È terminata la prima giornata di Consultazioni al Quirinale, con i due Presidenti delle Camere che hanno incontrato il Capo dello Stato per un colloquio di circa un’ora ciascuno. «Lavoriamo tutti per il bene del Paese», ha commentato brevemente Roberto Fico uscendo dal Colle dopo il vertice con Mattarella. Ora la grande attenzione sarà per la giornata di domani, con il calendario che ha subito una piccola variazione per la presenza alle Consultazioni anche per il gruppo nuovo “Europeisti-Maie-Centro Democratico”: alle ore 11.50, all’interno dei singoli colloqui con i Gruppi Misti, sarà il turno del Maie davanti al Presidente della Repubblica per far capire le intenzioni e i numeri effettivi che potrebbero appoggiare il Conte-ter qualora venisse incaricato nuovamente come Presidente del Consiglio l’attuale Premier dimissionario.
Dopo la Direzione Pd, anche il M5s spinge per appoggiare la candidatura di Conte ancora a Palazzo Chigi: «Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi», spiega Di Maio nella riunione con i gruppi pentastellati, rispondendo a tono alle parole di Teresa Bellanova. Tornando a Italia Viva, Matteo Renzi ha registrato un video di 7 minuti per spiegare i motivi della crisi di Governo e il senso della “rottura” fatta tra dicembre e gennaio: «Mentre in Parlamento assistiamo allo scandalo di far passare le persone su una gestione opaca delle relazioni, una creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui a dire che abbiamo rinunciato alle nostre poltrone perché vogliamo far prevalere le nostre idee. Non c’è un argomento per questa crisi? Fate vedere i dati della situazione economica, sanitaria ed educativa». Le aperture a Renzi da parte del Premier Conte non sembrano aver convinto molto il leader fiorentino che replica «o risolviamo i punti aperti adesso o condanniamo figli e nipoti a vivere nel declino più totale. Non ci possiamo permettere di vivere questa crisi come la più grande opportunità per ripartire oppure sprecheremo tutto per la post-pandemia».
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FICO E CASELLATI ALLE CONSULTAZIONI DEL QUIRINALE
Alle ore 17
partono al Quirinale le Consultazioni sulla crisi di Governo, attesa la delegazione istituzionale composta dal Presidente della Camera Roberto Fico e dalla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nel frattempo, gli scenari sulla crisi dopo le dimissioni di Conte si fanno sempre più intricati: durante la Direzione Nazionale del Pd, Zingaretti ha richiamato l’intenzione di allargare la maggioranza per evitare Elezioni politiche anticipate, «non esiste partito politico che da agosto 2019 si è caricato sulle proprie spalle l’onere di portare a termine la legislatura. Non vogliamo il voto e sarebbe pericoloso per il Paese […] Passaggio strettissimo, chiamati a scelte importanti: Conte è l’elemento di equilibrio anche per la prossima fase. La crisi di Governo aperta è stato un errore gravissimo».
Nel passaggio centrale della sua relazione, il Segretario Dem annuncia «chiedo mandato per proporre reincarico a Conte. Italia Viva? Nessun veto, ma nutro legittimi dubbi». Intervistata a Tg Com24 la ex capodelegazione di Italia Viva Teresa Bellanova ha spiegato che non esistono veti renziani né su Giuseppe Conte né su altri: «Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c’è solo Conte. Quello che ci interessa è come si affronta la crisi. Non discutiamo gli uomini , discutiamo prima dell’impianto programmatico». L’ex Ministra ha poi spiegato di non avere pregiudizi di fronte anche ad un’ipotesi con Di Maio Premier di un nuovo Governo di centrosinistra.
IL “NODO” RESPONSABILI
Prosegue il “rebus” dei responsabili alla vigilia delle Consultazioni dal Presidente Mattarella: la “querelle” Rossi-Lonardo avrebbe dei risvolti importanti per il prosieguo della Legislatura con la probabilità di un “Conte-ter” che si alzano ogni ora di più. La moglie di Mastella avrebbe preteso nella costituzione del gruppo al Senato “Europeisti-Maie-Centro Democratico” anche l’inserimento della sua lista “Noi Campani” (con cui si era presentata alle ultime Regionali in Campania a sostegno di De Luca), ma la senatrice ex Forza Italia Maria Rosaria Rossi si è opposta nettamente, tanto da minacciare di andarsene dal tavolo e far venire meno ulteriormente i numeri al Senato.
