La confezione dei prodotti che si scelgono sugli scaffali di supermercati e negozi rappresenta per gli italiani un primo banco di prova per mettere in pratica comportamenti sostenibili. A suggerirlo sono le evidenze emerse dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma, che rivelano come, al momento dell’acquisto, gli italiani si dirigano in particolare verso referenze prive di imballaggi in eccesso (59%), confezioni interamente riciclabili (58%) e packaging realizzati con ridotte emissioni di CO2 (46%), con materiale riciclato (45%) o biodegradabile (44%). Ma non solo. Forte attenzione emerge anche per gli imballaggi plastic-free e per quelli utilizzabili più volte. Un punto quest’ultimo caldo, agli occhi dei italiani, tanto che quasi 8 su 10 ritengono importante conoscere il processo di riciclo e la seconda vita che avrà il materiale una volta riciclato.
In questo scenario, la ricerca sottolinea anche il ruolo di primo piano giocato dalla private label: il 68% dei consumatori dichiara, infatti, di aver acquistato prodotti a marchio dell’insegna del supermercato, spinto da una confezione più sostenibile rispetto a quella proposta da altri brand. E in 1 caso su 2 la marca del distributore rappresenta addirittura la prima scelta quando si acquistano prodotti con confezioni sostenibili.
“Il green packaging – commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma – sta diventando sempre più determinante nelle decisioni di acquisto alimentare degli italiani: negli ultimi 12 mesi il 54% dei nostri connazionali ha acquistato una marca diversa dal solito perché presentava una confezione più sostenibile e il 18% ha smesso di acquistare un prodotto a causa della sua confezione non ritenuta ‘verde’”.
E non solo. La buona notizia è infatti che “si tratta di un fenomeno destinato a non arrestarsi nel prossimo futuro – nota Di Faustino -, visto che il 40% degli italiani dichiara che nel 2024 aumenterà gli acquisti di prodotti alimentari e bevande con packaging sostenibile, una quota che sale ulteriormente tra le famiglie con figli piccoli e nella generazione Z, ossia nei target più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale”.
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