Proprio alla vigilia dellafesta dei lavoratori 28mila denunce di infortuni per contagio da Covid-19 sul posto di lavoro, con 98 casi mortali, di cui 52 nel mese di marzo e i restanti 46 ad aprile. Cifre che, con ogni probabilità, schizzeranno ulteriormente verso l’alto nelle prossime settimane, tenendo comunque presente che si tratta di una statistica parziale, in quanto non abbraccia la platea dei lavoratori non assicurati (nella quale spiccano, ad esempio, i medici di famiglia). Tornando a quanto ufficializzato dall’Inail, emerge che il 45,7% delle denunce giunge dalla categoria dei cosiddetti tecnici della salute (ergo fisioterapisti e infermieri), seguiti dagli oss (operatori socio-sanitari, 18,9%), dai medici (14,2%), dagli operatori socio-assistenziali (6,2%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione (4,6%).
CONTAGIO CORONAVIRUS SUL LAVORO: TRA LE DONNE Il 71,1% DEI CASI DENUNCIATI ALL’INAIL
Sviscerando i dati numerici forniti dall’Inail in tema di denunce per contagio da Coronavirus sul posto di lavoro, il quotidiano nazionale “Il Sole 24 Ore” ha scoperto che il 71,1% dei 28.391 contagiati sul lavoro sono donne (tre su quattro fra gli infermieri e gli altri tecnici della salute) e il 28,9% uomini, con un’età media di poco superiore ai 46 anni (46 per le donne, 47 per gli uomini). La fascia più colpita è quella compresa fra i 50 e i 64 anni. Inoltre, il 12,6% delle denunce è pervenuto da parte di lavoratori stranieri, tra i quali la percentuale delle donne è pari all’80%. Sono deceduti in tutto 78 uomini e 20 donne e questo è l’unico dato nel quale il rapporto fra i generi subisce un’inversione a U. Significativa anche la statistica suddivisa per macroaree geografiche: quasi otto denunce su 10 sono giunte dalle regioni che compongono l’Italia settentrionale, più precisamente il 52,8% dal Nord-Ovest (35,1% in Lombardia) e il 26% dal Nord-Est (10,1% in Emilia Romagna). Gli altri casi denunciati sono ripartiti fra Centro Italia (12,7%), Sud (6%) e Isole (2,5%).