«L’interlocuzione è proseguita con il Premier Draghi, discusso su programmi e riforme: diversi gli spunti interessanti, la cosa più importante è che l’azione di Governo si concentrasse sulla transizione ambientale ed energetica. Il M5s vuole la creazione di un super Ministero che coordini tutta l’attività della transizione ambientale, il Premier Draghi ci ha rassicurato in tal senso con un adeguato assetto istituzionale», così il capo politico pro-tempore del M5s Vito Crimi, mentre ancora una volta Beppe Grillo partecipa alle consultazioni ma non alle dichiarazioni con la stampa successive.



«Sul Reddito di Cittadinanza siamo stati rassicurati su misure che possano sostenere gli ammortizzatori sociali di vario tipo, un sostegno universale indirizzato a tutti coloro che fanno fatica ad entrare nel mondo del lavoro», sottolinea Crimi confermando come le linee di intervento del Governo Draghi andranno valutate passo dopo passo, «Investimenti siano centrali, partiranno dal Pnrr ma andranno estesi: il Recovery Plan partirà da quello che c’è già grazie al lavoro del precedente Governo. No Mes, non conviene e Draghi non l’ha neanche citato. Sì misure di sostegno alternative». Sull’appoggio Governo, conclude Crimi, «faremo parlare i nostri iscritti che ci diranno la scelta giusta sulla piattaforma Rousseau (domani e giovedì, ndr), puntiamo sull’intelligenza collettiva per prendere la migliore strada per il Paese». Si chiude così anche il secondo giro di consultazioni alla Camera (qui tutti gli interventi video alla Camera), presumibilmente gli ultimi tra i partiti e il Presidente incaricato: l’unica pienamente all’opposizione resta Fratelli d’Italia, mentre parte di LeU si dissocia dalla linea di Speranza e De Petris. Per il resto, Lega, Pd, Forza Italia, Maie-Cd-Europeisti, Italia Viva entreranno nella maggioranza Draghi, con il M5s che si limita a rimandare l’annuncio dopo i risultati di Rousseau tra due giorni. Stabilito invece il calendario delle consultazioni del Premier Draghi domani con le parti sociali:



10.30 Regioni ANCI UPI
11,00 ABI
11.20 Ania
11.40 Confindustria
12.10 Confapi
12.30 CGIL CISL UIL
13.15 UGL

14.45 Unioncamere
15.05 Coldiretti Agrinsieme
15.35 Confcommercio
16.00 Confesercenti
16.20 Confartigianato CNA Casartigiani
16.55 AlleanzaCooperative UeCoop
17.30 WWF Greenpeace Legambiente

SALVINI: “PIENO APPOGGIO A DRAGHI, OK RECOVERY FUND”

Per Matteo Salvini la Lega è assolutamente a favore del Governo Draghi: «Incontro reciprocamente stimolante», spiega il leader del Carroccio uscendo dalle consultazioni alla Camera. «Abbiamo parlato di tante, tante cose, non abbiamo parlato di Ministri e sottosegretari e non ne parleremo perché abbiamo fiducia nel professor Draghi. Abbiamo parlato di Europa, che l’Italia torni protagonista in Ue: no all’austerità, no patti di stabilità e vincoli del 3%, sull’immigrazione invece chiediamo che le politiche italiane siano di stampo europeo, un modello di buona gestione dei confini contro il traffico di esseri umani», spiega ancora Salvini annunciando un importante cambio di passo sul fronte Next Generation Eu.



«Un conto è utilizzare i prestiti dell’Europa con il Governo Conte che non aveva condiviso niente con nessuno, un altro è essere protagonisti del buon utilizzo del Recovery Fund. La Lega cambia atteggiamento e prende nuova fiducia sull’utilizzo di questi fondi europei», spiega il segretario annunciando nelle prossime ore un confronto serrato con gli europarlamentari della Lega. Salvini con Draghi ha parlato anche di sviluppo, economia, rilancio e lavoro: «i cantieri fermi vanno fatti subito ripartire con modifica del codice degli appalti. Basta sprechi, basta primule e superare i mesi di ritardo nella battaglia alla pandemia Covid: mi fa piacere che sia stato lo stesso Draghi a ricordare il mondo dei disabili, finora non considerati dal Governo Conte. Scuola, basta concorsi alla Azzolina e via libera al ritorno in presenza per gli studenti delle Università». Sul tema tasse, Salvini si dice sollevato dall’incontro con Draghi: «l’impegno è condiviso su nessuna nuova tassa, nessun aumento o patrimoniale, nessuna tassazione dei risparmi ma un tavolo di lavoro per riduzione del carico fiscale sull’Irpef». La Lega conferma di non porre veti su niente o nessuno, «siamo ottimisti anche sulla riforma della giustizia civile, il mondo del lavoro autonomo, il mondo delle imprese per tenere insieme i tre pilastri italiani nel mondo, ovvero turismo, moda e mobile». Chiusura citando il discorso a Santiago di Compostella di San Giovanni Paolo II sull’Europa: «Ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti».

