«Forza Italia, insieme al presidente dell’Udc Antonio De Poli, ha confermato al presidente incaricato il pieno appoggio già anticipato dal presidente Berlusconi nel corso di un lungo colloquio telefonico»: così Antonio Tajani al termine delle consultazioni per la formazione del governo Draghi. Il braccio destro di Silvio Berlusconi ha evidenziato: «Forza Italia si aspetta un esecutivo di alto livello, capace di rappresentare al meglio l’unità del Paese, coinvolgendo tutte le risorse migliori della politica, dell’economia e della cultura per affrontare la più grande emergenza sanitaria ed economica della Repubblica. Ciò non implica la nascita di una nuova maggioranza politica ma un governo dei migliori al servizio dell’Italia e degli italiani».



Antonio Tajani ha rimarcato che il nome di Mario Draghi è «garanzia della credibilità del nuovo esecutivo in Europa e nel mondo, ma anche della serietà del progetto», ribadendo la «disponibilità di Forza Italia a fare la sua parte, a dare un contributo di idee e di programma, abbiamo consegnato due dossier relativi al piano per accedere all’utilizzo dei fondi del Recovery plan ed al piano vaccinale, elaborati dai nostri esperti e dai nostri tre gruppi parlamentari». (Aggiornamento di MB)



CONSULTAZIONI GOVERNO DRAGHI, ZINGARETTI: “APPOGGIAMO DRAGHI”

Il Partito Democratico conferma la fiducia a Mario Draghi: così Nicola Zingaretti alla Camera dopo le consultazioni con il premier incaricato. Il segretario dem ha evidenziato: «Nell’ambito della fiducia che confermiamo, abbiamo espresso al professor Draghi le nostre preoccupazioni e le nostre proposte». E l’orizzonte è quello di fine legislatura: «Invieremo le nostre proposte per un programma di governo forte e di lunga durata».

Nicola Zingaretti ha poi aggiunto: «Le preoccupazioni sono forti circa la crisi economica, produttiva, la crescita delle disuguaglianze che stanno pagando donne e giovani. Occorre suscitare una riscossa italiana che ridia fiducia e speranza alla comunità e alle singole persone. Bisogna realizzare un nuovo modello sviluppo rispetto quello precedente la pandemia, che non riusciva a creare giustizia, benessere, crescita e ricchezza. Faremo di tutto per aiutare il Paese a vincere questa sfida». (Aggiornamento di MB)



CONSULTAZIONI GOVERNO DRAGHI, MELONI: “NO ALLA FIDUCIA”

Mario Draghi ha incontrato Giorgia Meloni e la delegazione di Fratelli d’Italia nel primo giro di consultazioni. «È stato un confronto cordiale, franco, spero costruttivo. Abbiamo ribadito che FdI non voterà la fiducia al suo governo per una ragione di metodo e di merito, che non dipendono con la sua autorevolezza», ha esordito la leader di FdI: «Serve un governo autorevole ma anche un governo coeso, con una maggioranza omogenea ed una visione chiara da mettere in pratica: questo sarebbe possibile con nuove elezioni e un nuovo Parlamento».

Giorgia Meloni ha poi sottolineato: «Il presidente incaricato rischia di trovarsi con gli stessi problemi che abbiamo avuto fin qui, con una maggioranza eterogenea e che rischia di portare all’immobilismo». Da qui arriva l’allarme: «Temo che si stia rischiando di andare verso una maggioranza nella quale i partiti e le figure preponderanti siano quelli che ci hanno portato al disastro di oggi». Giorgia Meloni ha ribadito che i parlamentari di Fratelli d’Italia sono «pronti a dare una mano all’Italia da forza politica responsabile e patriottica»: «Non abbiamo bisogno di chiedere ministri e sottosegretari, se arriveranno provvedimenti utili per l’Italia li sosterremo». (Aggiornamento di MB)

CONSULTAZIONI GOVERNO DRAGHI, RENZI: “ITALIA PIU’ FORTE”

Altra giornata di consultazioni con Mario Draghi e poco fa è toccato alla delegazione di Italia Viva capitanata da Matteo Renzi. “Sosterremo il governo Draghi – le parole dell’ex Premier – indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno”. Renzi ha quindi aggiunto, in riferimento ai 200 miliardi di euro del Recovery Plan: “Meglio se li spende Draghi e non altri”. Secondo l’ex sindaco di Firenze, grazie a Mario Draghi “l’Italia sarà più forte“, per poi aggiungere: “Ai giovani dico: non seguite i sondaggi ma le vostre idee. E’ il messaggio che Iv lancia a chi sta pensando di impegnarsi in politica. Il bene del Paese viene prima. Grazie a chi ha sostenuto la nostra scelta controcorrente come Bonetti, Bellanova e Scalfarotto”,

