Una risposta a precise esigenze alimentari indotte da un’intolleranza. Un fenomeno di moda. Una tendenza frutto di una maggiore attenzione a curarsi della salute attraverso il cibo. L’esplosione delle vendite di prodotti senza glutine è con buona probabilità il risultato concomitante di tutte queste dinamiche.



Negli ultimi mesi, infatti, il mercato dei cosiddetti gluten free – al centro solo pochi giorni fa della Giornata Mondiale della celiachia, celebrata il 16 maggio – è stato protagonista di una netta accelerazione: secondo le rilevazioni condotte da NielsenIQ, tra giugno 2020 e maggio 2021 il comparto ha incassato una crescita del 3%, che l’ha portato a sfiorare la ragguardevole soglia dei 254,5 milioni di euro di fatturato.



A fare segnare l’incremento più consistente sono state le colombe pasquali, al centro di un vero e proprio exploit del 65,5%. Importanti accelerazioni hanno poi toccato il mondo dei surgelati, che mette a segno un allungo del 18,6%, con l’eccezione di primi piatti preparati che corrono grazie a un +39%. Bene fanno anche pasta e gnocchi freschi, che registrano rispettivamente un aumento del 12,2% e del 10,3%. Così come a doppia cifra crescono anche panini e basi pasta per prodotti da forno.

In territorio negativo, si muovono invece snack (-17,3%), wafer (-14%) e, in controtendenza con quanto avviene per i dolci pasquali, i prodotti da ricorrenza natalizi: Panettone e Pandoro arretrano infatti del 10,9%.