IL RITORNO DI BERLUSCONI: “UNITÀ NAZIONALE”

Il grande ritorno di Silvio Berlusconi, con tanto di ringraziamento diretto del Premier incaricato Mario Draghi «grazie che sei venuto!»: la delegazione di Forza Italia, che torna ad essere guidata dal Cavaliere, mostra il pieno appoggio al Governo pronto a giurare nei prossimi giorni, «Faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo, mettendo da parte calcoli elettorali per pensare solo al bene del Paese. L’Italia saprà risollevarsi». Per Berlusconi l’esecutivo che sta per nascere non dovrà essere di mera “maggioranza politica”, ma di «partiti alternativi per loro natura e storia che dureranno assieme solo per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi». Per il leader di Forza Italia, «quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusione alcuna». Dentro le delegazioni di Lega e poi M5s, con la sorpresa dell’arrivo di Beppe Grillo a Montecitorio per partecipare alle consultazioni con il Presidente del Consiglio incaricato. Resta invece divisa LeU con la componente di Speranza e Bersani che si dice concorde col programma Draghi mentre Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni si distanzia: «Io sono testardamente convinto che i programmi e le persone che li portino avanti non siano cose che possono separarsi in modo definitivo. Per questo ritengo che sostenere un governo nel quale ci fossero ministri delle Lega, che su tutto ha opinioni opposte alle mie, ad esempio, sarebbe assai difficile. Io diciamo che non ci sarei», ha spiegato il segretario di SI a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1.

PD ALLE CONSULTAZIONI: “CONFERMIAMO FIDUCIA A DRAGHI”

Proseguono le consultazioni del governo presieduto da Mario Draghi, nessuna sorpresa dal Partito Democratico: il segretario Nicola Zingaretti ha confermato la fiducia all’ex presidente della Banca centrale europea. Il governatore del Lazio ha tenuto a sottolineare ai microfoni dei cronisti: «Abbiamo particolarmente apprezzato la collocazione europeista del nuovo governo. Posso dire che siamo molto soddisfatti del contributo, dei contenuti e delle linee guida alle quali il professor Draghi sta lavorando».

Nicola Zingaretti ha rimarcato la distanza tra Pd e Lega, che restano forze alternative, mentre ha confermato la volontà a rinsaldare il legame con il Movimento 5 Stelle. Sul capitolo riforme, il Pd ha messo in risalto l’importanza «della riforma fiscale con pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata ed attenzione alla fiscalità sul lavoro». Nicola Zingaretti ha poi aggiunto: «Non possiamo che apprezzare lo sforzo che il professore sta portando avanti con una visione condivisibile. Il governo guarda al presente e si prepara a costruire il futuro, è uno spirito corretto nel quale ci riconosciamo molto». (Aggiornamento di MB)

CONSULTAZIONI GOVERNO DRAGHI, MELONI: “NO ALLA FIDUCIA”

«Non voteremo la fiducia, ma faremo opposizione responsabile e patriottica», così Giorgia Meloni al termine delle consultazioni alla Camera con il Premier incaricato Mario Draghi. I tempi si allungano dopo che già Italia Viva e FdI hanno “sforato” nei rispettivi colloqui con il Premier nelle sale della Camera, ora tocca al Pd e a seguire Forza Italia, Lega, M5s. «Incontro interessante, basato sui contenuti del programma presentato dal Presidente, del resto noi non abbiamo alcuna pregiudiziale», ha spiegato ancora la leader di Fratelli d’Italia, «noi abbiamo fatto pervenire una serie di confronti e provvedimenti ma credo che questo configuri l’atteggiamento verso il nuovo Governo».