Secondo Renzi, Mario Draghi rappresenta “Una polizza assicurativa per nostri figli e nipoti. E’ il periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere, mai il nostro paese ha avuto tanti soldi dal dopoguerra, e questo ci porta a dire: chi meglio di Mario Draghi può gestire questo passaggio?”. L’ex presidente del consiglio ha quindi voluto ringraziare il presidente Mattarella: “Iv esprime un deferente messaggio di riconoscenza e gratitudine al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’autorevole e alto magistero, per la grande capacità di risoluzione della crisi, per essere stato ed essere in questi sei anni un arbitro rispettoso delle regole. Mattarella è sempre stato arbitro, in particolar modo in questa fase in cui la situazione pandemica è particolarmente grave”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GOVERNO DRAGHI, DIRETTA VIDEO CONSULTAZIONI, LEU “MAI CON LEGA”: OGGI RENZI-FI-FDI

«Abbiamo elencato punti prioritari e fondamentali. Sono degli spartiacque, come lo è il fatto che l’alleanza Pd-M5S-Leu è strategica e deve essere una base forte che se consolidata in programmi e progetti non può essere dispersa», spiega all’uscita dalle consultazioni con Mario Draghi la capogruppo al Senato di LeU Loredana De Petris. Assieme al collega Fornaro hanno espresso al Presidente incaricato l’intenzione di attendere il secondo giro di consultazioni per esprimere il proprio appoggio o meno al Governo in via di costruzione: «Proprio perché i temi sono fondamentali, questa maggioranza è incompatibile con la presenza di forze come la Lega e le forze sovraniste della destra. Con Draghi siamo stati molto chiari». Proprio la Lega resta uno dei canali principali da osservare per capire cosa potrebbe succedere nel “perimetro” della maggioranza sul Governo Draghi: Matteo Salvini arrivando a Roma stamane non ha escluso la presenza di eventuali Ministri del Carroccio «Se ci siamo, ci siamo non facciamo le cose a metà. Se non ci siamo collaboriamo come opposizione come abbiamo fatto in questo anno e mezzo. Se ci sono spazi per aiutare milioni di italiani noi ci siamo». Novità invece clamorose in casa M5s, con Beppe Grillo che viene dato come quasi certo presente nella delegazione che domani andrà alle consultazioni alla Camera con l’ex Governatore Bce: «Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma. Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau», ha invece spiegato Davide Casaleggio prima dell’incontro con Grillo. La terza voce importante del M5s, Alessandro Di Battista, ribadisce invece la necessità di dire no a tutti i costi al Governo di Mario Draghi, sia tecnico che politico. A breve le dichiarazioni di Matteo Renzi da Montecitorio, nel pomeriggio invece le singole delegazioni guidate da Zingaretti, Berlusconi e Meloni.

SECONDO GIORNO DI CONSULTAZIONI

Si riaprono le stanze della Camera per il secondo giorno di consultazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi, incaricato dal Capo dello Stato a formare un nuovo Governo tecnico: si entra finalmente nel vivo, con l’arrivo a Montecitorio di quasi tutti i principali gruppi politici che contano in Parlamento (Pd, Renzi, Berlusconi, Leu) in attesa del terzo e decisivo giorno domani (con la Lega e il Movimento 5 Stelle a chiudere il gruppo). Sono ore frenetiche con l’ex Governatore della Banca Centrale Europea intento a valutare quali e quante forze appoggeranno il suo eventuale esecutivo da far nascere in tempi strettissimi dopo una crisi di Governo che dura ormai da inizio gennaio.

Nei primi colloqui di ieri in sostanza tutti i gruppi, intervenuti alla Camera per valutare le proposte e il programma di Draghi, hanno dato l’appoggio alla nascita del Governo Draghi: Azione, Maie, Centro Democratico, Più Europa, Misto, Noi con l’Italia, Idea e Cambiamo! si sono detti disponibili ad appoggiare l’esecutivo che nelle prossime ore potrebbe nascere al Quirinale. L’elemento da sciogliere al più presto è la natura del Governo in itinere: se totalmente tecnico, come del resto ha chiesto lo stesso Sergio Mattarella, o se di natura politica come invece “ambito” dal Centrosinistra (Pd-LeU e parte del M5s) di nuovo “riunito” ieri nelle brevissime ma dense dichiarazioni di Giuseppe Conte fuori Palazzo Chigi.

