Domani alla Camera ci sarà un nuovo giro di Consultazioni tra i maggiori partiti della potenziale prossima coalizione – la medesima del Conte-bis – sempre con il Presidente Fico come “esploratore” incaricato di valutare l’effettiva messa a terra di un programma di Governo che superi definitivamente la crisi. «Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto comune per raggiungere una sintesi», ha spiegato poco fa da Montecitorio il Presidente della Camera al termine del suo primo giro di Consultazioni.



Il confronto si terrà domani mattina sempre alla Camera ma ancora non è stata sciolta la riserva né sulla modalità delle Consultazioni, né sui gruppi presenti. Quasi certa la presenza di Pd, M5s, Italia Viva e LeU, non si esclude una presenza anche nel pomeriggio delle altre forze ma in una forma diversa da quanto visto finora, ovvero tramite dei tavoli che provino a chiarire i punti principali del “patto di fine Legislatura”. Le aperture di Renzi – seppur ancora non convinto appieno M5s e Pd – potrebbero portare comunque alla discussione sul programma, come ribadito ancora oggi da Italia Viva: sul nome del Premier invece resta ancora lontano l’accordo, con renziani per nulla convinti che Giuseppe Conte possa essere il nome giusto per far ripartire l’Italia fino al 2023. Si lavora ad oltranza e non è escluso che già in serata possano avvenire altri tavoli di discussione a Montecitorio sempre con il Presidente Fico protagonista ‘pontiere’ per la nuova maggioranza.



EUROPEISTI-MAIE: “I 4 PUNTI PER IL GOVERNO CONTE-TER”

Sono 4 i punti necessari secondo il gruppo Europeisti-Maie-CD formulate al Presidente della Camera Roberto Fico nelle penultime Consultazioni per far vita ad un nuovo Governo Conte: «il Recovery Fund e le relative modifiche, il meccanismo di stabilità europeo (Mes), una commissione bicamerale per riforme, la scuola, parlo di riapertura», spiega Riccardo Nencini (senatore Psi) al termine del colloquio con Fico. La crisi di Governo resta e solo un nuovo esecutivo politico con Premier Giuseppe Conte può essere la soluzione, secondo Bruno Tabacci del Centro Democratico: «l’alternativa è il governo del presidente, indicato dal capo dello Stato, poi il voto, ma è tutt’altra cosa rispetto alla prima soluzione».



Nel frattempo fonti ancora non confermate danno come assai probabile domani mattina un nuovo giro di consultazioni alla Camera tra Fico e la delegazione di Italia Viva, per dirimere le possibili trattative “finali” sulla ricomposizione del Governo Conte. «Siamo pronti a capire le ragioni di tutti su tutto e anche gli altri facciano la stessa cosa. per noi il Mes serve per poter dare un rilancio al Sistema sanitario. ma se ci dicono troviamo altre fonti per reperire le risorse ci confronteremo, non mettiamo condizioni insopportabili a nessuno, non avremo mai un atteggiamento preclusivo su un tema che può condizionare tutto il resto», ha spiegato il Presidente di Iv Ettore Rosato, ribadendo quanto già detto da Renzi stamattina «non è la fase in cui dobbiamo discutere di nomi ma dobbiamo cercare una sintonia sui contenuti, sul programma. Abbiamo il problema di mettere il paese in condizione di affrontare le emergenze. Noi saremo molto categorici su questo: in questi due giorni che abbiamo davanti dobbiamo affrontare in maniera serrata i programmi». Sul fronte M5s, Luigi Di Maio tuona «serve subito un Governo forte, fare presto!».

RESPONSABILI E AUTONOMIE: LE RICHIESTE A FICO

«Di fronte a questa emergenza pandemica e alla crisi economica, serve un governo forte e una maggioranza coesa. Noi ‘Europeisti siamo disponibili a collaborare a un programma di legislatura che abbia come obiettivo il bene comune dell’Italia. E la persona giusta per portare avanti questa fase storica del Paese è Conte», così il gruppo al Senato Europeisti-Maie-Centrodemocratico con il leader Riccardo Merlo all’uscita dalle Consultazioni con il Presidente Fico. «La nostra delegazione ha ribadito questa mattina al presidente della Camera dei deputati Roberto Fico l’esigenza di ricostituire subito un’azione di governo politico, efficace e di qualità, attorno al presidente Conte per affrontare le priorità che tutta l’Italia richiede», conclude il gruppo presente con l’ex Forza Italia Maria Rosaria Rossi.

Per il rappresentante del Gruppo Autonomie al Senato, Gianclaudio Bressa, il concetto ribadito a Fico è il medesimo «incarico al presidente Conte in quanto riteniamo che questa sia la garanzia per una soluzione rapida e che possa dare continuità al lavoro portato avanti dal precedente governo, che noi riteniamo particolarmente soddisfacente». Si allarga invece il “caso Draghi”, ovvero le indiscrezioni che davano nelle ultime ore sia un colloquio privato con il Presidente Mattarella per possibili scenari clamorosi al posto del Conte-ter, che il presunto virgolettato del Premier stesso in dialogo con i M5s («se me ne vado io, c’è Draghi»). Dal Quirinale fanno sapere fonti alle agenzie «È destituita di ogni fondamento la notizia, apparsa oggi su alcuni giornali, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia contattato, da quando si è aperta la crisi di governo, il presidente Mario Draghi». Di contro, a Palazzo Chigi la nota dello staff di Conte (Rocco Casalino) è durissima contro il quotidiano La Repubblica (e altri) che hanno riportato la frase su Conte-Draghi: «le ricostruzioni riportate dai quotidiani in questi giorni su Giuseppe Conte, non ultime quelle apparse questa mattina, sono destituite di ogni fondamento e veridicità».

