Tiziano Renzi, il padre dell’attuale leader di Italia Viva, andrà a processo per il caso Consip: coinvolto in uno dei tanti filoni dell’indagine sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione, il papà di Matteo Renzi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di traffico di influenze illecito.
Il gup di Roma Annalisa Marzano, assieme a Tiziano Renzi, ha rinviato a giudizio per il medesimo reato anche l’ex parlamentare Italo Bocchino, il manager Stefano Massimo Pandimiglio e gli imprenditori Carlo Russo e Alfredo Romeo. Udienza fissata il prossimo 16 novembre, con il padre di Renzi che invece si vede prosciolto dall’accusa di turbativa d’asta e di un altro episodio di traffico d’influenze. «Dopo Genova e Cuneo, ora confidiamo nel dibattimento per l’en plein a Roma», spiega all’Adnkronos soddisfatto l’avvocato difensore della famiglia Renzi, Federico Bagattini, «Grande soddisfazione per tre assoluzioni su 4 capi di imputazione».
CASO CONSIP, CONDANNATO DENIS VERDINI AD 1 ANNO
Secondo l’accusa dell’intricata vicenda attorno a Consip, il padre di Matteo Renzi, Tiziano, avrebbe ricevuto dall’imprenditore Carlo Russo la richiesta di «esercitare pressioni sull’amministratore delegato della società e per ottenere un incontro con l’allora ministro Luca Lotti». Con il rito abbreviato invece il gup di Roma ha condannato, sempre tra i filoni dell’inchiesta Consip, ad un anno l’ex senatore Denis Verdini, l’imprenditore Ezio Bigotti e l’ex parlamentare Ignazio Abrignani per il reato di turbativa d’asta. Per i tre condannati il pm Mario Palazzi aveva chiesto l’assoluzione, informa l’Agenzia ANSA: Verdini assolto invece, come Abrignani e Bigotti, dall’accusa di concussione.