IL CALENDARIO DI OGGI

Per l’ex Premier l’appoggio al suo successore nella “composizione” del Governo non mancherà ma, come ha nettamente chiesto Conte, «dovrà essere un Governo politico, non è tempo per squadre di tecnici». L’invito a Mario Draghi però è avvenuto dal Quirinale dal momento che le trattative sul Conte-ter erano miseramente fallite con una crisi istituzionale e politica che stava rischiando di far impantanare un Paese già segnato dalla crisi economica e dalla pandemia Covid: la “sfida” ora è tutta tra il Centrodestra che si ritrova diviso nel sostegno a Draghi (Sì da Berlusconi, Sì ma senza Governo politico da Salvini, meglio l’astensione o l’opposizione per la Meloni) e il Centrosinistra che vorrebbe una “riedizione” della passata maggioranza con però alla guida l’ex Governatore di Bankitalia. Di questo – e dei contenuti del programma indirizzato da Draghi due giorni fa al Colle dopo aver accettato con riserva il mandato da Presidente del Consiglio – si parlerà oggi alla Camera, con la diretta in video streaming sul canale satellitare di Montecitorio: ecco il calendario di giornata, con le delegazioni che dalle 11 in poi inizieranno ad arrivare nella sala dove il “solitario” Mario Draghi attende le forze politiche.

– Ore 11-11.30 Gruppo parlamentare: “Gruppo Per le autonomie (SVP – PATT, UV)” del Senato

– Ore 11.45-12.30 Gruppi parlamentari: “Gruppo Liberi e Uguali della Camera e componente Liberi e Uguali del Gruppo Misto” del Senato.

– Ore 12.45-13.45 Gruppi parlamentari: “Gruppi Italia Viva” della Camera e “Italia Viva-PSI” del Senato.

– Ore 15-16 Gruppi parlamentari: “Gruppi Fratelli d’Italia” della Camera e del Senato.

– Ore 16.15-17.15 Gruppi parlamentari: “Gruppi Partito Democratico” della Camera e del Senato.

– Ore 17.30-18.30 Gruppi parlamentari: “Gruppi Forza Italia – Berlusconi Presidente” della Camera e “Forza Italia- Berlusconi Presidente – UDC” del Senato.

LO SCONTRO LEGA-CONTE SUL GOVERNO DRAGHI

Ma sono i gruppi in arrivo domani alle consultazioni con Draghi che daranno probabilmente l’indirizzo specifico del prossimo Governo con le proprie scelte e opzioni: da un lato Lega con Salvini e Giorgetti, dall’altro M5s con Crimi e Di Maio (ma con l’occhio vigile di Beppe Grillo e Davide Casaleggio in arrivo a Roma in queste ore) vedranno Mario Draghi a Montecitorio e porranno le proprie condizioni dopo aver ascoltato le proposte del Premier incaricato. Lo “scontro” si è acceso ieri quando Giuseppe Conte – probabilmente incalzato da Zingaretti, Di Maio e Speranza – ha fatto 2 minuti di dichiarazioni da Palazzo Chigi (per la prima volta dallo scorso 30 dicembre) in cui in sostanza boccia il Governo tecnico, apre ad un esecutivo politico sulla “scia” di quanto già stava preparando per il Conte-ter, si intesta la leadership del Movimento 5 Stelle e apre all’alleanza continua con Pd e LeU.

Un modo per dare un messaggio deciso ai gruppi parlamentari pentastellati, divisi al proprio interno per l’opposizione a Draghi (Di Battista, Lezzi, lo stesso Crimi prima dell’intervento di Conte) e per invece il Sì al Governo nascente col tentativo di “tirare per la giacchetta” il nuovo Presidente del Consiglio tagliando fuori la destra di Salvini e Meloni. Di contro, il Centrodestra con Fratelli d’Italia ancora indecisa sul da farsi si presenta diviso alle Consultazioni: Berlusconi oggi ribadirà il Sì incondizionato a Draghi, mentre Salvini e Giorgetti domani sosterranno la necessità di un Governo di totale discontinuità a quello precedente per sollevare davvero il Paese dalla crisi in cui resta impantanato. «Senza la Lega il Governo Draghi sarebbe zoppo. Devono sussistere due condizioni per il nostro appoggio: la capacità dell’uomo Draghi, che è innegabile, e una coerenza delle politiche dell’eventuale suo governo con quelli che sono i valori portati avanti dalla Lega», ha spiegato Giancarlo Giorgetti intervistato dall’Agi. Il No a Draghi dal Carroccio arriverà solo se vi sarà “l’infiltrazione” nella squadra di Governo degli stessi nomi che rappresentavano il Conte-bis fino a pochi giorni fa: «L’astensione e’ stata esclusa, mi sembra. O saremo a favore o voteremo contro», ha concluso il n.2 della Lega.