Nella seconda parte del blitz” in Lombardia, il Premier Giuseppe Conte ha fatto tappa a Lodi e Codogno e in serata arriverà anche a Cremona e Piacenza: ieri sera la visita rapida a Milano, Bergamo e Brescia dove non pochi punti dell’ultimo Dpcm sono stati toccati nelle brevi conferenze stampa fuori dalle prefetture e anche questo pomeriggio a Lodi il Presidente del Consiglio non si è sottratto alle tante domande dei cronisti tutte concentrate sulle fase 2 e gli impegni che il Governo italiano dovrà assolvere nelle prossime settimane. «Sin dal primo momento, fin da quando abbiamo preso la decisione della zona Rossa nel Lodigiano, eravamo consapevoli che avremo poi dovuto sopperire a tanta necessità e urgenza anche dal punto di vista economico e sociale di questa comunità. E’ un imperativo morale venire incontro a questa esigenza perché non si può mettere in zona rossa una comunità di 45mila abitanti e poi disinteressarci delle conseguenze economiche e sociali. Abbiamo già  adottato delle iniziative con un impegno economico e finanziario cospicue e ce ne saranno altre», spiega il Premier Conte al termine della sua visita a Lodi, ribadendo come dalle prossime settimane se i contagi dovessero risalire si dovrà per forza tornare a imporre chiusure mirate.



«Abbiamo predisposto un congegno che ci peri mette di intervenire con un meccanismo di rubinetti: allentiamo qualche misura ma siamo pronti, attraverso un algoritmo matematico e il controllo dei dati. Ai presidenti di Regione ho chiesto un database continuamente aggiornato. Calcolando i dati e le capacità delle terapie intensive e di fronte alla prospettiva che possa risalire il contagio, possiamo intervenire in modo mirato e chiudere il rubinetto», annuncia il Presidente del Consiglio. «Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così», sottolinea ancora il Capo del Governo in visita nelle zone in cui è esplosa la pandemia da coronavirus a metà febbraio.



CONTE A LODI: “CRITICHE RENZI? TANTO DECIDO IO”

Il rischio di nuovo contagio, spiega ancora Conte nella breve conferenza stampa fuori dalla prefettura di Lodi, è ancora molto alto e per questo motivo l’allentamento delle misure nella fase 2 previsto dal nuovo Dpcm è stato svolto con «molta prudenza»: in merito alla delusione che tanti cittadini stanno mostrando dopo la conferenza stampa del 26 aprile sera, il Premier riflette «Abbiamo seguito sin qui un metodo, non possiamo permetterci adesso di procedere con avventatezza e improvvisazione. Molti cittadini saranno rimasti delusi, mi spiace, ma il nostro obiettivo è tutelare la salute di tutti i cittadini, non possiamo accantonare questo obiettivo da una settimana all’altra». A differenza di quanto non affrontato domenica sera, Conte torna stavolta sui test e tamponi da svolgere nella fase 2 (anche se ancora il Governo e il CTS non hanno stabilito come, dove e chi li dovrà svolgere) «Saranno importantissimi i vari test, sia il tampone sia quelli seriologici: man mano che diffonderemo questi test e che coinvolgeremo la popolazione, avremo un patrimonio informativo che ci consentirà di muoverci in questa seconda fase con maggior avvedutezza e sicurezza».



Dalle critiche sociali a quelle politiche, non da ultima la dura intervista del leader di Italia Viva Matteo Renzi (che ha definito l’ultimo Dpcm «scandalo costituzionale che calpesta la legge, le libertà personali e il Parlamento»), Conte replica a tono «Non sono al corrente delle sue dichiarazioni, sono tornato a Roma alle 4. C’è libertà di pensiero, a me tocca decidere con tutta la responsabilità del caso». Chiusura della conferenza stampa dedicata al delicato tema delle banche che si devono fare carico del prestito alle imprese in crisi per l’emergenza coronavirus, così come imbastito dall’ultimo Decreto Liquidità Imprese: «E’ un atto d’amore che chiedo alle banche. Faccia un grande sforzo per erogare liquidità alle imprese che hanno bisogno. Venite incontro a queste richieste».