A quel punto, ad andarsene è stata la Mastella anche perché la Rossi avrebbe “garantito” altri due “responsabili” per il momento ancora ‘anonimi’ ma pronti a schierarsi per il Governo di unità nazionale invocato ieri dal Premier Conte. La direzione del Partito Democratico oggi è stata spostata alle 16, con una linea che sembra ormai conclamata: «Per il PD, questo nuovo governo può ripartire con una maggioranza più larga. Per noi Conte è l’unico che garantisce un equilibrio a quella maggioranza, che in Parlamento comunque si è manifestata. Andremo, quindi, dal Presidente della Repubblica a chiedere di ridare il mandato a Conte», ha spiegato Andrea Marcucci a L’aria che tira. in serata invece si riuniscono i renziani con i gruppi parlamentari.
CRISI: CONTE APRE A RENZI
Giuseppe Conte
non si tira indietro e “riapre” anche a Matteo Renzi pur dopo la crisi di governo solo una settimana fa in Senato, prodromo delle dimissioni avvenute ieri: i numeri non ci sono e la “partita” dei responsabili si è rivelata più dura del previsto, perciò una delle ipotesi che verranno ventilate a Mattarella nelle Consultazioni di domani sarà appunto un tentativo di “ricostruire” la vecchia maggioranza del Conte-2 con alcune condizioni tutt’altro che chiare al momento.
Pd, alcune voci nel M5s e pure LeU sarebbero disposti a ricucire con Matteo Renzi, qualora però vi siano sul tavolo riforme decise e patti “vincolanti” che evitino una nuova crisi tra qualche mese: con il post di ieri su Facebook che parla esplicitamente di «Governo di salvezza nazionale» in molti ci hanno visto una mano tesa al rivale-ex alleato, specie nell’ammissione che i numeri al momento il Governo non li ha e necessita per forza il rientro “in casa” di Italia Viva. Nell’attesa si schiariscano le idee nella maggioranza, al Senato è nato stamane ufficialmente il gruppo “Europeisti-Maie-Centro Democratico” che riunisce i “costruttori” che già hanno votato la fiducia a Conte la scorsa settimana, gli eletti nelle circoscrizioni estere e il gruppo di Bruno Tabacci. Ne fanno parte i senatori Buccarella, Cario, Causin, De Bonis, De Falco, Fantetti, Marilotti, Merlo, Rossi, Rojc: capogruppo sarà Raffaele Fantetti, vice Andrea Causin. Manca però Sandra Lonardo Mastella, la moglie del sindaco di Benevento: «Sì, in effetti sono fuori dal Gruppo che sarebbe nato in Senato. Non ho mai firmato». Secondo l’Adnkronos alla base della mancata firma vi sarebbe una lite furibonda con l’ex FI Rossi sul simbolo del nuovo gruppo.
CRISI DI GOVERNO: LA GIORNATA DI IERI
La bussola del tempo torna indietro di un anno e mezzo, ovvero l’ultima volta che al Quirinale si era assistito alle Consultazioni dei partiti dal Presidente della Repubblica Mattarella: la crisi di Governo, formalizzata ieri dopo le dimissioni del Premier Conte, apre diverse ipotesi sul tavolo del Colle e nessuna al momento con l’assoluta certezza di andare in porto. Mentre la mattinata verrà dedicata alle celebrazioni per la Giornata della Memoria 2021, nel pomeriggio cominceranno le Consultazioni al Colle con le personalità istituzionali e via via poi tutti gli altri partiti fino a venerdì pomeriggio.
È tutto nelle mani del Capo dello Stato che tra oggi e domani dovrà tastare il polso di tutti i partiti in Parlamento prima di convergere su un nuovo Governo che segua il tormentato e dimissionario Conte-bis. Un terzo esecutivo Conte al momento è la strada più “battuta” dai retroscena, ma restano in piedi anche eventuali Governi ‘europeisti’, tecnici o anche il ricorso alle Elezioni anticipate qualora Mattarella non trovasse alcuna delle ipotesi di maggioranza realmente salda e con numeri certi. Pd e M5s nelle dichiarazioni ufficiali non ammettono alternative a Giuseppe Conte, ma nei meandri del Parlamento le trattative fervono attorno alle decisioni di Italia Viva e “responsabili”, i veri aghi della bilancia per un possibile Conte-ter o per nuovi esecutivi con cambi della guardia a Palazzo Chigi.
CONSULTAZIONI QUIRINALE, NUOVO GOVERNO: TUTTE LE OPZIONI
Sono in tutto 5 le principali opzioni per risolvere la crisi di Governo, con il Presidente Mattarella chiamato nelle Consultazioni di questi giorni a definire al meglio tutte le ipotesi che i partiti formuleranno al Capo dello Stato.
