La Lega ha deciso di presentare un progetto di legge che innalzerà il tetto del contante fino a 10.000 euro in nome di una maggiore libertà finanziaria del contribuente. Come sappiamo le leggi sulla libera circolazione del contante erano state drasticamente abbassate prima duemila euro e poi a mille euro.

Contanti: i limiti della libera circolazione potrebbero salire a 10 mila euro

L’Agenzia delle Entrate quindi si è messa anche a fare controlli sugli eccessi di prelievi dai conti dei contribuenti. Oggi infatti la soglia entro cui è possibile pagare o effettuare transazioni in contanti è 2000 euro.



A inizio 2022 la maggioranza riaprì di nuovo il caso del tetto ai contanti troppo basso e quindi lega e Forza Italia votarono un emendamento al decreto milleproroghe presentato da Fratelli d’Italia che manteneva il tetto a 2000 euro anziché farlo scendere a mille. Dal 2023 poi la soglia sarebbe ulteriormente calata fino a 1000 euro.



Adesso però che il centro-destra è il Governo è molto probabile che la soglia al tetto dei contanti venga drasticamente innalzata e sarebbe l’ennesimo intervento nell’arco di dieci anni. Nel 2011 ad esempio il decreto Salva Italia voluto dal governo Monti stabilì il limite a 1000 euro ma il governo Renzi ben cinque anni dopo con la legge di stabilità lo aveva portato a 3000 euro.
La via di mezzo è stata scelta dal governo Conte bis collegato alla manovra del 2020.

Contanti: se la proposta di legge venisse approvata addio sanzioni?

Naturalmente se dovesse passare nuovamente la manovra tutte le scelte fatte dovranno essere revisionate, ad esempio anche le sanzioni combinate a tutti i privati che decidono di fare prelevamenti allo sportello di cifre superiori. Oppure quelle aziende che hanno necessità di avere una liquidità in contanti maggiore.



Tuttavia, il sistema dei controlli prevede che, nel caso in cui venga superata la soglia di 10.000 euro in un mese, l’istituto di credito è obbligato a chiedere spiegazioni a riguardo al proprio cliente, in base a quanto previsto dalla normativa in materia di antiriciclaggio.

Se si tratta di operazioni sospette, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), avvisata dalla direzione centrale della banca, informerà la Procura della Repubblica, che a sua volta deciderà se avviare o meno