Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto al Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’Asvis di Enrico Giovannini, con un messaggio di 20 minuti in videoconferenza da Palazzo Chigi: il giorno dopo l’approvazione del Decreto Covid che estende tanto il Dpcm anti-coronavirus quanto la proroga dello stato di emergenza, è l’allerta sulla crescita di contagi e ospedalizzazioni a spaventare il Governo. «È una battaglia seria», ha ribadito ieri il Ministro Speranza commentando i nuovi dati del bollettino Covid: oggi il Premier Conte, dopo le ulteriori non brillanti notizie sul contagio in tutto il Paese, annuncia «Ci sono file per i test, stiamo lavorando per i test rapidi. Ieri c’è stato un bel segnale: un importante sindacato dei medici di famiglia, insieme a Speranza, ha dichiarato che sono disponibili a effettuare i test. Arcuri sta concludendo la gara per 5 milioni di test rapidi che saranno messi a disposizione medici di famiglia». A margine dell’intervento, l’intervista al quotidiano spagnolo El Correo è stata occasione anche per una riflessione politica sul prossimo medio-lungo periodo che attende il Governo: «Dopo aver superato la fase elettorale abbiamo ora una prospettiva di lavoro fino al 2023. E’ chiaro che un governo ha bisogno di tempo quando ha un ambizioso piano di innovazione del Paese. In questo governo c’è molta coesione, che è rafforzata fa questo progetto».



CONTE E LE REGIONI “NOSTRO PUNTO DI FORZA”

Ancora Conte e ancora al Festival dello Sviluppo, si rinnova quell’unità di intenti tra Governo e Regioni dopo l’incontro avvenuto ieri con i Ministri Speranza e Boccia: «Nel nostro sistema il punto di forza nella gestione della pandemia è stata anche la capacità di dialogare e coordinare l’azione tra governo centrale e governi territoriali. Ieri c’è stata una riunione con Boccia e Speranza con le Regioni e c’è stata ampia condivisione. Ringrazio le Regioni per la proficua collaborazione, dimostrano grande disponibilità a lavorare con il governo e a non lasciarsi distrarre dalle polemiche, in un clima di fiducia e leale collaborazione». In merito ai rischi che attendono l’Italia e la sua economia e società davanti alla possibile seconda ondata di coronavirus, Conte prova a ribadire «Questa pandemia sta generando nuove disuguaglianze Essendo un shock così pervasivo e capillare vengono ridefinite anche alcune redistribuzioni: alcuni settori stanno affrontando bena questa fase, altri invece subiscono gravi conseguenze». Per questo motivo, serve vincere la lotta contro il tempo e parallelamente «lavorare verso uno sviluppo sostenibile e più inclusivo, questo richiede un cambio di passo e una adesione all’appello che ci viene lanciato dalle nuove generazioni».



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