– Conte-ter: è la soluzione meno “traumatica” con il sostegno di Pd, M5s, Leu e una maggioranza allargata ai “costruttori” o “volenterosi”. Il nodo dei numeri è però decisivo, tenuto conto che ieri Conte si è dimesso proprio perché mancavano i numeri in Aula per far passare la relazione Bonafede sulla Giustizia prevista per giovedì. Si lavora per prendere il posto dei renziani in maggioranza, ma non è escluso neanche il rientro in maggioranza di Italia Viva con magari un rimpasto sostanzioso.
– Nuovo Premier, identico Governo: gli stessi partiti del Conte-bis tornerebbero insieme con un altro inquilino a Palazzo Chigi. È una delle ipotesi più gettonata per i centristi e per lo stesso Renzi, ma bisogna superare il veto finora imposto dal M5s di avere come Presidente del Consiglio ancora Giuseppe Conte. I nomi che si fanno sono Dario Franceschini o Lorenzo Guerini (Pd), Stefano Patuanelli o Luigi Di Maio (M5s).
– Governo ‘Ursula’: esecutivo europeista che a Bruxelles sostiene la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, sostenuto da Pd-M5s-LeU-Forza Italia-Più Europa-Italia Viva. In questo caso possibile Premier Mario Draghi o comunque una figura di ampia stima internazionale.
– Governo elettorale: è la formula che sancirebbe il fallimento delle Consultazioni e delle trattative di questi giorni, con il ricorso del Presidente Mattarella a figure di alto profilo istituzionale per traghettare il Paese a nuove elezioni o nel giugno 2021 o nel marzo 2022, dopo l’elezione del Quirinale. Ipotesi Premier Mario Draghi, Carlo Cottarelli o Marta Cartabia, appoggio istituzionale dei principali partiti (contraria solo Giorgia Meloni con FdI) su un piano limitato di riforme e sulla partenza del Recovery Fund.
– Elezioni anticipate in Primavera, al massimo in giugno ma comunque prima del semestre bianco per l’Elezione del Quirinale nel gennaio 2023.
CONSULTAZIONI MATTARELLA: LE POSIZIONI DEL PARTITI
«Giuseppe Conte ‘punto di equilibrio’ per un nuovo governo con maggioranza ampia, solida, europeista», questa è la linea che ribadirà il Segretario Zingaretti nella Direzione Pd di oggi. Dal M5s giunge il comunicato ufficiale «ci stringiamo stretti attorno a Giuseppe Conte», mentre dal Centrodestra – che si presenterà con delegazione unitaria alle Consultazioni del Quirinale – la richiesta è un no secco al Conte-ter e le Elezioni anticipate qualora non si trovasse in breve «un Governo forte col quale votare i provvedimenti più urgenti che servono agli italiani». Importante poi il “siluro” lanciato da Renzi contro il rivale ed ex alleato Giuseppe Conte nella sua ultima Enews: «Il Presidente Conte ha preso atto di non avere i numeri e si è dimesso. Dopo giorni di fango contro di noi, tutto è più chiaro. Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi: è l’Italia che deve affrontare una crisi da far tremare i polsi […] Un governo europeista non a parole, ma nei fatti: capace di concretizzare in progetti il gigantesco sforzo del Next Generation EU. Con un documento serio, scritto bene, concreto. Noi andremo al Quirinale senza pregiudizi».
CALENDARIO CONSULTAZIONI: 27-28-29 GENNAIO
Nella serata di ieri è giunto ufficiale il calendario del Quirinale per le Consultazioni sulla crisi di Governo, l’iter prevede oggi, domani e venerdì come range di tempo concesso dal Presidente Mattarella per incontrare tutte le forze parlamentari. Proprio la possibile composizione in tempi record di un nuovo gruppo al Senato e alla Camera – i cosiddetti “responsabili” – ha complicato e ritardato il piano di calendarizzazione degli appuntamenti al Quirinale. Va ricordato che in via del tutto eccezionale, per via delle disposizioni anti-Covid, le Consultazioni si terranno in diretta video streaming sul canale YouTube del Quirinale: non i colloqui tra partiti e Presidente, quelli rimangono privati, bensì le dichiarazioni successive e tutte le comunicazioni in diretta.
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO
Si parte oggi pomeriggio alle ore 17 con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, poi il Presidente della Camera Roberto Fico e le altre cariche istituzionali come l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (tramite telefonata, ndr)
GIOVEDÌ 28 GENNAIO
ore 10.00
Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)
ore 10.30-12.30 e ore 16.00-16.45
Rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
ore 16.45
Liberi e Uguali
ore 17.30
Italia Viva – PSI
ore 18.30
Partito Democratico
VENERDÌ 29 GENNAIO
ore 16.00
Delegazione Centrodestra: Fratelli d’Italia, Forza-UDC, Lega, Idea e Cambiamo!, Noi con l’Italia – USEI
ore 17.00
Movimento 5 Stelle