Meloni non voterà la fiducia «ma siamo a disposizione della nazione per tutto quello che può essere utile e così abbiamo preferito mettere nero su bianco una lettera al Presidente per il nostro lavoro che proporremo in parlamento», ovvero Recovery Fund, natalità, sicurezza, infrastrutture, recupero Nord-Sud, riconversione piani industriali. «Abbiamo chiesto anche di superare il divario tra lavoratori con più o meno diritti (assegno unico di ammortizzatore sociale), competitività delle imprese, abolizione cashsback e lotteria degli scontrini per destinare quei 5 miliardi verso le aziende, abolizione Decreto Dignità», ribadisce Giorgia Meloni ai cronisti. Infine, la leader FdI ha chiesto a Draghi di «interrompere il blocco delle libertà costituzionali a colpi di Dpcm, deve finire tutto questo, così come devono riaprire subito le attività in tutto il Paese, con tutti i protocolli di sicurezza che occorrono. Basta primule per vaccini e basta Arcuri». Per la delegazione di Italia Viva (Renzi, Faraone, Bellanova, Boschi) «qualunque scelta farà Draghi noi comunque lo sosterremo», con la ex Ministra dell’Agricoltura che aggiunge al termine delle consultazioni «Sarà sua disponibilità scegliere se nel governo ci saranno solo tecnici, tecnici e politici e quale sarà il livello di coinvolgimento dei politici».

LE DELEGAZIONI LEU E MAIE

«L’incontro con il Premier Draghi sul programma trova la nostra ampia condivisione», spiega la delegazione di Leu alle consultazioni sul Governo alla Camera; poco prima i rappresentanti di Maie-Centro Democratico-Europeisti avevano sottolineato l’importanza e la condivisione degli obiettivi del Presidente incaricato. «Per adesso bisogna fare politiche passive, come la Cig e gli ammortizzatori sociali. Ma l’orizzonte è quello di utilizzare politiche attive perché se l’impresa produce, riesce, utilizza la ricchezza per il lavoro.

Sull’economia Draghi ha una visione anticiclica, forti investimenti pubblici che possono aiutare il settore privato con una ricaduta molto forte sul lavoro», ha spiegato il senatore Andrea Causin, ex FI e ora nel Misto. Nel pomeriggio tutti i “big” chiamati da Draghi con una sorpresa in arrivo a Roma stamattina: così Silvio Berlusconi sui social poco fa «Arrivato a Roma: parteciperò alle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, professor Mario Draghi». Il ritorno del Cavaliere da un lato, l’assenza di Beppe Grillo dall’altro: per il resto le delegazioni saranno le stesse del primo round, presenti dunque Nicola Zingaretti (Pd), Giorgia Meloni (FdI), Matteo Renzi (Italia Viva), Matteo Salvini (Lega) e Vito Crimi (M5s).

SECONDO E ULTIMO GIRO DI CONSULTAZIONI

È il giorno dei “big” alla Camera per le ultime consultazioni del Premier incaricato Mario Draghi (al via alle ore 11, ndr) in vista della formazione del Governo da attuare entro fine settimana (secondo le ultime notizie dalle fonti parlamentari): come sempre avvenuto in questi giorni, al termine di ogni singolo colloquio dell’ex BCE con le forze politiche, in diretta video streaming sulla webTv della Camera saranno disponibili le dichiarazioni dove emergeranno le singole posizioni dei partiti sull’ormai nascente ma ancora “misterioso” Governo Draghi.

Il tema più importante, assieme al programma di riforme – già illustrato ieri nel primo giorno di consultazioni con i partiti “minori” – è la determinazione della squadra di Governo: un mix di tecnici e politici sembra la via che potrebbe perseguire il Presidente del Consiglio incaricato, con la lista in via di definizione e pronta ad essere presentata al Capo dello Stato entro la fine di questa settimana (forse giovedì, più probabile venerdì). Il giuramento dei Ministri a questo punto potrebbe avvenire tra sabato o più probabilmente ad inizio della prossima settimana, non appena sarà però determinata e conclusa la scelta di Draghi sulla “suddivisione” delle cariche nei singoli partiti che hanno dato la disponibilità ad appoggiare in Parlamento il nuovo esecutivo. Incognite al momento all’orizzonte di Mario Draghi restano le scelte del M5s (tra domani e giovedì voto su Rousseau per appoggiare o meno il Governo), le decisioni del Pd in merito a che tipo di “appoggio” fornire all’esecutivo “di unità nazionale” dopo le diverse frizioni interne ai dem per la presenza della Lega nel prossimo Governo.

