Gianpaolo Scafarto.
CONSIP, LUCA LOTTI A PROCESSO: LE SUE PAROLE
Repubblica riporta inoltre che il processo prenderà il via il prossimo 15 gennaio 2019, Luca Lotti prende posizione con una lunga nota diffusa sui social network. L’esponente del Partito Democratico spiega: «La mattina del 23 dicembre 2016 ho letto la prima pagina del fatto quotidiano: il titolo d’apertura era “indagato lotti”. È Così che ho scoperto di essere indagato, leggendo un giornale. Non ho mai ricevuto l’avviso di garanzia perchè chiesi immediatamente di essere ascoltato dagli inquirenti. Da quella mattina sono passati oltre mille giorni: 1014 per l’esattezza. In questo lungo periodo il mio nome legato all’inchiesta consip è stato tirato in ballo in oltre 2600 articoli sui giornali italiani (cui vanno aggiunti migliaia di lanci d’agenzie di stampa e un numero incalcolabile di servizi televisivi)». Aggiunge Lotti: «Oggi, 3 ottobre 2019, il giudice per le udienze preliminari ha deciso che dovrà esserci un processo per accertare definitivamente la verità dei fatti. Il reato di cui devo rispondere è favoreggiamento di un “non indagato”. Come ho fatto finora, affronterò tutto questo a testa alta. Ero e resto convinto che i processi si fanno nelle aule dei tribunali e non sui giornali. Dimostrerò in quelle sedi la mia innocenza».