“Caro bollette e inflazione, capacità di spesa dei piemontesi in crisi”. Lo afferma l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
“La guerra energetica in atto produce un aumento del 60% in più dei costi di luce e gas a carico dei consumatori, con un aggravio che rischia anche di superare quota 400 euro a nucleo familiare. Senza contare l’incremento del costo dei carburanti, con un aggravio di spesa medio del 35% in più”, ha puntualizzato il noto legale in una recente intervista di Riccardo Levi per il quotidiano torinese ‘CronacaQui’.
“Sul fronte del carello della spesa, i più gettonati sono uova, olio, farine e lievito che, nonostante il rialzo dei prezzi, consentono la produzione domestica di più alimenti con un maggior risparmio globale mensile. In calo invece pasta e pesce cresciuti rispettivamente del 31 e 11%. Così come anche la frutta, in special modo pere, per via dei raccolti risicati ai minimi storici a causa della cronicizzazione crescente dei cambiamenti climatici in atto”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ansal’avvocato che presiede anche gli ospedali milanesi ‘Galeazzi’, ‘San Siro’ e ‘Sant’Ambrogio’ in capo al ‘Gruppo San Donato’ della Famiglia Rotelli, prima realtà sanitaria privata italiana con un fatturato di un miliardo e settecento milioni di euro.
Ma c’è di più. “In ultima analisi– chiosa Patrizia Polliotto – nel compendio generale delle voci legate ai rincari dei beni di consumo, tra cibo, utilities e trasporti, al momento stimiamo che in generale, per il 2022, la stangata complessiva a famiglia si attesti attorno a quota 1.400 euro”.
Mentre sul versante dei saldi invernali avviati ai primi di gennaio, essi “Rivelano cambiamenti significativi nelle abitudini d’acquisto. Il Covid ha riscritto le regole dei consumi. La spesa media si attesta attorno ai 200 a famiglia, orientata per lo più nei negozi sotto casa o di quartiere complice anche l’inflazione, il caro-prezzi e l’aumento galoppante dei costi energetici, carburante in primis“, approfondisce la Presidente di Unc Piemonte.
“Tra i beni più richiesti– spiega il noto legale che ricopre anche incarichi al vertice in ‘Juventus’, ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Reply e ‘NB Aurora’- ci sono vestiario e prodotti tecnologici. Rileviamo altresì come un buon numero di commercianti abbia abbassato i margini di guadagno pur di svuotare i magazzini e facilitare così la libera circolazione delle merci“.
Nel confronto con gli anni passati, emerge netto un calo nel budget e nel numero stesso dei clienti. “La percentuale– conclude l’avvocato Polliotto – è scesa del 30%. Cresce, invece, del 60% la quota dei consumatori che puntano più alla qualità, dovendo optare per un numero più limitato di acquisti. Così come aumenta l’insieme di quanti rinunciano ai saldi per evitare acquisti inutili in un momento di crisi diffusa. In aumento anche coloro che ricorrono a siti e app on line per scambiare indumenti usati ben tenuti per beneficiare di permute o di piccole somme con cui incrementare il proprio budget destinato agli acquisti“.
Per tutte le informazioni di servizio relative ai consumatori è disponibile anche il sito internet www.uncpiemonte.it.