SQUADRA E TOTOMINISTRI

Le tensioni portano inevitabilmente alle discussioni sulla squadra di Governo, con il Premier Draghi che ancora non ha lasciato “sfuggire” alcuna anticipazione in merito alle imminenti scelte: tecnici di primo piano e politici “indentitari” dei propri partiti ma senza leader, questa sembra la via imbracciata dal Premier incaricato secondo le fonti vicine all’ex Governatore BCE. Di sicuro, chi ben conosce Draghi, sa che il programma viene prima di tutto e su questo oggi nelle consultazioni verrà presentata la prima bozza del piano Draghi sulla ripresa del Paese. Inevitabili però i “totoministri” che agitano le segreterie dei partiti, con l’impegno massimo del Premier Draghi per trovare il “file rouge” giusto che possa tenere assieme Pd, Lega, M5s, Berlusconi e Renzi. Fuori i leader, probabili scelte che ricadano sui più dialoganti all’interno dei partiti: e così Giancarlo Giorgetti (Lega), Stefano Patuanelli (M5s), Lorenzo Guerini o Andrea Orlando (Pd), Antonio Tajani (Forza Italia) e Ettore Rosato (Italia Viva) potrebbero essere i nomi che entreranno nel nuovo CdM.

Sul fronte dei tecnici, secondo l’Ansa sarebbe Franco il nome più quotato per l’Economia assieme a Dario Scannapieco della BEI, in alternativa Carlo Cottarelli e Ignazio Angeloni (vigilanza BCE). Lamorgese potrebbe essere confermata al Viminale mentre per la Sanità dovrebbe arrivare Rocco Bellantone, presidente della facoltà di medicina della Cattolica e direttore del Gemelli. Nutrita sarà la componente “rosa” del prossimo Governo Draghi: Marta Cartabia alla Giustizia, Elisabetta Belloni alla Farnesina, Marcella Panucci e Lucrezia Reichlin come possibili nomi per lo Sviluppo Economico e il Lavoro.

IL PROGRAMMA DEL GOVERNO DRAGHI

Dai ministri al programma, come detto è su questo che sta spingendo Mario Draghi nei colloqui con i partiti per far capire subito l’indirizzo che prenderà l’esecutivo sempre più di “ampio respiro” e non solo per traghettare il Paese alle elezioni (nel 2023). 3 maxi riforme connesse al Recovery Fund – Fisco, Giustizia, Pubblica Amministrazione -, altrettante priorità come salute, scuola e lavoro e in tutto 8 macroaree in cui viene divisa la bozza di programma presentata anche oggi alle forze politiche presenti alla Camera. «Draghi è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente ma un’impostazione futura», ha spiegato il senatore del Psi Riccardo Nencini ieri al termine delle consultazioni. Una visione europeista e atlantista quella che vuole dare Draghi al suo esecutivo, con tre emergenze da affrontare subito: pandemia (quindi piano vaccini e regole per convivere col Covid), ambiente e emergenza economica. Importante poi il tema della scuola, con le fonti dei partiti che ieri hanno fatto trapelare le intenzioni del Presidente incaricato sui temi fondanti dell’emergenza educativa: assunzioni di nuovi docenti per colmare i buchi delle cattedre, possibile allungamento del calendario scolastico fino a fine giugno per recuperare i giorni perduti in Dad. Infine, il programma prevedrà anche infrastrutture, l’apertura dei cantieri e profondo rilancio del turismo.

CALENDARIO CONSULTAZIONI: LA DIRETTA STREAMING

Qui nel dettaglio il calendario del secondo round di consultazioni che il Presidente del Consiglio Mario Draghi effettuerà per l’intera giornata: domani l’incontro con sindacati, categorie produttive (Cna, Confindustria, Confartigianato) e tra giovedì sera e venerdì la salita al Colle per accettare l’incarico pieno e consegnare la lista dei Ministri. Appuntamento oggi per l’ultimo chilometro del pre-Governo Draghi, con la diretta in video streaming delle dichiarazioni post-colloqui delle delegazioni politiche sul canale YouTube di Montecitorio e sulla web tv della Camera dei Deputati.

Ore 11-11.30 Gruppo Europeisti – MAIE- Centro Democratico Senato
Ore 11.45-12.15 Gruppo Liberi e Uguali
Ore 12.30-13 Gruppi Italia Viva
Ore 13.15-13.45 Gruppi Fratelli d’Italia
Ore 15-15.30 Gruppi Partito Democratico
Ore 15.45-16.15 Gruppi Forza Italia – Berlusconi – UDC
Ore 16.30-17 Gruppi Lega-Salvini Premier
Ore 17.15-17.45 Gruppi MoVimento 5 Stelle