CALENDARIO CONSULTAZIONI FICO

Si concludono oggi pomeriggio alle 14 le Consultazioni del Presidente della Camera Roberto Fico, incaricato con un mandato “esplorativo” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sondare un possibile nuovo Governo nella cornice della medesima maggioranza uscente del Conte-bis. Dopo i “big” ieri (M5s, Pd, LeU, Italia Viva), oggi è il turno delle formazioni più piccole che già hanno votato la fiducia al Premier Giuseppe Conte: con sede sempre a Montecitorio e con la diretta video streaming delle dichiarazioni post-colloqui, le Consultazioni alla Camera oggi prevedono questo specifico calendario stilato dalla Presidenza Fico.

– Ore 10: Gruppo parlamentare “Europeisti – MAIE – Centro Democratico” del Senato della Repubblica

– Ore 11.20: Gruppo Parlamentare “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)” del Senato della Repubblica

– Ore 12.40: – Gruppo Parlamentare Misto della Camera dei deputati limitatamente alle Componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico- Italiani in Europa; Maie-Movimento associativo Italiani all’estero-Psi; Minoranze linguistiche

– Ore 14: Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica limitatamente ai componenti che fanno riferimento alla maggioranza.

Tornano di scena quei “responsabili” che avrebbero dovuto essere la garanzia del Conte-ter con fuori dai giochi Renzi ma che – dati i fallimenti delle “trattative” condotte in prima persona da Conte a Palazzo Chigi – ha inevitabilmente portato prima alle dimissioni del Premier e poi alle successive Consultazioni al Colle e ora a Montecitorio.

È ANCORA RENZI VS CONTE

I colloqui di ieri da Roberto Fico hanno prodotto una flebile apertura manifestata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi anche se il “nodo Conte” ancora non sembra essere sciolto: «i nomi vengono dopo, serve un documento scritto che tolga adibiti a tutti sui temi che il nuovo Governo si troverà ad affrontare», ha spiegato l’ex Premier, ribadendo subito dopo ai giornalisti «Vogliamo un governo politico ma non a tutti i costi […] Questa non è un crisi che nasce dai caratteri, dalle simpatie o antipatie, ma dalle risposte ai cittadini. Noi siamo pronti a fare la nostra parte su un documento scritto». Molti ancora i temi divisivi tra Pd-M5s-LeU e i renziani che questa crisi di Governo l’hanno formalmente aperta.

Ieri Renzi li ha citati brevemente: il MES, il Recovery Plan, le riforme di giustizia, lavoro ed economia e lo stesso commissario all’emergenza Domenico Arcuri, attaccato da Italia Viva senza mezzi termini «sui vaccini non servono le primule, ma risorse in sanità e piano vaccinazione». Di contro, in casa Pd e M5s non si riesce ad credere al 100% alle intenzioni dei renziani di voler ricucire: «Conte è la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari», ha detto Zingaretti fuori dalle Consultazioni, ribadendo il medesimo concetto di Vito Crimi «Conte è indiscutibile». Entrambi i leader dei principali partiti della scorsa maggioranza sono concordi nel ribadire «Per noi la lealtà è dire nelle riunioni private quello che si dice in pubblico».

NUOVO GOVERNO, LE OPZIONI CHE RIMANGONO

Stamane Renzi al Corriere della Sera si dice contento che finalmente si riesce a parlare di contenuti per questo ipotetico “patto di fine Legislatura” ma avverte «le idee camminano sulle gambe degli uomini e dunque presto, prestissimo, dovremmo confrontarci sul nome dell’uomo o della donna che siederà a Palazzo Chigi per i prossimi due anni. Ma prima di decidere chi guiderà la macchina, domandiamoci dove vogliamo andare e quali sono i compagni di viaggio». Renzi insiste sulla soluzione “politica” ma non esclude anche qualcos’altro (tecnico-istituzionale): «io penso che sia preferibile una soluzione politica. Ma nel caso in cui questa dovesse fallire accompagneremmo con rispetto le decisioni del capo dello Stato. Ora una cosa alla volta, prima proviamo a fare il governo politico».

Non restano dunque “molte” opzioni sul tavolo del Quirinale per risolvere questa lunga e sfibrante crisi di Governo: se non sarà un Conte-ter (per veto di Renzi) l’alternativa è un Governo con l’attuale maggioranza e con Premier diverso (Franceschini, Guerini, Patuanelli, lo stesso Fico i nomi), ma resta difficile che M5s e Pd trovino un accordo comune senza il nome di Conte. A quel punto scatta il “piano C” di Mattarella, ovvero l’appello ad un Governo di unità nazionale con il “rientro” di Forza Italia e Lega e con Palazzo Chigi abitato da uno tra Mario Draghi, Marta Cartabia o Fabio Panetta (abile membro board BCE). La battaglia è lunga, i tempi stringono ed entro mercoledì Fico dovrà riferire a Mattarella l’esito di queste Consultazioni ‘lampo’ alla Camera: come si può ben vedere, tutto (o quasi) è ancora aperto.