Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce), il 15 giugno 2021 a Francoforte sul Meno, in occasione della conferenza internazionale sul contante della Deutsche Bundesbank, ha speso parole importanti sul denaro cartaceo. Stralci del suo intervento sono stati pubblicati sull’edizione di “Libero” di sabato 29 ottobre 2022: in primis Panetta ha detto che “nell’area dell’euro le banconote continueranno a svolgere, anche in futuro, un ruolo cruciale. Durante la pandemia la loro domanda è aumentata, nonostante il loro minore utilizzo come mezzo di pagamento. L’Eurosistema è impegnato a preservare il ruolo del contante. Stiamo adottando misure concrete, affinché esso rimanga ampiamente accessibile e accettato come mezzo di pagamento, anche qualora fosse introdotto l’euro digitale”.
Nel prosieguo della sua disamina, Fabio Panetta ha spiegato che “analisi recenti indicano che all’inizio della pandemia i consumatori, specialmente quelli con basso reddito, hanno ridotto gli acquisti di beni e servizi e aumentato le scorte di attività finanziarie liquide; ciò ha alimentato la domanda di contante. Anche l’uso delle banconote nel periodo pre-crisi conferma l’importanza del contante come riserva di valore, oltre che come mezzo di pagamento. Secondo stime recenti, prima della pandemia solo il 20% dell’importo complessivo delle banconote in euro era utilizzato per effettuare pagamenti nell’area dell’euro. La quota di gran lunga prevalente, pari a circa 1.000 miliardi di euro, sarebbe infatti detenuta come riserva di valore e utilizzata solo sporadicamente per effettuare pagamenti o farebbe capo a soggetti residenti al di fuori dell’area dell’euro”.
FABIO PANETTA (BCE): “IN ZONA EURO 13,5 MILIONI DI ADULTI SONO PRIVI DI UN CONTO BANCARIO”
La domanda di contante è alimentata, secondo Panetta, dalle peculiari caratteristiche delle banconote. Esse, essendo prive di costi, “rappresentano talora l’unico modo per garantire l’inclusione finanziaria di ampi strati della popolazione: ad esempio, nell’area dell’euro vi sono 13,5 milioni di adulti privi di un conto bancario, che effettuano quasi esclusivamente pagamenti in contante”.
L’evidenza empirica indica altresì che la carenza di contante finirebbe per danneggiare sia i commercianti sia i consumatori, soprattutto quelli con basso reddito. Difficoltà emergerebbero in particolare per i segmenti della popolazione, quali gli anziani o le persone con un minore livello di istruzione, che preferiscono il contante ad altri mezzi di pagamento. Il contante, ha concluso Fabio Panetta, “rappresenta lo strumento più indicato per garantire la privacy nei pagamenti, un elemento cui i consumatori attribuiscono una importanza fondamentale. Con l’espansione dell’economia digitale i cittadini nutrono infatti timori crescenti sulla raccolta e sull’utilizzo dei propri dati”.